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Gesù, l’angelo custode, e il tumore guarito alla serva di Dio Luigina Sinapi

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 30/03/20

Dopo la sua guarigione miracolosa nel 1935, Luigina entrò al servizio d’una signora esigente e poco gentile. Accadeva che ella fosse rapita in estasi proprio mentre lavorava come domestica

Samuele è il nome dello spirito celeste che appariva alla serva di Dio Luigina Sinapi (1916-1978). Il nome di questo angelo è assolutamente inedito in tutte le fonti e apparizioni attualmente conosciute, ne è menzionato in alcuna delle fonti apocrife. Luigina fu una straordinaria veggente che in vita fu in contatto con il papa Pio XII e con San Pio da Pietrelcina, ed alla quale fu predetta, dalla Madonna, la futura apparizione a Bruno Cornacchiola, nella grotta delle Tre Fontane a Roma:

Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre (…). Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo papa ”.

La sorella del Papa

La Sinapi andò alla ricerca della donna, descritta dalla Vergine anche nell’aspetto fisico, e la trovò a San Pietro, trattandosi della sorella del cardinale Eugenio Pacelli. La veggente parlò con il cardinale, che allora ascoltò con un certo distacco le parole di quella donna semplice, ma animata da una fede profondissima; dieci anni dopo, però, Eugenio Pacelli salì al soglio pontificio con il nome di Pio XII.

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© LEEMAGE / AFP
Eugenio Pacelli, futuro Papa, Pio XII (1876 - 1958), 1935 Delius/Leemage

“Granello di senape” a Roma

La veggente trascorse gran parte della sua vita in umiltà e nascondimento, “come un granello di senape in un solco di Roma”, secondo quanto le disse Gesù quando le apparve per la prima volta, il 15 agosto del 1933. Lo ricorda il cardinale vicario Agostino Vallini durante la sessione di chiusura della fase diocesana di beatificazione (avutasi nel maggio del 2009 nell’Aula della Conciliazione, in Vicariato) della mistica. «Ella fu una laica – così la descrive il porporato – che lungo il XX secolo, nella città di Roma, offrì una luminosa testimonianza cristiana e si offrì come vittima per la Chiesa».

“Al Cuore Immacolato di Maria”

Questo fu, infatti, il sacrificio di Luigina: donare le proprie sofferenze al “cuore immacolato della Mamma Maria” per il bene del Papa e di tutti i sacerdoti. “Vuoi venire subito con noi in Paradiso o rimanere sulla terra e offrirti ancora vittima per la Chiesa e per i sacerdoti?” così le dissero Gesù e la Madonna, allorché lei decise di offrirsi vittima sacrificale per la salvezza degli altri. Non appena Gesù ebbe finito di parlare l’angelo custode di Luigina, Samuele, la prese per mano e la sollevò. Luigina si trovò improvvisamente guarita, mentre le bende che le coprivano il tumore di cui era affetta le caddero.




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Dopo la guarigione

Luigina Sinapi, prima di 5 figli, nacque a Itri l’8 settembre 1916. Dopo una malattia e la sua guarigione miracolosa nel 1935, Luigina Sinapi entrò al servizio d’una signora esigente e poco gentile. Accadeva che ella fosse rapita in estasi proprio mentre lavorava come domestica. Una volta, essendo stata associata alla Passione del Salvatore, ella dovette prendere fiato e riposarsi a letto, talmente le sofferenze l’avevano spossata: al suo ritorno, la padrona dovette constatare che il pranzo non era pronto.

Trovando la ragazza a letto, ella andò in collera. Dopo alcuni minuti, la padrona uscì dalla stanza. Quale non fu la sua meraviglia quando vide l’appartamento ben ordinato, i mobili spolverati. In cucina, l’acqua bolliva nella marmitta.

L’angelo e il demonio

Che era accaduto? Luigina essendo stata ridotta all’impotenza nel suo lavoro, il suo angelo custode Samuele aveva fatto tutto per lei. In più, durante un buon periodo di tempo, la polvere non cadde più nell’appartamento né sui mobili, né sul pavimento. Ma la spiegazione dell’intervento del soprannaturale, anziché aggiustare le cose, la complicò. In quegli eventi così eccezionali, l’incredula padrona credette di vedere la presenza del demonio. Presa dal panico, la padrona licenziò Luigina Sinapi. Nel 1940 Luigina fonderà a Itri presso il santuario della Madonna della Civita un’opera caritatevole per i più poveri.

Nel 1950 prima di comunicare ufficialmente il dogma dell’Assunzione di Maria Santissima in corpo e in anima, Pio XII riceverà in colloquio Luigina che gli dirà che la Madonna apparendole aveva dato la sua approvazione. La Sinapi morì a 62 anni nel 1978 a Roma.




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