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Il miracolo di Lourdes che ha condotto alla fede un medico vincitore del Premio Nobel

ALEXIS CARREL

PD

Lindsay Rudegeair - pubblicato il 06/11/18

Il dottor Carrel era dietro Marie Bailly quando le vennero versate sull'addome tre caraffe di acqua benedetta...

Fin dalla prima apparizione della Beata Vergine a Bernadette Soubirous, l’acqua della grotta di Lourdes è stata fonte di guarigioni miracolose, sia per chi ha visitato la grotta che per chi ha usato quell’acqua in luoghi lontani. Dall’epoca di Bernadette, più di 7.000 guarigione miracolose sono state riferite al Centro Medico di Lourdes dai pellegrini che hanno visitato il santuario (senza considerare i miracoli che hanno avuto luogo fuori Lourdes).

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Il numero di presunte guarigioni associate all’acqua e alla grotta di Lourdes era così elevato che la Chiesa cattolica ha deciso di istituire il Bureau Medical di Lourdes, l’ufficio medico formato e guidato solo da medici e scienziati. L’obiettivo dell’ufficio è giudicare se una guarigione particolare è stata quasi istantanea, efficace per il resto della vita e scientificamente inspiegabile. L’ufficio è composto da 20 medici e scienziati, e i suoi registri sono disponibili a qualsiasi medico o scienziato voglia condurre una propria ricerca o sfidare qualche caso particolare riconosciuto come “miracoloso”.




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Dal 1883, solo 69 casi sono stati riconosciuti come miracolosi in base ai rigidi standard dell’ufficio, ma ciò non vuol dire che le altre 7.000 guarigioni non siano state miracolose secondo altri standard. Questi casi non possono essere semplicemente dimostrati come completamente inspiegabili a livello scientifico, anche se il fatto che si siano verificati potrebbe essere davvero straordinario e possibilmente, o perfino probabilmente, miracoloso.

I 69 casi approvati dall’Ufficio Medico di Lourdes sono stati studiati da moltissimi medici e scienziati, e nella maggior parte dei casi si è verificato che la guarigione è stata permanente e inspiegabile.

Uno dei casi più significativi è stata la guarigione di Marie Bailly. Ne è stato testimone il dottor Alexis Carrel, e ha portato alla conversione del medico.

Il miracolo di Marie Bailly

Nel 1902, un medico amico del dottor Carrel lo invitò ad aiutare a prendersi cura dei malati che venivano trasportati in treno da Lione a Lourdes. All’epoca Carrel era un agnostico che non credeva ai miracoli, ma acconsentì a dare una mano, per amicizia e anche per un interesse nei confronti delle cause naturali che potevano permettere le rapide guarigioni che avevano luogo a Lourdes.

Sul treno incontrò Marie Bailly, che soffriva di peritonite tubercolare acuta; il suo addome era considerevolmente dilatato e presentava grandi masse dure. La Bailly era semicosciente, e Carrell pensava che sarebbe morta poco dopo l’arrivo a Lourdes, se non prima. Altri medici presenti sul treno concordavano con la sua previsione.

Quando il treno arrivò a Lourdes, Marie venne portata alla grotta, dove le furono versate sull’addome tre caraffe d’acqua. Dopo la prima provò un dolore lancinante, ma dopo la seconda si era attenuato, e dopo la terza sperimentò una sensazione piacevole. Il suo stomaco iniziò ad appiattirsi e il polso tornò normale.

Carrel era dietro Marie insieme ad altri medici, prendendo nota mentre l’acqua le veniva versata sull’addome. Il medico scrisse: “L’addome, estremamente dilatato e molto duro, ha iniziato ad appiattirsi, e in 30 minuti era tornato del tutto normale”.


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Marie si sedette quindi sul letto, cenò senza rigettare il cibo e il giorno dopo si alzò e si vestì da sola. Poi salì sul treno, sedendosi sulle dure panche, e arrivò a Lione in perfetta forma. Carrel era ancora interessato alle sue condizioni fisiche e psicologiche, e quindi chiese che venisse monitorata da un medico e da uno psichiatra per quattro mesi.

In seguito Marie si unì alle Suore della Carità per lavorare con i malati e i poveri, e morì nel 1937 a 58 anni.

La conversione di Carrel

Quando Carrel testimoniò quell’evento estremamente rapido e inspiegabile a livello medico pensò di aver assistito a qualcosa di simile a un miracolo, ma per lui era difficile crederci per via del suo agnosticismo, e quindi non tornò alla fede cattolica della sua infanzia.

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Voleva anche evitare di essere testimone di un evento miracoloso perché sapeva che se la questione fosse diventata pubblica avrebbe rovinato la sua carriera alla facoltà di Medicina di Lione.

La guarigione di Marie Bailly sembrava però così evidentemente miracolosa (essendo stata rapida, completa e inspiegabile) che venne diffusa dai media francesi e mondiali. I giornalisti indicarono che Carrel non pensava si trattasse di un miracolo, il che costrinse il medico a scrivere una dichiarazione pubblica affermando che una parte (formata da alcuni credenti) saltava a conclusioni miracolose in modo troppo rapido, mentre un’altra (la comunità medica) aveva rifiutato senza giustificazione di considerare fatti che sembravano miracolosi.

Come temeva, il sostegno alla possibilità della guarigione miracolosa della Bailly portò alla fine della sua carriera all’università di Lione, il che ebbe ironicamente un ottimo effetto sul suo futuro, perché lo portò all’Università di Chicago e poi alla Rockefeller University. Nel 1912 ricevette il Premio Nobel per il suo lavoro sull’anastomosi vascolare.

Carrel tornò varie volte a Lourdes, e in un’occasione fu testimone di un secondo miracolo – la guarigione istantanea di un bambino cieco di 18 mesi.

Nonostante i due miracoli a cui aveva assistito, non ha sostenuto con decisione la realtà dei miracoli fino al 1942, quando ha annunciato che credeva in Dio, nell’immortalità dell’anima e negli insegnamenti della Chiesa cattolica.

Questo articolo è un estratto dal testo di padre Robert Spitzer Contemporary, Scientifically Validated Miracles Associated with Blessed Mary, Saints and the Holy Eucharist, pubblicato originariamente dal Magis Center e riprodotto dietro permesso esplicito. Per leggere il testo completo dell’articolo di padre Spitzer cliccate qui.

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