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La maternità non è un ruolo sociale. Lo dice la scienza

Maternità surrogata le ragioni del no

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 20/12/16

Le ricerche di neurofisiologia spiegano come il cervello delle donne cambi e migliori durante la gravidanza per sviluppare le abilità necessarie alla cura dei figli

Il cervello delle donne si trasforma con la maternità. E’ un fatto noto da qualche anno ma che viene confermato da nuovi studi di carattere neurologico. E ci fa capire quanto sia incredibile il processo che avviene nelle donne che hanno figli e nella loro capacità di accudirli tramite una empatia frutto della specializzazione. L’ultimo studio è stato pubblicato su Nature Neuroscience da una equipe dell’Università autonoma di Barcellona

«Questa scoperta – sottolinea il coordinatore dello studio, Oscar Vilarroya – indica l’esistenza di un processo adattativo che punta a migliorare la capacità di percepire i bisogni del bambino, ad esempio comprendendo le sue emozioni. Inoltre, ci fornisce alcune indicazioni fondamentali riguardo le basi neurali della maternità, della salute mentale nel periodo perinatale e, più in generale, della plasticità del cervello». Le alterazioni cerebrali scatenate dalla gravidanza, infatti, «riflettono almeno in parte un meccanismo di “potatura” dei neuroni che avviene anche nell’adolescenza, quando le connessioni neurali più deboli vengono eliminate per potenziare altre reti nervose più efficienti e specializzate», spiega Elseline Hoekzema, co-autrice dello studio (La Stampa, 19 dicembre).

In buona sostanza si modificano, a partire dall’ingresso nella maternità, alcune zone della corteccia cerebrale, che predispongono la donna all’accudimento del bambino. Questo spiegherebbe, secondo gli scienziati, il motivo per il quale sopraggiunge spesso, nella madre, quello che comunemente chiamiamo istinto materno e che, in realtà, non è altro che un atteggiamento naturale che proviene dalle basi neurali del cervello in merito alla maternità. E’ così che la madre impara a capire e prevedere i bisogni del figlio. Il resto, potremmo dire, è allenamento…

Uno studio del 2012 pubblicato su Current Directions in Psychological Science si occupava per esempio di capire motivazioni ed effetti degli sbalzi ormonali e umorali legati alla maternità. Stanto alle risultanze degli studiosi, questi effetti sono in realtà un toccasana per il cervello femminile che semplicemente si sta preparando al nuovo compito: accudire la prole. In inglese si parla di “pregnancy brain” o “mommy brain” per indicare che la condizione mentale in cui si trova una donna in gravidanza, caratterizzata da un generale “annebbiamento” delle abilità più elementari (trovare le chiavi di casa prima di uscire o ricordare dove si è lasciato il cellulare), secondo la scienza provocato da un innalzamento del livello degli ormoni sessuali. “La maternità è un periodo critico per il sistema nervoso centrale – spiega Laura Glynn, la psicologa che ha condotto lo studio – anche se ancora conosciamo pochissimo della condizione mentale profonda di una donna incinta”. “Credo sia verosimile – spiega Flavia Coffari, psicoterapeuta e sessuologa e presidente del Centro Italiano di promozione alla salute (CIPSal) di Roma – che la gestazione, attraverso l’azione ormonale, modifichi in qualche modo il cervello della futura madre. E’ esperienza condivisa quella di sviluppare un’acutezza uditiva che permette alla mamma di svegliarsi al minimo vagito del bebè, e al compagno, che le dorme accanto, di continuare a riposare in modo da poter svolgere l’indomani la normale attività lavorativa, senza risentire della notte passata insonne o quasi. Non solo: ad ascoltare le esperienze di alcune donne, sembrerebbe esserci qualcosa di più, lo sviluppo di una sorta di “telepatia” che sveglia e rende vigile la neo-mamma addirittura qualche miniuto prima che il bimbo pianga perché ha fame o male al pancino. A mio parere è un campo di ricerca molto interessante che sicuramente ci darà risultati sorprendenti”. “La gravidanza – spiega la psichiatra e psicoanalista Adelia Lucattini, presidente della SIPSIeS, Società Internazionale di Psichiatria Integrativa e Salutogenesi di Roma – è un periodo psicologicamente complesso e fertile per la donna. Tranne rare eccezioni, i livelli ormonali tipici di questa fase della vita modificano l’umore e la mente di chi la vive. E se la gonadotropina corionica, l’ormone che permette di fare diagnosi di maternità, la doppia linea blu del test, può causare sbalzi di umore e nervosismo soprattutto nei primi mesi, il progesterone, che mantiene la gravidanza, ha invece un effetto assolutamente positivo sull’umore” (Donna di Repubblica, 2 maggio 2012).

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