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10 modi per non odiare il Rosario

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Vincent/Sanctuaire Lourdes/CIRIC

Tom Hoopes - pubblicato il 21/03/17

Se lottate con il Rosario potete recitarlo mentre camminate, come Benedetto XVI, o provare questi suggerimenti

Credo profondamente che Dio, nella sua Provvidenza, abbia progettato che quest’anno, il 100° anniversario delle apparizioni di Fatima, dovesse seguire l’Anno della Misericordia.

Voleva che sentissimo parlare di Santa Faustina; ora vuole che sentiamo parlare di Jacinta. Voleva che ci concentrassimo sul perdono dei peccatori; ora vuole che ci concentriamo sulla conversione dei peccatori. Ama la coroncina; ora vuole Rosari.

Quando ho condiviso quattro motivi per recitare quotidianamente il Rosario, ho detto che ci sono dei modi per non trasformarlo in un dovere da assolvere meccanicamente. Lo spazio non mi ha permesso di condividere i modi in cui farlo, e allora lasciatemi approfittare di questa occasione per farlo.

Primo: Introduzione breve

Possiamo iniziare con cinque suggerimenti molto pratici che San Giovanni Paolo II ha condiviso nella sua Lettera Apostolica sul Rosario.

Ho notato nel corso degli anni che la lunga introduzione è temuta dai bambini – e anche da alcuni adulti. È stata quindi una liberazione quando San Giovanni Paolo II ha scritto che “Sono vari, nella prassi corrente, i modi di introdurre il Rosario nei diversi contesti ecclesiali. In alcune regioni, si suole iniziare con l’invocazione del Salmo 69: ‘O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto’… altrove, invece, l’avvio avviene con la recita del Credo”(n. 37).

L’introduzione più breve è un grande sollievo per i giovani e per certi adulti, e permette loro di concentrarsi sui misteri. E ora, quando recitiamo occasionalmente il Rosario con il Credo, è accolto con favore come una novità.

Secondo: Rappresentare i misteri

Giovanni Paolo II sostiene nella sua Lettera (n. 29) che guardare le immagini dei misteri aiuta molto. Ha ragione. E se in passato era complicato raccogliere le immagini di cui si aveva bisogno, nell’era degli smartphone l’arte sacra è alla portata di un clic.

Spesso uso solo la mia immaginazione. Scelgo cinque immagini per un mistero e ne immagino una per Ave Maria e poi ripeto il ciclo. Per il Primo Mistero Glorioso ci sono i soldati che dormono, poi Gesù risorto, Maria Maddalena sorpresa, Pietro e Giovanni che corrono alla tomba, l’angelo sulla pietra.

Per qualsiasi mistero, si può semplicemente immaginare Maria, poi Giuseppe e poi Gesù, poi il Santissimo Sacramento, poi un’immagine specifica per quel mistero. Si possono ripercorrere le cinque ferite, o ancora, se si è in una cappella, si possono scegliere cinque oggetti sacri: la statua di Maria, quella di Giuseppe, l’immagine del Sacro Cuore, il tabernacolo, il crocifisso.

Terzo: Leggere le Scritture

La lettura delle Scritture, in blocco prima di ogni mistero o a pezzi tra l’uno e l’altro, può fare meraviglie per far concentrare, afferma San Giovanni Paolo II (n. 30), suggerendo di aggiungere un silenzio significativo dopo la lettura (n. 31).

Quarto: Aggiungere una parola dopo “Gesù”

San Giovanni Paolo II attribuisce a papa Paolo VI (nel n. 33) il merito di aver promosso la pratica di aggiungere una parola dopo “Gesù” nell’Ave Maria, ma molti di noi l’hanno imparata da Il Segreto Meraviglioso del Santo Rosario di San Luigi Maria di Montfort.

Ad esempio: “Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta tra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno Gesù, risorto”, o “Gesù, asceso al cielo, che ha effuso il suo Santo Spirito, che ti ha assunta in cielo, che ti ha coronato regina del cielo e della terra”.

Guidiamo il Rosario del Benedictine College ogni venerdì e abbiamo convertito molte persone a questo metodo. Le parole aggiunte sono piuttosto intuitive, e vediamo che più sono brevi meglio è: Gesù in agonia, flagellato, coronato di spine, che porta la croce; Gesù battezzato da Giovanni, alle nozze di Cana, che proclama il regno, trasfigurato, che istituisce l’Eucaristia. I primi due Misteri Gaudiosi sono difficili. Quando si è in dubbio, basta nominare il mistero: Gesù all’Annunciazione, alla Visitazione, alla Natività, alla Presentazione, ritrovato nel Tempio.

Quinto: Cantare

Giovanni Paolo II ha ragione: in un gruppo, il canto può fissare l’attenzione (n. 34). Provate a cantare il Gloria, dice; potreste anche aggiungere un passo di un inno mariano.

Sei: Usare delle piccole figure

Oltre ai suggerimenti di San Giovanni Paolo II, noi Hoopes abbiamo qualche trucco per il Rosario che abbiamo introdotto nel corso del tempo.

Usiamo ad esempio le figure di Fontanini. Avete presente quel grande presepe italiano con statuine per ogni tipo di storia biblica? Ne ho ricevuta una nuova per ogni Festa del Papà per anni, e ora abbiamo un bel set – le teniamo in una vetrina nel soggiorno.

Ora, quindi, ogni volta che recitiamo il Rosario un bambino diverso prende ogni giorno i personaggi. Mette Maria e un Angelo (e alberi, un fiume, una roccia e così via) lì per l’Annunciazione, o mette Gesù sulla vetta di una montagna per la Proclamazione del Regno, o due anziani da ogni lato per la Trasfigurazione.

Il vostro presepe natalizio può essere un utile punto di partenza. Giuseppe può fungere da Gesù adulto, i Magi possono diventare rabbini o apostoli e la stalla fungere sia da montagna che da Tempio.

Settimo: Disegnare

Forse un paio di volte al mese, facciamo quelle che definiamo Riflessioni sul Rosario e disegniamo i misteri mentre li recitiamo. I bambini disegnano ogni mistero del Rosario. Amano soprattutto i Misteri Dolorosi, ma cerchiamo di alternarli tutti. Disegnare li aiuta a entrare nella storia che ascoltano.

Otto: Fare il giro della casa

Una tradizione molto amata nella nostra famiglia è quello che chiamiamo Rosario di Casa. Recitiamo ogni mistero del Rosario in una stanza diversa, a caso o in stanze appropriate: il Primo Mistero Gaudioso nell’armadio della mamma in cui ci sono i vestiti della gravidanza, il secondo nella cucina in cui Maria ha aiutato Elisabetta, il terzo nella culla del bambino (o della bambola), il quarto nella stanza dei giochi, il quinto in una stanza al piano di sopra la cui finestra si affaccia sulla chiesa (dove possiamo sempre trovare Gesù nel tabernacolo quando lo abbiamo perso di vista nella nostra vita).

I bambini amano questa attività creativa, con l’attico per il cenacolo, una stanza che dà sugli alberi per l’Ascensione, ecc. Passiamo di stanza in stanza con un bambino che tiene in mano una candela (le candele aiutano a rendere ogni Rosario speciale agli occhi dei bambini – e degli adulti).

Nono: Il Rosario misto

È una cosa che abbiamo fatto solo di rado, ma è comunque un suggerimento.

Scriviamo tutti e 20 i misteri del Rosario su pezzi di carta diversi, e poi ne scegliamo cinque a caso da recitare per il Rosario del giorno. Può confondere se è la norma, ma come pratica occasionale risulta di aiuto.

Dieci: Un Rosario “a guida alternata”

Nella nostra famiglia, una persona diversa guida ogni mistero del Rosario. Guidare una decina cattura l’attenzione della persona che lo guida.

In un Rosario a guida alternata, una persona diversa guida la preghiera in ogni decina. Una persona recita la prima metà del Padre Nostro (e tutti lo terminiamo); quella successiva recita la prima metà dell’Ave Maria, un’altra recita la prima metà della seconda Ave Maria e così via. E tutti stanno attenti.

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, recitiamo semplicemente il Rosario.

La campanella suona alle 19.30, ciascuno si siede, sta in piedi o in ginocchio e si recita. Ogni giorno. Come fa papa Francesco. Perché la Madonna di Fatima ha detto di farlo.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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