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Gli sposi che si amano davvero sono anche “fratello e sorella”

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Pixabay/StarFlames

Matrimonio cristiano - pubblicato il 05/10/18

L'amore erotico non cancella né inibisce l'amore di amicizia più profondo ma anzi lo permette e se ne arricchisce

di Antonio e Luisa

Uno dei rischi più grandi del matrimonio è diventare come fratello e sorella. Dovrebbe essere però spiegata meglio. Non è sbagliato essere fratello e sorella nella coppia. E’ sbagliato essere solo fratello e sorella. Perché dico questo? Perché l’amore di Filia (amicizia) è importante. Noi da sposi non smettiamo di essere fratelli nella fede. La nostra fratellanza non cessa nel nostro essere marito e moglie, ma al contrario si perfeziona e diventa ancora più profonda. Ne è un esempio lampante il Cantico dei Cantici, il Libro della Bibbia che più racconta l’amore sponsale ed erotico, dove Salomone, lo sposo, chiama innumerevoli volte la sua amata sorella. Per confermare che si tratta non solo di un amore erotico, ma è qualcosa di molto più profondo. Esiste tra di loro una profonda conoscenza e intimitàTu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa.




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La mia sposa non deve essere solo colei con cui divido il letto. Non è solo colei davanti alla quale metto a nudo il mio corpo. Lei è molto di più. Lei è colei davanti alla quale metto a nudo tutto di me. La mia confidente, la mia consigliera, la voce della mia coscienza. Lei deve essere la persona a cui apro la profondità dei miei pensieri, delle mie preoccupazioni, delle mie gioie e dei miei dolori. Lei deve essere colei che sa tutto di me e a cui posso mostrarmi senza paura di essere ferito o giudicato.  Il dialogo tra gli sposi non deve mai mancare.  Don Oreste Benzi ha scritto qualcosa di profondamente vero:

Perché non c’è dialogo? Perché uno pensa che nel matrimonio l’altro stia con lui nella misura che gli è gradito, nella misura che è come lui lo vuole. Quante finzioni! Invece no, voi avete scelto di portarvi assieme l’un l’altra come una sola persona. Il limite dell’altro segna l’inizio della tua responsabilità.



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Quante volte non siamo capaci di accoglierci come fratelli in Cristo. Quante volte non sappiamo mostrare anche la parte di noi meno amabile per paura di non piacere più all’altro/a. Allora meglio far silenzio sulla nostra parte oscura, allora meglio nasconderla all’altro. Questo è l’inizio della fine. Perché non possiamo fingere per sempre e, presto o tardi, dovremo fare i conti con i nostri scheletri. Solo mostrandoci per quelli che siamo, senza barriere, potremo lasciarci amare completamente dall’altro e sentirci così davvero amati ed accolti. Sta a noi scegliere se vedere nell’altro una minaccia e coprirci come Adamo ed Eva dopo che ebbero mangiato dall’albero, oppure mostrarci nella completa libertà di chi non ha paura perché sa che l’amore non giudica, ma sostiene sempre.

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