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Chi è la suora che ha trovato la casa in cui la Madonna ha vissuto con San Giovanni?

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Patty Knap - pubblicato il 26/04/17

Storia della religiosa francese Marie de Mandat-Grancey

Uno dei templi più santi di tutto il cristianesimo è rimasto nascosto e sconosciuto per secoli, fino a quando è stato trovato nel 1891 da una suora francese dotata di grande determinazione.

Suor Marie de Mandat-Grancey (1837-1915) era profondamente devota alla Beata Vergine Maria. Questa devozione l’ha portata a cercare la casa di Maria ad Efeso, nell’attuale Turchia.

La tradizione afferma che dopo che Gesù sulla croce aveva affidato Maria all’apostolo Giovanni i due si stabilirono ad Efeso, qualche tempo dopo la resurrezione. Vissero lì per vari anni, fino a quando Dio assunse Maria in cielo.

La casa in cui abitarono era sconosciuta alla storia finché suor Marie non si è data da fare per trovarla e preservarla.

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Marie era cresciuta in una famiglia nobile, e nel 1857 era entrata nella comunità delle Figlie della Carità (la stessa comunità di Santa Caterina Labouré, che ricevette la Medaglia Miracolosa).




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Il suo primo incarico fu un orfanotrofio francese, dove insieme a sei consorelle si prendeva cura di 55 orfani.

Divenne la guida dell’Associazione dei Figli di Maria e amava insegnare ai bambini ad essere strettamente uniti al Cuore Immacolato di Maria. “Siate come Maria”, diceva ai piccoli.

Dieci anni dopo, nel 1870, durante la guerra franco-prussiana, venne nominata superiora di un orfanotrofio fuori Parigi. Era un periodo caotico e pericoloso, ma nei 16 anni che trascorse lì non deluse mai gli orfani o le sue consorelle. Fece anche costruire un secondo orfanotrofio, e usò i fondi della propria famiglia per prendersi cura dei bambini e delle altre suore.

Rispose poi alla chiamata di Papa Leone XIII, che esortò i missionari francesi a offrire il proprio aiuto in Medio Oriente. Nel 1886 venne assegnata a un ospedale francese a Smirne (oggi Izmir, in Turchia). L’ospedale era in condizioni deplorevoli, e suor Maria usò ancora una volta i propri fondi familiari per apportare miglioramenti a favore dei pazienti e dello staff, mentre lei viveva in povertà.

Mentre era lì lesse gli scritti della mistica tedesca Anna Caterina Emmerick sulla vita della Beata Vergine Maria e di San Giovanni a Efeso, basati sulle visioni che la Emmerick aveva avuto della vita di Maria, comprese visioni della casa della Vergine.

Convinta che questo luogo sacro dovesse essere individuato e onorato, suor Marie intraprese una missione per trovarlo. Esortò quindi due amici sacerdoti a leggere gli scritti della beata Emmerick, e tutti e tre stabilirono che la casa doveva trovarsi a poca distanza dal luogo a cui erano stati provvidenzialmente assegnati.

La prima spedizione di ricerca per trovare la casa di Maria ebbe luogo nel luglio 1891. Il gruppo, composto da suor Marie, dai sacerdoti e da alcune guide, viaggiò a dorso d’asino e usò il libro delle rivelazioni private della beata Emmerick come mappa. Il 29 luglio credettero di aver trovato la casa.


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Sotto la guida di suor Marie, gli archeologi identificarono le rovine di un’abitazione del I secolo, con una chiesa del IV secolo costruita sopra di essa. Il 21 ottobre 1891, suor Marie ricevette il permesso di acquistare la proprietà a suo nome. Chiese al padre il denaro necessario per comprare non solo l’area della casa, ma tutta la montagna sulla quale è costruita. La proprietà venne acquistata il 15 novembre 1892. Da allora lavorò instancabimente per restaurare l’abitazione, rendendola un luogo di pellegrinaggio.

Suor Marie rimase in quella zona, prendendosi cura di cristiani e musulmani, fino alla morte.

Durante i restauri vennero trovate tre pietre del focolare, che si riteneva fosse stato costruito dall’apostolo stesso. La pietra d’angolo venne donata alla cappella della famiglia de Mandat-Grancey in Francia in segno di riconoscimento della santità di vita di suor Marie.

La religiosa condusse una vita caratterizata da distacco, virtù, obbedienza e carità. Il 21 gennaio 2011 è stata aperta la sua causa di beatificazione nella diocesi di St. Joseph-Kansas City, in Missouri (Stati Uniti).

La causa è stata aperta in Missouri perché per l’arcidiocesi di Smirne, in Turchia, era impossibile svolgere tutto il lavoro richiesto per via dell’esiguo staff, delle scarse risorse e delle minacce terroristiche. È stato quindi chiesto all’arcidiocesi di Kansas City di offrire il proprio aiuto.

Il motivo è il fatto che un membro del consiglio d’amministrazione della American Society of Ephesus, che finanzia la casa di Maria ad Efeso, viveva a Kansas City. Nella zona c’è anche una comunità di suore benedettine devote alla Beata Vergine Maria di Efeso.

Il 13 settembre 2014, compleanno di suor Marie, è stata celebrata una Messa presso la cattedrale dell’Immacolata Concezione di Kansas City per la conclusione della fase diocesana dell’indagine. Il materiale raccolto è stato poi inviato alla Congregazione delle Cause dei Santi a Roma.




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Papa Leone XIII incoraggiò le visite al sito, dichiarandolo luogo di pellegrinaggio. Il 18 agosto 1961, Papa San Giovanni XXIII ha garantito un’indulgenza plenaria perpetua per la casa di Maria.

I Papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI vi si sono recati, e più di un milione di persone visita il luogo ogni anno. Per i cristiani e molti altri di tutto il mondo è un posto sacro da visitare.

Si può fare un tour virtuale della casa e sapere di più su suor Marie e sulla zona collegandosi al sito www.SisterMarie.com.

“Da qui, da Efeso, città benedetta dalla presenza di Maria Santissima – che sappiamo essere amata e venerata anche dai musulmani – eleviamo al Signore una speciale preghiera per la pace tra i popoli”, ha dichiarato Papa Benedetto XVI il 29 novembre 2006 nell’omelia della Messa celebrata nella casa di Maria.

EWTN trasmetterà una produzione originale, The Journey of Sister Marie de Mandat-Grancey, alle 18.30 del 27 aprile 2017.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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