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Spiritualità
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Hai fatto anche tu il check-up annuale dell’anima?

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ldutko/Shutterstock

Joseph Hollcraft - pubblicato il 22/02/17

Dobbiamo fare l'inventario di ciò che mettiamo nella nostra anima come facciamo col nostro corpo

Sono appena uscito dallo studio medico dopo il mio check up annuale. Mi sono stati dati i risultati delle analisi del sangue fatte il giorno prima. Mentre li scorrevo, ho notato che la glicemia era un po’ alta. Sicuramente, mi sono detto, ho esagerato con i dolci. Poi ho continuato a scorrere i numeri, scoprendo che come ci si aspetterebbe ognuno di essi si basa su quello che inserisco nel mio sistema sanguigno.

Più riflettevo, più pensavo a questa visita (e a quelle mediche in generale) come a una sorta di “giudizio”. Sarebbe sciocco per me provare a dire al mio cardiologo che non mangio dolci quando i miei livelli di glicemia mostrano una cosa diversa. Non c’è modo di eludere la realtà – ho mangiato troppi dolci, e se non la smetto ne subirò le conseguenze. Se voglio avere la migliore salute fisica possibile, è tempo di ascoltare quello che dice il mio cardiologo. E allora via, meno dolci!

Quando ho parcheggiato la macchina nel vialetto, pensavo meno alla mia salute fisica che a quella spirituale. Immagino che il mio giudizio finale possa essere qualcosa di simile alla mia visita dal dottore. I risultati della mia vita vissuta emergeranno. Vedrò le cose buone e quelle cattive, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Il mio giudizio finale non sarà un momento per il negoziato o le scuse, ma una conversazione che rifletterà il modo in cui ho vissuto.

La differenza tra la mia visita dal dottore e il giudizio finale è che non potrò tornare indietro e optare per una “dieta spirituale”. Per questo motivo, dobbiamo essere onesti con noi stessi e iniziare il processo di inventario di quello che mettiamo nella nostra anima (salute spirituale). Se falliamo nel farlo, le conseguenze non saranno semplicemente la pressione alta, ma la morte spirituale. E allora cosa dobbiamo fare?

Tra le altre cose, dovremmo iniziare a porci importanti domande sul nostro appetito nei confronti di cose come potere, prestigio e piacere. Aneliamo al controllo o al dominio nei nostri rapporti? Cerchiamo titoli onorifici? Non vediamo l’ora che arrivi il prossimo programma televisivo dopo che ne abbiamo già guardato uno (il che include Netflix, Amazon e qualsiasi altro tipo di streaming)? Questi desideri poco moderati sono “cattivo cibo” per la nostra salute spirituale e possono portare facilmente all’esaurimento spirituale privo di vigore ed energia santi.

Qualunque possa essere, dobbiamo iniziare a fare attenzione a quello che ci mettiamo nel cuore. Come controlliamo con attenzione il cibo che mangiamo, dovremmo controllare quello che mettiamo nel nostro cuore. In altre parole, dovremmo iniziare a discernere l’importanza della nostra salute spirituale con la stessa vitalità che usiamo per la nostra salute fisica. Fare questo significa non solo vivere tenendo conto della fine, ma dare la priorità al nostro viaggio finale allo studio del Medico Divino.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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