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Il modo migliore per dire ai vostri figli la verità su Babbo Natale

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Pixabay

John Burger - Aleteia - pubblicato il 15/12/16

Dalla mamma di due bambini, l'idea di come trasformare un problema “stagionale” per i genitori

Per i genitori di bambini piccoli, questo periodo dell’anno a volte presenta il problema di Babbo Natale. I bambini dovrebbero essere liberati da questo mito il prima possibile o bisognerebbe permettere loro di divertirsi immaginando le renne sul tetto? A che punto della vita di un bambino, e in che modo, i miti dovrebbero lasciare spazio alla realtà?

O c’è un modo per trasformare gli uni nell’altra, offrendo anche una lezione importante?

Un post condiviso su Facebook ha attirato la nostra attenzione. Lo abbiamo trovato sulla pagina di Charity Hutchinson, anche se apparentemente ha avuto origine da una mamma di nome Leslie Rush.

“Nella nostra famiglia abbiamo un modo speciale per far passare i bambini dal ricevere regali da Babbo Natale a diventare loro stessi Babbo Natale”, ha scritto Leslie. “In questo modo, il costrutto di Babbo Natale non è una bugia che viene scoperta, ma una serie di buone azioni e spirito natalizio che si dispiega”.

L’autrice suggerisce di portare il bambino fuori a colazione quando ha 6 o 7 anni, o “quando vi accorgete che sospetta che Babbo Natale possa non essere un essere materiale… Ci sediamo, ordiniamo da bere e poi si dice: ‘Quest’anno sei sicuramente cresciuto moltissimo. Non sei solo più alto, anche il tuo cuore è cresciuto’”.

Il genitore deve poi “portare due o tre esempi di comportamento empatico, considerazione dei sentimenti delle persone, buone azioni, ecc., che il bambino ha fatto nell’anno appena trascorso”.

“Il tuo cuore è cresciuto talmente che penso che tu sia pronto a diventare un Babbo Natale”, si prosegue.

“Probabilmente hai notato che la maggior parte dei Babbo Natale che vedi sono persone vestite come lui. Alcuni tuoi amici forse ti hanno anche detto che Babbo Natale non esiste. Molti bambini lo pensano perché non sono pronti a diventare Babbo Natale, ma tu lo sei”.

A questo punto viene consigliato ai genitori di “guidare il bambino verso il sentimento positivo di fare qualcosa per qualcun altro”.

“Ora sei pronto a svolgere il tuo primo lavoro da Babbo Natale”, gli si dice.

Secondo Leslie Rush, è importante “mantenere il giusto tono cospiratore”.

“Poi bisogna far scegliere al bambino qualcuno che conosciamo – in genere un vicino”, continua. “La missione del bambino è scoprire qualcosa di cui la persona ha bisogno e poi procurarlo, incartarlo e consegnarlo – e non rivelare mai alla persona da dove sia venuto. Essere Babbo Natale non riguarda il fatto di ottenere riconoscimento. È un donare in modo disinteressato”.

Come esempio, Leslie scrive di una vicina nota come la “strega”, chiamata così per la sua scarsa simpatia nei confronti dei bambini che giocano facendo troppo rumore o mandano per sbaglio il frisbee nel suo cortile. Il figlio più grande di Leslie ha notato che ogni mattina usciva a prendere il giornale a piedi nudi, “e quindi ha deciso che aveva bisogno di un paio di pantofole”. Ha cercato di scoprire quale potesse essere il suo numero e poi gliene ha comprato un paio caldo.

“Lo ha incartato e poi ha meso un bigliettino con su scritto: ‘Buon Natale da Babbo Natale’. Una sera, dopo cena, è andato verso casa sua e gliel’ha lasciato sul vialetto. La mattina dopo l’abbiamo vista uscire per prendere il giornale, prendere il regalo ed entrare. La mattina dopo, quando siamo usciti, stava prendendo il giornale indossando le pantofole nuove. Mio figlio era entusiasta. Ho dovuto ricordargli che nessuno avrebbe mai dovuto sapere ciò che aveva fatto, o non sarebbe stato un Babbo Natale”.

Il figlio di Leslie ha portato avanti la sua missione segreta per vari anni, e quando il secondo figlio è arrivato all’età giusta il fratello ha avuto l’onore di istruirlo. Leslie è gratificata dal fatto di vedere quanto abbiano preso a cuore la cosa, e sottolinea che “non si sono mai sentiti come se qualcuno avesse mentito loro – perché sono entrati a far parte del Segreto di Essere Babbo Natale”.

E allora, genitori, che ne pensate? Ci proverete anche voi? Fateci sapere cosa succede, o parlateci di un altro approccio che ha funzionato per voi e per la vostra famiglia.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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