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Attenti! Ecco 3 dei peggiori nemici della fede

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Por vchal/Shutterstock

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 23/11/18

Campanelli d'allarme da cui, sopratutto i più giovani, devono diffidare

Tre “nemici” a cui dobbiamo fare attenzione! Perché possono allontanarci dalla fede. Ce li spiega Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria e scrittore, in “Le sorgenti della fede” (Sugarco).

1) La carne

Il primo: la carne. «Questa parola – dice Padre Livio – ricorre frequentemente nelle lettere di san Paolo, che spesso vengono lette durante la santa Messa. Quando san Paolo parla della “carne”, intende la nostra natura umana decaduta, cioè inquinata dal peccato originale. La carne è la debolezza interiore, è la spinta all’incredulità, la stanchezza, l’indifferenza o la chiusura verso Dio e la sua grazia, è il fastidio per la vita interiore e per tutto ciò che è santo e bello. Questa è la carne, cari amici, ed è il primo grande nemico che abbiamo per la nostra fede».

“Mosche nella tela del ragno”

«Se non vigiliamo e non preghiamo – ammonisce il direttore di Radio Maria – lasciandoci sopraffare dai nostri vizi, dalle nostre tendenze al male, dall’abulia, dalla stanchezza, dall’accidia, dall’ozio, dalle seduzioni, se ci facciamo intrappolare in questo groviglio, siamo come le mosche che cadono nella rete del ragno, diventandone vittime».

Al riguardo, san Paolo osserva, con un’espressione molto significativa, che l’uomo «carnale», cioè l’uomo che non si apre a Dio, non cerca «le cose di lassù» (Col 3,1): «ed è sotto i nostri occhi – evidenza Padre Livio – la moltitudine di persone dominate dalla dittatura dell’animalità, che si lasciano sopraffare dalle cose di quaggiù».


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2) Le brutte compagnie

Poi i nemici della nostra fede, molte volte, «sono intorno a noi. Per voi ragazzi – avverte il sacerdote giornalista – «spesso, sono i compagni. Quindi dovete stare molto attenti a chi frequentate, perché può capitare che vi lasciate trascinare dalla “legge del branco”, per cui, anche se voi siete dei credenti, finite per comportarvi come se non lo foste».

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3) Lo sballo

Terzo nemico della fede è il «mondo», ma va ben contestualizzato. Le sue attrattive, i suoi slogan, i suoi idoli, le sue concezioni della vita: queste sono le cose da temere.

«Molte volte rimango stupito nel vedere centinaia di migliaia di ragazzi che vanno a un concerto, non perché non mi piaccia la musica, ma perché mi sembra che in quelle occasioni si concentri e, per così dire, si manifesti concretamente un modo di pensare e di comportarsi, che è quello di una vita allo sbando, in cui in pratica non c’è nessuna legge morale e che ha come orizzonte quello che viene definito, con un termine ben noto a voi giovani, lo “sballo”».




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“Pericolo gravissimo”

Questi ragazzi, osserva Padre Livio, corrono il rischio di lasciarsi «catturare e dominare da proposte – magari non formulate esplicitamente – che comunque sono contrarie alla vita cristiana. Senza dubbio questo è un pericolo gravissimo per quei ragazzi che, avendo ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana e avendo coltivato la fede in famiglia e in parrocchia, incominciano ad affrontare la vita».

La scuola e in genere la società, conclude il sacerdote, «sono contesti in cui, molte volte, la fede è messa in ridicolo, è ritenuta inutile, è disprezzata e respinta perché viene giudicata inadatta a persone veramente moderne ed emancipate»..

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<font size="5"><strong>Per aver partecipato a conversazioni che deridevano Dio, la fede o la Chiesa.</strong>

“Testimoni di Cristo”

E in contesti del genere che il cristiano deve uscire allo scoperto. «Qui si vede se tu hai il coraggio della tua fede, testimoniandola e difendendola. Una volta si diceva che, ricevendo la cresima, i ragazzi diventavano “soldati di Gesù Cristo”. Poi – chiosa – si è voluto cambiare l’espressione, che sembrava troppo legata al linguaggio militare. Oggi – come già osservato – si usa la parola “testimoni”».


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