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Mons. Riccardo Fontana, Vescovo di Arezzo, imparte l'assoluzione collettiva ai degenti nell'Ospedale cittadino San Donato, 19 marzo 2020 Assoluzione collettiva senza la confessione La Penitenzieria – afferma una nota che accompagna il Decreto – per «la gravità delle attuali circostanze e soprattutto nei luoghi maggiormente interessati dal contagio pandemico e fino a quando il fenomeno non rientrerà», ricorda la possibilità di impartire «l’assoluzione collettiva, senza la previa confessione individuale».
Leggi anche: Coronavirus, il missionario a Bergamo: “Metto il telefono sulle salme e prego insieme ai parenti” Per i malati di Coronavirus Nel Decreto si concede l’Indulgenza plenaria «ai fedeli affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle proprie abitazioni se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa , alla recita del Santo Rosario , alla pia pratica della Via Crucis o ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo , il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria , offrendo questa prova in spirito di fede in Dio e di carità verso i fratelli, con la volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sarà loro possibile».
Per gli operatori sanitari e le loro famiglie Alle stesse condizioni l’Indulgenza plenaria potrà essere ottenuta anche dagli operatori sanitari, dai familiari e da quanti, esponendosi al rischio di contagio, assistono i malati di Coronavirus.
Leggi anche: Coronavirus: preghiera di un medico per i malati Per tutti gli altri credenti La Penitenzieria Apostolica, infine, «concede volentieri alle medesime condizioni l’Indulgenza plenaria in occasione dell’attuale epidemia mondiale, anche a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento , o l’adorazione eucaristica , o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario , o il pio esercizio della Via Crucis , o la recita della Coroncina della Divina Misericordia , per implorare da Dio Onnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.
Facebook | Parroquia San Juan Maria Vianney Per i moribondi La Chiesa, chiosa il Decreto, «prega per chi si trovasse nell’impossibilità di ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi e del Viatico, affidando alla Misericordia divina tutti e ciascuno in forza della comunione dei santi e concede al fedele l’Indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia
debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera (in questo caso la Chiesa supplisce alle tre solite condizioni richieste). Per il conseguimento di tale indulgenza è raccomandabile l’uso del crocifisso o della croce».
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