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5 modi per separarvi dallo smartphone in Quaresima… e magari anche dopo!

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Suor Theresa Aleteia Noble - pubblicato il 14/03/17

Una volta stavo aspettando un tavolo al ristorante e ho visto un padre e una madre incollati al telefono mentre i loro due bambini cercavano disperatamente di attirare la loro attenzione. Alla fine il bambino più grande, frustrato, ha detto alla madre: “Guardi sempre il telefono anziché guardare me”. La madre ha mugugnato senza neanche alzare lo sguardo. Ho pensato che se avessero continuato ad essere schiavi dei propri telefoni quei genitori probabilmente si sarebbero persi mesi, forse anni, della vita dei loro figli.

Non sto giudicando. Capisco come si sentivano quei genitori. Probabilmente erano stanchi, avevano poche energie, e la fonte di intrattenimento più vicina era nelle loro tasche. È dificile non ricorrere al cellulare, ai social media o ad altri mezzi tecnologici per trovare un po’ di sollievo quando siamo esausti, allo stremo delle forze. Scorrere lo schermo è molto più facile che parlare con le persone reali, ma alla fine la ricompensa è assai inferiore.

Nel suo libro Walden, Henry David Thoreau ha scritto che “le nostre invenzioni in genere non sono altro che bei giocattoli che distraggono la nostra attenzione dalle cose serie. Non sono altro che mezzi migliorati per un fine non migliorato”. Questa citazione profetica si applica bene alla nostra era di smartphone, spettacoli di Snapchat, Alexa e così via.

È ovviamente vero che alcuni di questi oggetti possono migliorarci la vita. Possono davvero essere mezzi migliorati per uno scopo migliorato, ma solo se li usiamo con moderazione, e per molta gente non è così. Uno studio della Baylor University ha scoperto che la media delle universitarie usa il proprio smartphone 10 ore al giorno, e gli universitari otto. Questi studenti trascorrono ogni giorno un’intera giornata lavorativa al telefono! Uno studio dello scorso anno ha scoperto che in media gli americani trascorrono dieci ore al giorno a consumare media, e possiamo ritenere che l’uso dello smartphone rappresenti una buona parte di questo tempo. La moderazione con i nuovi media non sembra essere un atteggiamento comune alla maggior parte delle persone. Perdiamo ore e ore della nostra vita che potremmo spendere molto meglio rafforzando i rapporti, imparando nuove abilità o semplicemente godendoci la vita.

I cristiani devono anche sapere che l’uso dello smartphone può influenzare profondamente la vita spirituale. In primo luogo, il tempo trascorso con lo smartphone spesso toglie tempo alla preghiera e può distrarci. Come cristiani, dobbiamo cercare di moderare il nostro uso della tecnologia. Se non lo facciamo per la nostra qualità di vita e per il nostro rapporto con gli altri, dovremmo farlo per il bene della nostra anima eterna.

Personalmente lotto per controllare l’uso dello smartphone e non esserne controllata. Ecco alcune strategie che mi hanno aiutata:

1. Stabilite dei tempi di blackout. Non molto tempo fa c’era un’epoca in cui andavamo a prendere le persone all’aeroporto, incontravamo gli amici agli eventi e viaggiavamo senza telefoni cellulari. A meno che non siate un chirurgo con reperibilità, è possibile che possiate spegnere il vostro telefono per un’ora o giù di lì. I momenti quotidiani di blackout sono un buon promemoria del fatto che non abbiamo davvero bisogno del cellulare.

2. Imponetevi delle zone phone-free. Potete stabilire zone libere dal telefono ovunque. La camera da letto è una buona idea. Se dovete scegliere un unico ambiente, le zone in cui si mangia sono adeguate. Cercate di mettere un cestino in mezzo alla vostra camera da pranzo e metteteci il cellulare quando mangiate con familiari o amici. La maggior parte di noi sa che non è necessario usare il telefono a tavola. Non giudicate chi lo fa, date semplicemente il buon esempio.

3. Eliminate le apps che consumano il vostro tempo. Ho eliminato le app di Facebook e Twitter dal mio telefono. Le notifiche mi distraevano e finivo per passarci troppo tempo (ovviamente ora uso il mio browser, ma tutto va fatto a piccoli passi). Se c’è qualche app che vi ruba ore della vostra vita, eliminatela senza esitazione!

4. Evitate di camminare come zombie con il cellulare. Ammetto che non sono brava in questo. Se suona il mio telefono voglio guardare cosa c’è, e continuo a guardarlo mentre passo da un posto all’altro. Di recente, però, una persona mi ha detto che la fa sentire sola vedere le persone che guardano solo il telefono mentre le passano vicino anziché salutarla. Questo commento mi ha fatto capire che seppellirmi nel telefono mi impedisce di essere caritatevole con chi mi circonda. È anche una questione di sicurezza, perché i poliziotti mettono in guardia contro un aumento dei furti nei confronti di “bersagli facili” che camminano guardando solo il cellulare anziché quello che li circonda.

5. Ricordatevi della vostra morte. Potrebbe sembrare macabro, ma a volte mi chiedo se alla porta del Paradiso San Pietro mi dirà quanti anni della mia vita ho sprecato guardando la televisione, controllando il mio telefono e in generale sciupando il mio tempo. Solo questo pensiero mi spinge a vivere meglio, almeno per un po’. Quando penso regolarmente alla morte, non in modo macabro, mi dà vita. E allora, per vivere più pienamente, pensate alla morte! Memento mori, gente. Memento mori.

Avete qualche altra idea? Mi piacerebbe se le condivideste nello spazio riservato ai commenti. Sono sicura che molti di noi lottano con questo fatto, e vorrei ricevere più spunti possibile!

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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