8 mistici che hanno volato in cielo insieme agli angeli
San Giuseppe da Copertino – per essere umili
Ritenuto lento nell'apprendere, questo umile frate condusse una vita profondamente ascetica e andava in estasi quando veniva menzionato Dio, arrivando a levitare durante la Messa.
Da San Takla a Suor Passidea, da San Giuseppe a San Giovanni Della Croce: le testimonianze delle loro esperienze
Gli angeli associano talvolta gli uomini e le donne ai loro voli. Vi sarebbe di che avere le vertigini od il mal di volo ma, in regola generale, questi voli angelici accadono piuttosto bene.
1) Täkla Haymanot
Una volta, il santo copto Täkla Haymanot fu fermato in una sua corsa apostolica dalla rottura di un ponte sospeso su di un precipizio: impossibile scendere fino in fondo al cratere per risalir poi, essendo in ogni modo il fiume sottostante in piena. L’arcangelo San Michele gli prestò le sue ali affinché potesse attraversare l’ostacolo e proseguire la sua strada. Così Täkla Haymanot è rappresentato nell’iconografia copta sotto l’aspetto di un monaco dotato di sei grandi ali bianche.
2) San Giuseppe da Copertino
Questo esempio sottolinea la differenza che esiste tra questo fenomeno e la levitazione, che non risiede nell’intervento degli angeli, e che – salvo casi eccezionali, come quello di San Giuseppe da Copertino (1603-1663), chiamato a giusto titolo il santo volante – non mira a far percorrere notevoli distanze a quelli che lo sperimentano.
Eppure, è agli angeli che la monaca cappuccina Passidea Crogi attribuiva le sue lievitazioni e le sue corse estatiche, ma le accadeva anche di volare, senza essere in estasi, così al momento di un pellegrinaggio ch’ella compì al santuario di Loreto i suoi piedi non toccavano terra, ed ella andava con una tale celerità che nessuno poteva seguirla. Per evitare questo genere di manifestazioni che la riempivano di confusione, ella prese l’abitudine di farsi legare sul dorso di un asino, al momento dei suoi spostamenti: gli angeli non osarono sollevare il povero animale.