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C’è un luogo in Italia che ospita il sangue di Gesù e la spugna imbevuta sul Golgota

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 24/04/17

Le reliquie contenute nei "sacri vasi" sono state portate dal soldato che trafisse con la lancia il costato di Cristo

Preziose reliquie di Gesù Cristo ospitate da quasi due millenni nella cattedrale di Mantova. E contenute nei cosiddetti “Sacri vasi”.

Le reliquie vennero portate nella città lombarda da Longino, il soldato che trafisse con una lancia il costato di Gesù. Dalla ferita uscirono sangue ed acqua che, cadendogli sul volto, gli fecero guarire gli occhi ammalati e lo fecero convertire alla fede cristiana (www.turismo.mantova.it).

L’ARRIVO A MANTOVA

Longino, raccolto il sangue di cui era intrisa la terra ai piedi della croce, lo custodì assieme alla spugna che era servita per dare da bere a Cristo sul Golgota. Poi arrivò a Mantova, dove nascose le preziose reliquie nel’ospedale per i pellegrini in cui aveva trovato albergo.

Il 2 dicembre del 37 Longino subì il martirio in contrada Cappadocia.

RELIQUIE “AUTENTICHE”

La cassetta con le reliquie venne ritrovata nell’anno 804, nell’orto dell’ospedale di Santa Maddalena, dove era stata sepolta accanto alle ossa di Longino. A quel punto, il pontefice Leone III inviato a Mantova dall’imperatore Carlo Magno ne dichiarò l`autenticità, avendone avuto in dono una porzione per l`imperatore.

DAL MONASTERO ALLA BASILICA

Nuovamente occultate, temendo la loro profanazione da parte degli Ungari che minacciavano di invadere Mantova, le reliquie furono riscoperte nel 1048, al tempo di Beatrice e Bonifacio di Canossa che fecero costruire nel luogo del ritrovamento un monastero benedettino e una chiesa, poi distrutta per far posto all’edificio dell’attuale basilica di Sant’Andrea, voluta di Ludovico II Gonzaga.

“LA BARCA DELL’ASCENSIONE”

In passato in occasione dell’esposizione della reliquia si svolgeva il burchiello della Sensa (la barca dell’Ascensione) organizzato dalll’arte dei pescatori. Era una sorta di spettacolo allegorico durante il quale alcuni pescatori interpretando gli apostoli Pietro, Giovanni ed Andrea lanciavano pesci e anguille sulla folla prendendoli da una barca che veniva portata a braccia dalla cattedrale a Sant’Andrea.

LE DODICI CHIAVI

Per tradizione, ogni anno nel pomeriggio del Venerdì Santo si svolge la cerimonia per l’apertura dei forzieri che custodiscono i due preziosi reliquari, e che vengono posti ai piedi del Cristo crocifisso nell’abside della Cattedrale.

L’apertura è un’operazione laboriosa che comporta l’impiego di ben 12 chiavi, conservate da autorità ecclesiastiche e statali. Una dopo l’altra vengono aperte le serrature dei forzieri tra il silenzio dei presenti.

AI PIEDI DEL CRISTO CROCIFISSO

Quando finalmente i due reliquiari sono all’esterno, il Vescovo incensandoli pronuncia una preghiera.

I Sacri Vasi sostenuti, uno dal Vescovo e l’altro da un altro prelato, percorrono la cripta e le strette scale che portano nella Basilica, poi i due vasi con le reliquie sono posti ai piedi del Cristo crocifisso nel lato sinistro dell’abside della Cattedrale. Ed è questo il momento più solenne della cerimonia.

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