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Siamo caduti fino allo “stupro virtuale”. Ora non ci resta che scavare?

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Marcos Mesa Sam Wordley/Shutterstock

Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 18/01/17

Esistono gruppi su Facebook dove ci si scambiano foto di amiche e ragazze con una sola idea in testa...

Riguardavo di recente una vecchia serie degli anni ’90, Friends, che ho molto amato e che ho sempre trovato tutto sommato divertente. C’è un episodio della 4a stagione in cui due dei protagonisti, la coppia di scapoloni amici per la pelle che convivono insieme, Joey e Chandler, che trovano per caso un canale porno sul loro televisore e decidono così di lasciare lì accesa la tv ad ogni costo per paura di perderlo. Il divertimento sta nel fatto che negli USA i canali sono per lo più via cavo e a pagamento, loro trovano quella che considerano una fortuna “gratis” e non vogliono rinunciarvi. Dopo intere giornate passate davanti al porno sono diventati annoiati, apatici e alla fine scoprono che tutti i clichè delle “storie” di questi film non corrispondono minimamente alla vita reale: nessuna avvenente ragazza farà l’amore con loro solo perché le hanno tenuto la porta aperta mentre entrava in casa.

Il tutto è tenuto insieme dall’ironia di una serie di ormai quasi 20 anni fa, senza mai una inquadratura osé e senza mai una volgarità. L’intento non è certo quello di fare del moralismo (la serie ha un taglio liberal oltretutto), ma in quella battuta dei due personaggi, in finale di episodio c’è un monito inatteso confermato dalle ricerche più recenti: la pornografia cambia la percezione del mondo circostante e dei rapporti. Mai avrei immaginato che il degrado potesse arrivare a questo:

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Ho scoperto, tramite questo articolo (da cui abbiamo preso gli screenshot), dell’esistenza di gruppi di Facebook che hanno come scopo quello di scambiarsi foto di ignare amiche tra ragazzi. Foto normali, rubate dai profili, prese durante una festa o mentre le si accompagna a fare shopping. Ragazze con le quali in alcuni casi si hanno dei rapporti intimi e che sicuramente si aspettano discrezione e quel minimo di rispetto che proprio l’intimità presupporrebbe. E invece no. Anche i titoli dei gruppi sono il contrario del rispetto, la donna viene trasformata in oggetto, in mero strumento di appagamento temporaneo.

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La loro dignità è qualcosa da calpestare.

Sarebbe troppo facile sminuire questo fenomeno, come “chiacchiera da bar tra maschi”, che si è spostata sui gruppi Facebook, perché purtroppo sono sempre di più i casi di episodi del genere che accadono anche nella “vita vera”. Questi sono i frutti di una società permeata dal porno, dal sesso senza amore, in ogni suo campo, dall’internet alla vita reale, dalla sfera privata all’ambito pubblico. Ma quasi assurdamente questo non ha fatto altro che produrre una generazione di ragazzi che vive la propria sessualità in modo malsano, malato, represso. Altro che libertà sessuale e conquiste sociali.

Ma come abbiamo fatto a mortificarci così? E lo chiedo innanzi tutto ai maschi, agli uomini. Che educazione viene data ai ragazzi, ai giovani per renderli dei masturbatori seriali che letteralmente consumano i corpi delle donne e sono alla ricerca spasmodica di nuovi stimoli? Che tipo di esempio li ha resi così? Il fatto di essere cresciuti prima davanti alla tv e poi davanti alla solitudine di un pc o di un tablet? Avete figli, fratelli minori, cuginetti? Spiegate loro che la forza è nella mitezza e che il vero uomo è chi cerca un rapporto duraturo, tra pari, al servizio della donna che ama e non l’uso e abuso del corpo della donna. Anche se “virtuale”, anche perché il rischio della trasformazione in realtà di tali “fantasie” è dietro l’angolo…


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