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Come evitare che la gioia scompaia dalla nostra vita

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padre Carlos Padilla - pubblicato il 13/02/17

Non tanto nel cercare di compiere la legge, quanto nell'amare senza misura, si può trovare la vera gioia

Oggi Gesù risponde a questa domanda: Come agire con la legge? Basta compiere ogni cosa? “In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto”. Cercare di compierla, non essendo in grado di farlo. Esigere che altri la mettano in pratica, senza sapere che cosa vivono nel proprio cuore. La norma è sempre la misura della vita?

Oggi Gesù mi dice cose semplici. Se seguirò la Sua voce, sarò grande: “Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli“. Ma a volte riempio la mia vita di comandamenti ed esigenze da soddisfare. Carico dei pesanti fardelli sulla mia schiena. Voglio mettere in pratica la legge, e mi sento frustrato se non ci riesco.

Oggi Gesù mi chiede di vivere la vita in modo più semplice: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”.

Ma a volte non capisco cosa mi chiede Gesù. “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento”.

Non voglio stare con la giustizia degli scribi e dei farisei. Dove la perfezione consiste nel compiere tutto. Non voglio vivere solo per seguire la legge. Questo atteggiamento mi parla di un Dio che è felice di me solo quando ci riesco.

Ma Gesù mi ama anche quando non sono perfetto. Quando osservo i miei doveri tutte le sere. Non gli importano molto i miei sbagli, i miei errori, a Lui importa il mio amore. Gli basta che io desideri di ricominciare da capo e di dargli il mio “sì”.

Vuole che io chieda aiuto. Gli basta che io riconosca di essere piccolo e fragile, che io sia consapevole di poter cadere in qualsiasi momento. È Lui la mia roccia, non la legge. È Lui la Via, non l’adempiere la legge. Gesù mi dice che la misura è l’amore, e non la norma. Gesù rompe i miei schemi. Lui stesso a volte, per amore, infrange qualche regola.


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Oggi Gesù, alle persone che ascoltano, non parla di compiere, ma di andare al di là. La vita è ben più del minimo. Mi invita a essere magnanimo. Non vuole che io faccia soltanto ciò che è corretto, ciò che è adeguato, ciò che è giusto. Non vuole che mi limiti a compiere il mio dovere, ottenendo il minimo. Da me vuole tutto.

Il minimo non riempie il cuore. In esso io sono come un automa, ripeto gesti senza metterci il cuore. Solo Dio può vedere cosa succede nell’anima, ed è lì che si gioca la mia vita.

Credo nella vita in cui abbondanza e gioia non vengono mai meno. Anche se ci sono dubbi. Limitarmi a compiere la legge toglie via la mia creatività e libertà. Se cerco soltanto di compiere, metto un freno alla mia crescita interiore.

La mia preoccupazione fa sì che la mia anima si accontenti di fare solo ciò che mi viene chiesto. La chiave, come sempre, è nel modo in cui si guarda la vita. La misura è l’amore senza misura.

Gesù mi dice che devo sentire e pensare come Dio. Che non serve molto rispettare la norma a livello esteriore ed essere giusto di fronte alla legge, se poi il mio cuore è freddo.

Voglio sentire come Lui, pensare come Lui, camminare come Lui. Non voglio preoccuparmi solo di peccare o non peccare, di rispettare i limiti, di proteggere la mia reputazione. Io non voglio tenere tutto per me, voglio amare di più.

Gesù fa appello alla generosità della mia anima. Vuole approfondire il mio mondo interiore, così sconosciuto. Mi chiede di lasciarmi plasmare da Lui, per avere la Sua delicatezza, il Suo cuore. Mi chiede che la mia vita esteriore e quella interiore siano uno.

La vita è più della riva del mare, ha un mare dentro di sé. La vita non è solo la superficie dove cammino ogni giorno, c’è molto di più in profondità. Non voglio vivere soltanto compiendo la legge, senza allontanarmi mai dalla norma. La vita è più di quello che vedo davanti a me.

Vivere con un anima generosa è l’unico modo di vivere veramente. È l’unica cosa che mi rende libero. Così ha vissuto Gesù.

Gesù non mi vuole in conformità con la legge. Vuole che io la compi, ma vivendo all’interno del massimo grado d’amore. Vuole che io non commetta adulterio, ma oltre a questo, vuole che in cuor mio ami il mio coniuge con passione. Che gli dedichi la mia vita. Prendendomene cura, proteggendolo. Il giorno del matrimonio, la promessa non era: “Non commetterò adulterio, non ti tradirò.” Era positiva: “Ti amerò e ti rispetterò ogni giorno della mia vita”.

Oggi Gesù non mi permette di fissarmi solo sui grandi peccati. L’omicidio. L’adulterio. Gesù mi chiede uno sguardo più sottile. Un cuore più grande. Non chiamate imbecille vostro fratello, non serbate rancori.

Mi emoziona la fiducia che Gesù ha per me. Confida nel fatto che io possa amare da dentro. Mi invita a vivere la mia vita in modo più equilibrato. Una vita in cui il mio amore per Dio sia espressione dell’amore per gli uomini.


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La vita con Gesù non è un insieme di limiti. È un mare profondo, senza sponde. Gesù mi parla di se stesso. Di ciò che è più. Più profondo, più elevato. Voglio che Dio tocchi il mio dolore, la mia paura, il mio tremore. Lui mi può consolare, sostenere, amare e rendermi felice sulla soglia della Sua casa.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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