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Che differenza c’è tra paranormale e soprannaturale?

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pixabay

Alvaro Real - pubblicato il 16/12/16

Dibattito tra un vescovo e un presentatore televisivo: "Forse si confonde la ricerca religiosa e spirituale con la ricerca di sensazioni…"

Iker Jiménez è un noto presentatore spagnolo. Il suo programma Cuarto Milenio tratta di temi legati al misterioso, al soprannaturale, al trascendente e al paranormale. Si tratta di un programma di grande successo, che spaventa alcuni e affascina altri.

Alcuni fedeli hanno chiesto al vescovo di San Sebastián, José Ignacio Munilla, la sua opinione su questo programma e in particolare sui messaggi a favore della vita promossi recentemente dal presentatore.

Munilla, che utilizza regolarmente i social network, ne ha voluto parlare su Sexto Continente, uno spazio che gestisce su Radio María. Una puntata davvero interessante e approfondita sul trascendente.

Questo è stato il commento del vescovo di San Sebastián:

Nella puntata, Iker Jiménez ha criticato l’atteggiamento di molti cristiani in merito al “mistero”, e ha segnalato che molti sacerdoti non credono più nel demonio. Secondo il presentatore questo approccio è legato alla mancanza di vocazioni nella Chiesa Cattolica.

José Ignacio Munilla ha elogiato il tema del programma, soprattutto per il fatto che riesca ad avere successo “parlando di trascendenza, di spirituale, di religione”.

Non è vero che il materialismo abbia l’ultima parola. L’uomo ha bisogno di Dio, della trascendenza… e il successo di un programma del genere ne è la dimostrazione”, ha affermato.

Tuttavia, José Ignacio Munilla sottolinea la presenza di un “fascino morboso per l’occultismo“. “Forse si confonde la ricerca religiosa e spirituale con la ricerca di sensazioni che incutono timore, con la ricerca del paranormale. Si mischia tutto e si fa confusione“, ha aggiunto.

È qui che il vescovo di San Sebastián parla della possibile “confusione tra il paranormale e il soprannaturale, tra il mistero e l’occultismo”.


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Il problema di fondo è la mancanza di comprensione del concetto di rivelazione. C’è una ricerca del trascendente, ma questa viene portata avanti ignorando un dato fondamentale: Dio si è rivelato, si è mostrato. E lo ha fatto attraverso Gesù Cristo, che ha fondato la Chiesa”.

“Esiste il rischio che chi segue questo programma abbia curiosità su queste tematiche, non volendo però trovare ciò che cerca. Perché se lo trovasse dovrebbe assumersi degli impegni e seguire un percorso. L’incontro”, ha continuato il vescovo, “trasforma la nostra vita e ci fa diventare in apostoli di Colui che abbiamo incontrato”.

Nel suo intervento, Munilla riconosce che il presentatore ha ragione su alcuni punti: “Prendiamo l’esempio del demonio… è curioso come un programma come questo ci chieda spiegazioni su qualcosa del genere”.

“Questo signore ci ha dato una bella tirata d’orecchie. E dobbiamo accettarla con umiltà, perché è verissimo che alcuni dei ‘nostri’ abbiano ridotto notevolmente la predicazione soprannaturale ad una mera interpretazione orizzontale dell’etica”.

Il presentatore Iker Jiménez ha voluto rispondere a queste argomentazioni del prelato.

Il presentatore ribadisce alcuni dei suoi argomenti, dando ragione al vescovo. Sottolineando però che “non si è capito bene dove siano i limiti tra il fenomeno religioso, il paranormale e il soprannaturale”.

Chi è Dio per voi e per me?”, ha chiesto il presentatore di Cuarto Milenio al vescovo di San Sebastián durante un dibattito: “Sicuramente di base non ci sono così tante differenze, ma nei dettagli sì”. E ha aggiunto: “Perfino il più materialista e scettico vive un momento in cui un flash lo porta a pensare che ogni cosa abbia un senso”.


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Per lui questo flash è avvenuto in due occasioni: la prima in una grotta, e poi quando tenne in braccio sua figlia per la prima volta.

Il vescovo che il presentatore hanno moltissimi punti in comune: elogiano entrambi la trascendenza, criticano il materialismo e parlano dell’anima. In merito alla ricerca sono più o meno d’accordo, ciò che li separa è l’obiettivo, ciò a cui vogliono arrivare.

Iker Jiménez ammira il vescovo per la chiarezza delle proprie convinzioni di fede, ma lui non ne ha di così chiare: “Io sono alla ricerca, come tante altre persone. Non ho ancora una chiarezza assoluta, ma mi piacerebbe averla“. Ed è qui che nasce il fecondo dibattito e le sue implicazioni. Chissà, forse i due ci potranno regalare presto un’altra discussione simile.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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