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Le guarigioni ottenute con l’olio e la medaglia di San Giuseppe

SAINT JOSEPH

Guido Reni | PD

Una riproduzione di San Giuseppe.

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 30/04/19

Ne sarebbe testimone Fratel Andrea, santo laico di origini canadesi, che ha istituito il culto di San Giuseppe a Montreal, in Canada. Ecco i racconti dei testimoni

E’ stato uno dei più maggiori devoti di San Giuseppe, e attraverso di lui il santo avrebbe operato guarigioni miracolose.

Originario di Montreal in Canada, Sant’Andrea Bessette (1845-1937), conosciuto come Fratel Andrea, è stato un servo di Dio, che per tutta la vita ha svolto i lavori più semplici nella Congregazione religiosa della Santa Croce, nata nel corso dell’ ‘800 per far rinascere le scuole cattoliche francesi in Canada, abolite un secolo prima dagli inglesi.

Fu per 40 anni portinaio del collegio di Notre-Dame a Montreal. Sul monte cittadino edificò una cappella a san Giuseppe, divenuta un importante santuario.

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Public Domain

Fratel Andrea

“Strofinatevi una medaglia”

Don Marcello Stanzione in “Sant’Andrea Bessette – I miracoli di San Giuseppe” (edizioni Segno) evidenzia l’aspetto legato ai miracoli che avrebbe compiuto fratel Andrea, canonizzato nel 2010 da Papa Benedetto XV.

In particolare, Fratel Andrea a tutti coloro che si rivolgevano a lui perché avevano dei problemi consigliava anche l’uso di una medaglia con l’immagine di san Giuseppe. Chiedeva non solamente di portarla addosso, ma di servirsene per esprimere la propria fede. Diceva: «Fate una novena e strofinatevi una medaglia di San Giuseppe». Andrea ha dato questo suo consiglio di devozione nei riguardi di san Giuseppe a migliaia di persone.


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Nessuna benedizione

Fratel Andrea ha quindi utilizzato un grande numero di medaglie. Quella che impiegava di più era abbastanza grande e rappresentava, da una parte San Giuseppe e il Bambino, e dall’altra, l’oratorio di San Giuseppe. All’inizio arrivavano persone che l’accusavano di far credere alla magia.

La medaglia che distribuiva diventava un bene prezioso in tutte le famiglie e la si utilizzava molto. Non essendo né prete né diacono, ma un semplice fratello laico, non benediceva le medaglie. Tuttavia era abbastanza acuto per rendersi conto che la gente era felice di averla ricevuta da lui.

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Courtesy Rosaries by Allison

Una medaglia di San Giuseppe con il rosario

La distribuzione

Un testimone racconta: «Metteva la mano nella tasca estraendo medaglie di San Giuseppe che distribuiva in abbondanza. Egli insisteva soprattutto sulla preghiera a San Giuseppe». Faceva lo stesso nelle sue frequenti visite ai malati negli ospedali o a casa. Se qualcuno doveva concludere un affare difficile diceva: «Prendete una medaglia di San Giuseppe e tenetela nelle vostre mani parlando. San Giuseppe vi aiuterà». Tenere una medaglia era per lui come tenere la mano di San Giuseppe.




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L’olio di San Giuseppe

Un’altra pratica raccomandata da frate Andrea era l’uso dell’olio benedetto: «Strofinatevi con una medaglia o con dell’olio di San Giuseppe». E quest’idea di unire frizioni d’olio d’oliva alla preghiera viene dalla Bibbia. Nel Vangelo di Marco (6,13) quando gli apostoli sono inviati alla loro prima missione, essi “facevano delle unzioni d’olio su molti malati e li guarivano”. Si trova lo stesso procedimento nella lettera di Giacomo (5,14): “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore”.

Alla festa di San Giuseppe, cinque anni prima della costruzione della prima cappella, le cronache raccontano che egli trascorse un’ora nella cappella a distribuire bottiglie di olio benedetto di San Giuseppe. In seguito sistemò una lampada davanti alla statua di San Giuseppe che era nella sua cella. Poteva ora più facilmente offrire l’olio ai suoi visitatori.


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Le guarigioni

Ecco qualche testimonianza raccolta dopo la sua morte, riguardo l’uso dell’olio di San Giuseppe.

Nel 1905 sono stato molto malato. Avevo 36 anni. Avevo chiesto di fratel Andrea. Egli veniva a vedermi e mi faceva bere l’olio di San Giuseppe per il mio mal di stomaco. E l’indomani c’era un grande cambiamento”.

Nel 1912 una bambina stava per perdere un occhio in seguito ad un incidente. Fratel Andrea le donò l’olio di San Giuseppe ed ella fu guarita come fratel Andrea le aveva promesso”.

Nel 1916 un giovane fratello della Santa Croce in formazione soffriva di eczema. Il suo superiore lo portò da fratel Andrea. “Che cosa avete sul viso?”. “È l’eczema, rispose il giovane fratello, e il medico dice che non può fare niente”. “Frizionatevi con questa medaglia, riprese fratel Andrea, e prendete questo olio. Non c’è niente come San Giuseppe per aiutarvi”. Il giovane fratello dichiarò più tardi: “Alla sera feci come mi aveva raccomandato. Da quel giorno sto molto bene”.

Nel 1931, un bambino di due anni è condotto da fratel Andrea. Le sue gambe sono incrociate l’una sull’altra e i due piedi così difformi che non è capace di camminare. Questo piccolo fu guarito dopo delle frizioni d’olio di San Giuseppe. I suoi genitori furono riconoscenti perché avevano pregato per lui dalla nascita”.

La medaglia e l’olio consacrato di San Giuseppe sono forse le pratiche che fratel Andrea ha raccomandato più spesso ai sofferenti

“Stimolano la fiducia in lui”

Secondo le dichiarazioni dei testimoni, si prendeva il tempo di spiegare che non era né magia, né superstizione. Inoltre diceva tra le altre cose: «L’olio, la medaglia fanno pensare meglio a San Giuseppe, stimolano la fiducia in lui».

Diceva ai giovani fratelli della sua congregazione: «Bisogna sempre invocare il nostro patrono speciale San Giuseppe. Noi l’invochiamo quando siamo malati. Dobbiamo invece farlo sempre».




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