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L’Ascensione: Gesù non può semplicemente tornare alla vita com’era

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Benjamin West - Public Domain

Padre Patrick Briscoe - pubblicato il 30/10/19

Una riflessione sul Secondo Mistero Glorioso

Guarda che già si è compiuta la profezia: Sia tu esaltato, o Dio, sopra i cieli, e la tua gloria sopra tutta la terra”.
Sant’Agostino

Il ministero pubblico di Gesù inizia con 40 giorni di preghiera e digiuno. Li riviviamo ogni anno nel nostro digiuno quaresimale. Poi, dopo la Resurrezione, Gesù ha trascorso 40 giorni in amicizia, mangiando e bevendo con i suoi discepoli. L’Ascensione, piuttosto che la Crocifissione, segna la fine del ministero di Gesù sulla Terra.

“Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo»” (Atti 1, 9-11)

In quei 40 giorni prima dell’Ascensione, Gesù continua a fortificare la nostra fede. Appare a molti, perché possano vedere che è veramente risorto. L’apostolo Tommaso testimonia le ferite del Signore, i segni della Passione, che riconosce sul corpo del Cristo risorto. Non solo la Chiesa riceve la testimonianza della tomba vuota, ma vediamo anche il Signore risorto. Il Signore mangia e beve, provando di non essere un fantasma o un’apparizione. Gesù rafforza la nostra fede lasciando la Chiesa con le prove credibili del fatto che è risorto dai morti: 40 giorni con Lui.

Gli angeli annunciano ancora una volta l’opera di Dio. All’epoca l’angelo Gabriele ha annunciato la venuta del Salvatore in questo mondo e gli angeli hanno lodato la sua nascita, ora gli angeli testimoniano la Resurrezione e lodano la Sua gloria. Come gli angeli hanno detto, Egli è davvero risorto, e come hanno detto tornerà davvero.

Condividendo la gloria del Padre e dello Spirito Santo, il Signore Gesù rivela ora il Suo splendore, la gloria che era Sua prima della creazione del mondo.

San Giovanni Crisostomo dice: “Nessun altro è stato avvolto in un sudario da Giuseppe, né alcun altro tiene la creazione nel palmo della Sua mano. Nessun altro è stato adagiato in una tomba, né un altro è stato oggetto degli inni dei serafini. Nessun altro siede con il Padre e ha gettato radici nel grembo virginale”.

Angeli e arcangeli, troni, potestà e dominazioni, ogni creatura sotto il cielo e sulla terra ora canta esultante la sua lode. Papa Francesco dice che “Gesù non è tornato alla vita di prima, alla vita terrena, ma è entrato nella vita gloriosa di Dio e ci è entrato con la nostra umanità, ci ha aperto ad un futuro di speranza”.

La Resurrezione ha cambiato tutto. Gesù non può semplicemente tornare alla vita com’era. Il Figlio di Dio è asceso sul Suo trono, e tutto il mondo si rallegra.

Non dobbiamo smettere di guardare al Cielo, dove nostro Signore ora regna nella gloria. Come afferma Papa Leone Magno, “esultiamo dunque, carissimi, di una gioia spirituale e, rallegrandoci davanti al Signore in degna azione di grazie, eleviamo liberamente gli sguardi dei nostri cuori verso quelle altezze dove si trova Cristo”.

Cerchiamo di non farci cogliere a pensare alle cose di questo mondo, ma eleviamo sempre il nostro cuore a ciò che è più elevato!

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