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Spiritualità
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8 chiavi per cercare la Presenza di Dio

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Catholic Link - pubblicato il 13/02/17

Alcuni suggerimenti per restare 'sintonizzati' con Lui

Ci sono molti modi per cercare l’unione con Dio. Senza pretendere di analizzare ogni sfaccettatura della spiritualità, in questo articolo condivido 8 azioni che vi aiuteranno a cercare Dio nella vita quotidiana e ad unirsi a lui Ovunque o qualunque cosa facciamo.

La chiave di lettura di questi suggerimenti è nell’intenzione, cioè in un cuore che anela a Dio, che desidera avvicinarsi a Lui e offrirgli quello che ha, dovessero essere anche soltanto due minuti. Vedrete che la vostra vita “abitudinaria” cambierà, Dio sarà presente in ciò che fate. Lasciate che Dio vi modelli.

1. Meditazione

Parlare di meditazione può spaventare anche chi ha più esperienza nella vita spirituale. Ma non parliamo di yoga, reiki o simili. Qui si parla di preghiera, il dialogo tra due persone nell’unità dell’amore. È come quando si parla con il proprio padre o madre, però con Dio. Sì, è proprio un dialogo. Ma non c’è bisogno di molte parole, basta aprire il vostro cuore al Signore. Ci sono principalmente cinque tipi di preghiera: la benedizione, l’adorazione, la preghiera di domanda e di intercessione, di ringraziamento e di lode. Vi consiglio di spendere in preghiera circa 30 minuti al giorno. Preferibilmente al mattino, prima di fare qualsiasi altra cosa, in modo che tutto ciò che siete e fate sia ripieno di Dio. Sarà il momento che dedicate a Lui! È importante che sappiate di essere desiderati, attesi, e amati da Lui. Ah! È inoltre necessario accettare i momenti in cui Dio è in silenzio, quando non vi parla e sembra allontanarsi: sono le occasioni migliori per unirsi a Lui con fede autentica.


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«Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». (Matteo 6:6).

2. Il Santo Rosario

Quando l’uomo è felice, di solito offre delle rose alla “donna più bella del mondo” (la madre o la moglie). Il rosario è più o meno la stessa cosa, ma con la nostra Madre celeste, la Santissima Vergine Maria. Possiamo offrirle le nostre preghiere, ogni giorno, come un mazzo di fiori, che poi Lei porge a suo Figlio Gesù Cristo. Così la Madre intercede per i suoi figli. Come una carezza e un sorriso che sale al Cielo e ci dà molte grazie. Questo è il Santo Rosario. Mi vengono i brividi solo a pensare a quante persone sono morte con il rosario in mano, dando la propria vita per Gesù attraverso l’intercessione di Maria. Molti altri stavano subendo la persecuzione, mentre loro pregavano un mistero dopo l’altro. Molti altri sono stati liberati dai legami del diavolo, soltanto pronunciando l’Immacolato nome di Maria.

«L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». (Luca 1:30-33).

3. Lettura spirituale

Consiste nel leggere un libro spirituale per 15 o 30 minuti al giorno. Potrebbe essere la biografia di un santo, gli scritti del Papa, dei libri sulla preghiera, sui sacramenti, ecc. L’importante è che sia una lettura “spirituale”. Questa pratica non sostituisce la lettura quotidiana della Bibbia, che può anche essere fatta nella meditazione del mattino, ma sarà una grande opportunità per approfondire l’opera spirituale della Chiesa. È necessario fare attenzione ai libri apparentemente spirituali, ma che alla fine finiscono per confondere di più. Controllate che sia stato approvato da un vescovo o dal Papa. Che sia di qualche casa editrice cattolica o che abbia una buona bibliografia. Vi assicuro che facendo questo, arriverete gradualmente a conoscere di più Gesù, la Chiesa, i santi, ecc.

«Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore» (Ebrei 4:12).

4. Angelus

Questa preghiera risale al secolo XIII. Si tratta di una preghiera molto breve che ricorda i tre grandi misteri della Beata Vergine Maria: l’annuncio fatto dall’angelo a Maria, dicendole che sarebbe stata la Madre del Salvatore, il “sì” di Maria a Dio e al suo piano di redenzione, e l’Incarnazione del Figlio di Dio. Va pregato tre volte al giorno: una al mattino (potrebbe essere dopo la meditazione), un’altra a mezzogiorno in punto, e un’ultima nel pomeriggio (dopo il rosario). Recitando questa preghiera con fede vi unirete ai cristiani che, in tutto il mondo, elevano le loro preghiere a Dio. Non dimenticate che ricordare i misteri della vita della Vergine vi farà concentrare su ciò che è davvero importante: Gesù. Perché è inevitabile che Madre ci porti a suo Figlio.


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«Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? … E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Luca 1:42-43,45).

5. Visita eucaristica

È breve e molto facile da fare. Quando passate per una chiesa e non avete più di tre minuti, è perfetto per voi. Entrate nella cappella e fate un atto di fede, visitate il Signore Gesù Sacramentato. Potete dire quello che volete, ad esempio: “Eccomi, Signore, sono venuto qui molto velocemente solo per dire grazie…”. San Francesco, ogni volta che entrava in una chiesa, diceva: “Ti adoriamo,Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo”. È semplice. Quante volte passiamo accanto a una chiesa e tiriamo dritto! Il punto non è fermarsi ad ogni chiesa che si incontra – soprattutto per chi vive a Roma o in Spagna, dove ce ne sono moltissime – ma cercare di stare con Dio e dedicargli il vostro tempo, per quanto sia poco. Se non è possibile andare in chiesa, poterste fermarvi un momento e unirvi a Dio con una “comunione spirituale”, dicendo a Dio: “Signore, io ti amo, voglio riceverti Sacramentato; ma non potendo farlo ora, ti ricevo spiritualmente nel mio cuore”. Questo sì che porta davvero luce nella vostra giornata, soprattutto nei momenti di difficoltà.

«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete … Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Giovanni 6:35,40).

6. Il “Credo” prima di dormire

Questa deve essere la cosa più difficile; se è così, siete sulla buona strada. Quando arriva la notte l’unica cosa che volete fare è sdraiarvi e dormire; dare a Dio cinque minuti per recitare il “Credo” sarà un sacrificio. Dio vede sicuramente questo atto di abnegazione. All’iniziò vi peserà di più, poi vi abituerete e vi troverete piacere. Pronunciare il “Credo” prima di addormentarvi sarà anche un aiuto fondamentale contro le tentazioni: navigare su Internet fino all’alba, guardare pornografia o visitare siti inappropriati, rispondere ai messaggi per ore, ecc. Affidate il vostro sonno a Dio, fate il segno della croce e dite al Signore: “Nella veglia salvaci, Signore, nel sonno non ci abbandonare: il cuore vegli con Cristo e il corpo riposi nella pace”.

«Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele: il Signore mi ascolta quando lo invoco … In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare» (Salmo 4:4,9).

7. Via Crucis (venerdì)

Tutte le pratiche precedenti sono utili per concentrarsi sul mistero pasquale di Gesù Cristo, ma questa lo è in modo particolare. Celebrare le quattordici stazioni vi aiuterà a sopportare la croce – per quanto possa essere molto pesante – a partecipare alla sofferenza del nostro Signore, a consolare le tante persone che passano attraverso momenti difficili. Dopo un po’ scoprirete la stazione che più vi aiuta, e che dovreste approfondire di più. Quando arrivate alla quindicesima stagione, che è la Risurrezione del Signore, ringraziate Dio per la vostra vita, per la famiglia, per tutto ciò che Lui vi ha dato; è proprio lì che l’intero calvario trionfa nella nuova vita. Le ferite guariscono. È bello pensare a questo: camminiamo con Gesù in questa vita, portiamo la nostra croce, ma i nostri passi non sono sterili, sono semi di fede per gli altri, che sono la luce nel buio, sono il sale della terra. Il vostro cammino su questa vita sia fecondo, abbiate il coraggio di dare un senso cristiano alla vostra esistenza!


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«Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà» (Matteo 16:24-25).

8. Giaculatorie

La parola giaculatoria deriva dal latino “iaculum”, che significa lancia. Il termine è stato utilizzato nello sport con la variante “giavellotto”. Nella vita spirituale le giaculatorie sono piccole frasi che si ripetono lungo l’arco della giornata, soprattutto nei momenti difficili, per unirsi a Dio. Immaginatele come piccole frecce di luce che vengono scoccate verso il cielo, dove ogni frase è una breve preghiera che va dritta a Dio. Possono essere: “Gesù, confido in Te”, “Signore, tu sai che ti amo”, “Fa di me uno strumento della Tua pace”, “O Gesù, mite e umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo cuore”, etc. versetti della Bibbia, invocazioni, parti di preghiere, frasi di fede. Potete crearne una voi stessi, la cosa importante è ripeterla continuamente in modo che diventi viva, portando speranza e diventando una luce nelle tenebre.

«Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo … Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza» (Romani 10:8,10).


Questi suggerimenti non devono essere intesi in senso matematico. Non significa che più atti si fanno, più si è vicini a Dio. Ciò che conta è la purezza delle intenzione che avete, il desiderio genuino di unirsi a Dio, dirgli “sono qui”. Una volta capito quanto sopra sarete pronti a cambiare la vostra vita, rendendola più spirituale, più vicina a Dio. Prima di concludere voglio condividere con voi una massima: “Chi non avanza, nella vita spirituale, indietreggia”. C’è differenza tra l’unirsi a Dio e il non farlo. Senza preghiera, la tua vita spirituale non va avanti allo stesso modo; al contrario, torna indietro. Il mondo è come un fiume in piena, e noi andiamo controcorrente; qualsiasi disattenzione o interruzione ci farà trascinare dalla corrente. Senza cadere nell’angoscia o nello scoraggiamento, dobbiamo lottare affinché Cristo regni nella nostra vita e quindi nella società.

Concludo con San Pio da Pietrelcina, che disse: “Pregate, abbiate speranza e non vi preoccupate“.

 [Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]
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