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Che ne dite di moltiplicare ovunque le cellule del Monastero Wi-Fi?

CHIOSTRO FONTEVRAULT ABBAZIA VALLE DELLA LOIRA

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Costanza Miriano - Il blog di Costanza Miriano - pubblicato il 15/02/19

Nessuna novità sensazionale ma quella sempre attuale di Cristo e della via che ci ha lasciato nella Sua Chiesa: ascolto della Parola, preghiera, Eucarestia. I primi frutti del Capitolo Generale del Monastero Wi-Fi

Oggi una persona mi ha detto “guarda che un’esperienza come il monastero wi-fi non è affatto nuova”. “Me lo auguro proprio!” – ho risposto. È semplicemente la via che la Chiesa propone da circa duemila anni, minuto più, minuto meno. Ascolto della Parola, preghiera, eucaristia…. Niente di speciale. Ma qualcosa che cambia la vita, radicalmente.

Se preghiamo o non preghiamo, cambia tutto. E se preghiamo da soli o preghiamo insieme, cambia tutto ancora una volta, perché la preghiera è sempre da fratelli, non è mai solo per noi, infatti il Padre nostro è nostro, non mio, come ha ricordato due giorni fa il Papa (anche se ogni tanto a me mi rode – licenza poetica – perché vorrei sentirmi meglio degli altri, e non figlia dello stesso padre, il che è precisamente il motivo per cui prego: imparare ad amare Dio e i fratelli).

Noi da soli non siamo capaci di cambiare, di essere buoni. E’ inutile persino che ci proviamo. Una sola cosa ci è dato di fare: decidere di metterci in preghiera. Io personalmente so anche che non so pregare, e chiedo che Dio abbia pietà di me, e si accontenti del mio desiderio di pregare, che guardi con amore di padre gli sforzi con i quali vado a ripescare la mente e il cuore che vagano dietro la ricetta del medico da andare a ritirare, o l’amica da richiamare.


FATHER TWO SONS

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Ma se noi da soli non possiamo cambiare, possiamo però allearci con uno molto più potente, in grado di farlo per noi (come dice don Fabio: se lo stato di San Marino dichiara guerra ti fa ridere, ma se prima si allea con gli Stati Uniti, allora non c’è più tanto da ridere). Insomma, chi prega si salva, come dice il prezioso libretto (ce lo avete?).

Per impedire che la bomba di grazia esplosa il 19 gennaio finisca in un nulla di fatto, è sicuramente necessario formare piccole cellule del monastero, ovunque sia possibile. Riunirsi a pregare, essere in comunione, chiamarci per nome, accogliere chiunque voglia venire, mettere il Signore al centro, certi che lui saprà cosa fare di questo desiderio di vita dello spirito. Stiamo cercando di capire come mettere in contatto chi, provenendo dalla stessa area geografica, ha partecipato al capitolo generale, per aiutare i confratelli wi-fi a ritrovarsi, sempre ricordando che quello che conta è il frutto che si porta nella propria famiglia e anche nella propria parrocchia di appartenenza, che è lì dove siamo chiamati a stare.

A Roma abbiamo pensato di provare a cominciare qualcosa di locale, in attesa del prossimo Capitolo generale, che sarà, possiamo già dirlo!, il 19 ottobre (salvo imprevisti), ancora a san Giovanni in Laterano, per generosa concessione di Sua Eminenza il Cardinal De Donatis. Chiunque voglia fare altrettanto, cioè formare piccoli “monasterini” locali, come già li chiamiamo con le genovesi bionde, è libero di farlo, questa non è una cosa nuova, come mi facevano notare oggi, e tanto meno è una cosa mia (né di chi ha fatto le catechesi, né delle organizzatrici): è una cosa del Signore, e della Chiesa, senza targhe, coloriture, appartenenze se non al desiderio di ascoltare la Parola e di pregare e dei sacramenti.




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Insomma, lunedì prossimo, 18 febbraio, alle 20, abbiamo pensato di vederci “a casa di suor Fulvia”, cioè al Monastero dei Santi Quattro Coronati, vicino al Colosseo. Con noi e la padrona di casa ci sarà don Pierangelo Pedretti (che il 19 gennaio ha guidato l’adorazione): ci sarà una catechesi sulla Parola, e un momento di adorazione silenziosa. Alle 21 e qualcosa contiamo di finire, per andare a mettere a letto i figli (o a mangiare la pizza, chi vuole, è pieno di locali intorno). Tutti siete invitati, e tutti benvenuti.




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Non sappiamo se i prossimi incontri saranno sempre lì, ma abbiamo pensato di farli ogni due settimane, un lunedì sì e uno no, con l’idea di intensificare (tutti i lunedì) nei tempi forti, quindi a partire da lunedì 4 marzo. Vi terremo informati qui sul luogo (se confermato ai santi Quattro o meno).

Ps Ovviamente la scelta è caduta sul lunedì perché è il giorno in cui è meno probabile che ci sia una partita quindi anche i mariti sono attesi.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

Tags:
adorazione eucaristicacatechesimonastero wi fi
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