Facciamo chiarezza: il più noto degli esorcisti non ha mai incontrato luoghi invasati da spiriti, così come sono descritti in certi romanzi o in certi film
Con il temine infestazione si intendono disturbi di natura preternaturale, di diavoli o di spiriti maligni che si manifestano in alcuni posti, ad esempio – case, uffici, negozi, coltivazioni…, su diversi oggetti – letto, cuscini, bambole, automobili… e pure sugli animali nelle stalle.
I diavoli secondo Origene
Nei suoi scritti, Origene dice che in questi casi fin all’inizio del Cristianesimo si facevano esorcismi. Riguardo l’infestazione il rituale dell’esorcismo afferma: “La presenza del Diavolo e di altri demoni si manifesta e si concretizza non solo nel caso di persone tentate o possedute, ma anche quando cose e luoghi sono fatti in qualche modo oggetto dell’azione diabolica…” (Rituale Romano, Rito degli esorcismi e preghiere per circostanza particolari, Libreria Editrice Vaticana, 2001, Preghiera ed esorcismo per circostanze particolari, pag. 89, par. 1).
La benedizione del luogo
Il compianto esorcista don Gabriele Amorth, nel suo bestseller “Un esorcista racconta”, riguardo agli esorcismi nelle case scriveva che nella Bibbia non ne troviamo nessun esempio, ma l’esperienza ce ne mostra in certi casi la necessità e i frutti. Anche il Rituale non contempla questa forma di esorcismo. E’ vero – ricordava Amorth – che alla fine dell’esorcismo di Leone XIII viene detto di benedire il luogo in cui tale preghiera viene fatta; ma tutto il contenuto è volto ad invocare la protezione di Dio sulla Chiesa contro gli spiriti maligni, senza nessun riferimento esplicito ai luoghi.
Attenti ai racconti dei romanzi!
Amorth afferma che non ha mai incontrato luoghi invasati da spiriti, così come sono descritti in certi romanzi o in certi film, specialmente in riferimento ad antichi castelli disabitati. In questi casi è evidente lo scopo di far spettacolo, di presentare scene ad effetto, senza nessuna base di studio serio. La realtà ci presenta invece casi frequenti di rumori, talvolta come scricchioli, altre volte come botti; spesso si ha l’impressione di una presenza, di essere fissati, o toccati, o assaliti. E’ evidente che in questi casi può avere larga parte la suggestione, la paura che dà corpo alle ombre. Ma ci sono molti casi più complessi.
Porte che si aprono e che si chiudono ad una stessa ora; passi che si odono nei corridoi; oggetti che si spostano o che spariscono, per ricomparire poi nei luoghi più impestati, animali che non si vedono, ma che si sentono muoversi. Amorth ricordava una famiglia in cui tutti, a una certa ora, sentivano aprirsi e richiudersi la porta d’ingresso, poi udivano un chiaro rumore di passi pesanti (da uomo) che attraversava il corridoio, per perdersi non si capiva in quale stanza. Un giorno, essendo presente un amico, si udì il consueto rumore tanto che l’amico chiese chi era entrato; per non spaventarlo gli risposero che era entrato un ospite di passaggio.