"L'Unione deve ancora capire cosa vuole essere", afferma in questa intervista ad Aleteia il vicepresidente della Comece. Che lancia un appello ai giovani, e sui migranti dice: prevalga la "virtù della prudenza"
Monsignor Mariano Crociata, vicepresidente della Commissione delle Conferenze Episcopali Europee (Comece), ha fatto parte della delegazione che ha incontrato Papa Francesco per fare il punto sulle attività della Commissione.
In questa intervista ad Aleteia, è intervenuto, tra le altre cose, sui temi caldi che agitano il dibattito in Europa, dall’avanzata dei populismi ai migranti.
I timori di Papa Francesco
«Il Papa apprezza molto il lavoro della Comece – afferma Crociata – e il suo incoraggiamento è stato ad andare avanti. Si è mostrato preoccupato per il futuro dell’Europa, perché al di là che il Parlamento ha tenuto nell’equilibrio complessivo rispetto all’avanzata di certe tendenze disgregatrici, tuttavia i problemi non sono risolti, e le tensioni proseguono. Allora l’invito è cercare di risolvere in positivo queste tensioni; aiutare il dialogo; portare le nostre prospettive affinché diventino fermento per un confronto che faccia superare le sterili contrapposizioni; indicare uno sguardo positivo, un atteggiamento di fiducia e speranza».
Per esempio, il fatto che l’affluenza alle urne è aumentata, che il dibattito è stato ampio, «è indice di un interesse dei popoli europei, di una volontà di farsi sentire, di un invito pressante a rispondere da parte delle istituzioni rinnovate nel Parlamento, e a seguire delle altre che saranno rinnovate. Per questo dobbiamo porgere ascolto ai popoli che chiedono di affrontare problemi e risolverli».
Populismo e problemi tra le nazioni
Sulle «tendenze disgregatrici», a cui ha fatto cenno, il vicepresidente della Comece spiega:
«Il fenomeno del populismo, per quanto non sia risultato così esplosivo alle elezioni come qualcuno temeva, è un tema importante, come quello dei migranti: sono legati. Questo fa capire che c’è un problema nel rapporto tra le nazioni, tra le loro storie e tradizioni, i loro diversi interessi e problemi, e pertanto bisogna incentivare punti di incontro e di dialogo».