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L’educazione sessuale secondo Dio? È nel sesto e nono comandamento

a young woman caressing with her fingertips the arm of a young man

nito/ Shutterstock.com

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 11/04/17

Dalla contemplazione dell'altro a quelli che sono i rischi dell'amore pre-matrimoniale. Così il Signore ci educa

Il nono e il sesto comandamento? Un richiamo alla sessualità così come “indicata” dal Signore.

Spiega Valentino Guglielmi in“I Dieci Comandamenti. Amare Dio, amare il prossimo” (edizioni Ares)che questi due comandamenti danno la dimensione fattuale e intenzionale della sessualità. Entrambi si esprimono in forma negativa: «non commettere atti impuri» o «non fornicare» o «non commettere adulterio» (sesto); «Non desiderare la moglie del tuo prossimo» (nono).




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TRA ISTINTO E CONTROLLO

Vediamo contrapporsi la forza istintiva, l’istinto sessuale, che ovviamente è una cosa buona creata da Dio, e dall’altra parte la legge morale che controlla l’istinto. Sembra che il destino delle cose sia un perenne conflitto tra i diritti dell’istinto e la normatività della legge, per cui alla fine si potrebbe pensare che la virtù stia nel mezzo e la soluzione del problema sia nel trovare questo mezzo che, ahimè, finisce per essere sinonimo di mediocrità.

LA CONTEMPLAZIONE

La risposta alla polemica tra spontaneità e legge può essere trovata solo nella contemplazione. Un uomo sa vedere nella sua donna tratti della bellezza eterna e quindi non si accontenta dell’osservanza letterale del sesto comandamento, ma sa innalzarsi al di sopra, così come d’altra parte una donna dovrebbe essere capace di vedere l’unicità di suo marito, fargli da specchio, impedirgli di imbattersi nella mediocrità, ma offrirgli la possibilità di essere originale, di distinguersi. Tra i due estremi c’è la via giusta che consiste nel fatto che una donna sappia vedere l’unicità di suo marito in modo che si completino.




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CORPO E SPIRITO

Se da un lato bisogna valorizzare l’unicità della persona, vale la pena considerare anche come ogni persona, uomo o donna, sia costituita in unità di corpo e di spirito. A differenza del costume manicheo, oggi non si distingue il corpo, con tutte le sue pertinenze, dallo spirito.

Molte persone non danno importanza a dove vanno, il loro pensiero è soddisfare i loro istinti.




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DISEGNO DI DIO

La differenza anatomica e psicologica l’ha disegnata Dio e l’attrazione reciproca l’ha messa Dio nel cuore umano. «Non è bene che l’uomo sia solo, gli voglio fare un aiuto che gli sia simile», perché i due possano comunicare, arricchirsi reciprocamente non solo di parole, ma nel dono totale, che è la vita coniugale. Pertanto non è facile camminare sullo spartiacque che da una parte fa vedere tutto lecito e dall’altra fa vedere tutto peccato.

Ogni cosa bella che arricchisce la vita umana è dono di Dio e va goduta in rendimento di grazie. Non è un caso che la Chiesa ritenga legittimo e santo il rapporto sessuale all’interno del matrimonio e il motivo per il quale non riconosca legittimità ai rapporti prematrimoniali.




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QUANDO L’AMORE E’ UN INGANNO

La Chiesa, nella sua millenaria esperienza di madre paziente di tanti figli discoli, sa quanto sia facile ingannarsi intorno al linguaggio dell’amore. Quanto le parole dell’amore siano simili alle parole della seduzione. Da qui la fatica di due fidanzati nell’amarsi sapendo attendere il matrimonio prima di concedersi totalmente. Questo è il caso in cui l’obbedienza aiuta a capire la saggezza che il legislatore ha posto nella legge.

LA RICONCILIAZIONE

Ma la Chiesa non butta via il bambino o la bambina che si è sporcata, bensì continua a esercitare il sacramento della Riconciliazione con la grazia che rigenera e rimette in piedi chi è caduto. Non c’è da scandalizzarsi se i giovani devono ricorrere con frequenza a questo sacramento per ritrovare la limpidezza del loro amore.

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