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5 suggerimenti per un matrimonio santo dal beato Carlo d’Austria e dalla moglie Zita

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Philip Kosloski - pubblicato il 14/02/17

C'è un motivo per cui la Chiesa ha scelto la data del loro matrimonio come festa del beato

Tradizionalmente, la Chiesa celebra la vita di un santo ogni anno nella data della sua morte, giorno che segna il suo ingresso in Paradiso. Non è però il caso del beato Carlo d’Austria.

Per lui, infatti, la Chiesa ha scelto una data della sua vita che ha avuto grande significato e ha spianato la strada alla sua santità: il suo anniversario di nozze.

Il beato Carlo, oltre ad essere stato l’ultimo imperatore d’Austria (e governante dell’Impero Austro-Ungarico) e un leader che ha lavorato instancabilmente per la pace durante la I Guerra Mondiale, era un uomo di famiglia e un marito leale per la moglie Zita. Sono stati sposati per undici anni prima della morte prematura di lui nel 1922, e hanno avuto otto figli.

Essere alla guida di un impero in guerra comportava sicuramente molte difficoltà, ma Carlo non ha mai dimenticato l’importanza del suo matrimonio, offrendo ai figli e ai suoi sottomessi un modello da perseguire e imitare.

Ecco cinque suggerimenti matrimoniali basati sulla vita del beato Carlo d’Austria e della Serva di Dio Zita che possono ispirarci e aiutare le coppie sposate a vivere i propri voti matrimoniali “finché morte non ci separi”.

1) Ricordare che l’obiettivo primario del matrimonio è far arrivare in Paradiso il proprio coniuge

Il giorno prima del loro matrimonio, Carlo disse a Zita: “Ora aiutiamoci l’un l’altra ad arrivare in Paradiso”. È facile dimenticare che il matrimonio è innanzitutto un sacramento. Ciò vuol dire che Dio garantisce alle coppie sposate grazie speciali per realizzare il loro stato di vita, volto al destino ultimo del Paradiso. Dio desidera la nostra felicità, e noi possiamo raggiungerla riconoscendo il ruolo che abbiamo nell’aiutare il nostro coniuge a condurre una vita santa. Non è sicuramente facile, ma con Dio tutto è possibile.

2) Affidare il matrimonio a Dio e alla Madonna

Carlo e Zita sapevano che se volevano aiutarsi reciprocamente ad arrivare in Paradiso avevano bisogno di tutto l’aiuto che potevano ricevere. Oltre a sposarsi in una cerimonia cattolica, la coppia si fece incidere una frase speciale all’interno delle fedi nuziali. L’iscrizione recitava in latino Sub tuum praesidium confugimus, sancta Dei Genitrix (Ricorriamo alla tua protezione, o Santa Madre di Dio). È un’antica preghiera che esprimeva il desiderio di porre il matrimonio sotto la protezione della Beata Vergine Maria.

Prima di andare in viaggio di nozze, inoltre, la coppia compì un pellegrinaggio al santuario mariano di Mariazell, dedicato a Nostra Signora Magna Mater Austriae (Grande Madre dell’Austria). Il matrimonio spesso può essere molto difficile, e quindi le coppie non dovrebbero esitare a chiedere aiuto a Dio e a sua Madre.

3) Dopo il giorno del matrimonio non c’è più “io”, ma “noi”

Spesso nel matrimonio c’è la tentazione di condurre vite separate. Le decisioni vengono prese separatamente e gli sposi non si “immischiano” negli affari l’uno dell’altra. Carlo e Zita, al contrario, si vedevano come una squadra. Zita si interessava molto alle occupazioni del marito e non temeva di esprimere le proprie opinioni. Spesso accompagnava Carlo quando questi partiva per dei viaggi politici, oltre ad assumere un ruolo attivo circa le preoccupazioni sociali dell’impero.

Oltre a lavorare insieme come coppia reale, Carlo e Zita insegnavano ai propri figli le verità della fede. Non era semplicemente compito di Zita insegnare ai bambini come pregare, perché anche Carlo instillò nei suoi figli l’amore per Dio e insegnò loro personalmente le preghiere. Prendevano sul serio l’ideale biblico di diventare “una sola carne” in tutto.

4) Ravvivare continuamente la fiamma dell’amore

Essere un imperatore durante la I Guerra Mondiale significava che Carlo doveva viaggiare e prendere decisioni militari fondamentali. Questo lo addolorava perché doveva stare lontano dalla moglie e dalla famiglia. Per questo, decise di installare una linea telefonica tra il suo quartier generale militare e il palazzo imperiale per chiamare Zita varie volte al giorno, per parlare con lei e sapere cosa stavano facendo i bambini. Carlo capiva che nonostante le sue molte responsabilità il suo matrimonio e la sua famiglia erano prioritari. Sapeva che un matrimonio fallisce se non viene alimentato con opportunità di tener viva la fiamma dell’amore.

5) Amarsi con un amore perenne che superi ogni prova

Le coppie di sposi novelli sono spesso sorprese dalla rapidità con cui svanisce l’entusiasmo iniziale, e si trovano a non provare lo stesso amore che sentivano l’uno per l’altra. Questa situazione può scoraggiare le persone, soprattutto se stanno affrontando una prova. Carlo e Zita, ad ogni modo, non hanno smesso di amarsi neanche quando sono sorte le difficoltà. Dopo aver affrontato l’umiliazione di essere esiliati dal proprio Paese, il loro rapporto è diventato più forte che mai. Poco dopo hanno affrontato una prova ancora più grande quando Carlo ha contratto la polmonite, che lo ha portato alla morte quando non aveva neanche 35 anni.

Le ultime parole di Carlo alla moglie sono state “Ti amo infinitamente”. Nei 67 anni successivi, Zita ha indossato abiti neri a indicare il suo lutto. Non ha mai smesso di amare il marito fino alla propria morte, quando si è riunita con lui in cielo. Il loro amore è stato più di un sentimento – una scelta di amarsi “finché morte non ci separi” e oltre.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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