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L’associazione degli psichiatri americani si scaglia contro l’eutanasia per i malati non terminali

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Giuseppe Ciccia / Nur Photo

John Burger - pubblicato il 27/12/16

La presa di posizione è considerata una protesta contro il coinvolgimento di psichiatri olandesi e belgi nell'eutanasia di pazienti affetti da disturbi psichiatrici

In una dichiarazione breve ma che punta dritto alla questione, l’Associazione degli psichiatri americani ha preso posizione contro l’eutanasia e il suicidio assistito.

In un comunicato approvato all’inizio di questo mese, si legge che:

L’Associazione degli psichiatri americani, in accordo con la posizione dell’Associazione medici statunitensi sull’eutanasia, sostiene che uno psichiatra non dovrebbe prescrivere o somministrare alcun trattamento a un malato non terminale con lo scopo di causare la morte.

“Sebbene questa presa di posizione riguardi soltanto i membri dell’Associazione degli psichiatri americani, questa organizzazione rappresenta uno dei corpi professionali più influenti al mondo”, ha dichiarato Michael Cook in un post sul suo sito BioEdge. Anche l’Associazione mondiale degli psichiatri sta considerando di prendere una posizione analoga.


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Cook ha citato il dott. Mark S. Komrad – membro del comitato etico dell’Associazione degli psichiatri americani – il quale sostiene che l’organizzazione è ora nella condizione di opporsi al coinvolgimento degli psichiatri olandesi e belgi nella pratica dell’eutanasia verso pazienti psichiatrici non terminali.

Il suo timore è che il Canada e diversi stati degli USA stiano andando verso la stessa direzione. Già adesso i pazienti psichiatrici vengono aiutati a suicidarsi da attivisti di organizzazioni come Final Exit. “Ad oggi nessun paese che ha introdotto il suicidio medicalmente assistito è riuscito a limitare la sua applicazione soltanto ai malati terminali, finendo col considerare legalmente ammissibili anche pazienti non terminali”, ha dichiarato il dott. Komrad. “Ed è per questo che iniziano ad essere coinvolti anche pazienti psichiatrici”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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