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4 virtù da conquistare in questo Avvento. Iniziamo dalla temperanza

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Catholic Link - pubblicato il 06/12/16

di Silvana Ramos

L’Avvento è un periodo di attesa. È un’epoca che mi piace molto, non necessariamente perché implica la celebrazione del Natale, ma perché è un periodo di aspettativa, per essere vigilanti, come ci dice il Vangelo.

Siamo in attesa del Re dei Re che ci porta la promessa della vita e della felicità eterne. Siamo stati invitati a partecipare al più grande dei banchetti, siamo semplici invitati che per entrare hanno bisogno in primo luogo di volerlo fare e di avere un “vestito” appropriato: rivestirsi di Dio.

In questo senso, le virtù sono un cammino infallibile per ottenere questo “vestito” per presentarci davanti a Dio. Approfittiamo di questo Avvento per riflettere e conquistare la nostra vita mediante le virtù. Oggi parleremo della temperanza.

La Temperanza

La temperanza è una virtù della quale si parla poco e si sa ancor meno, e tuttavia è fondamentale nella nostra vita. È quella forza interiore che ci aiuta a ordinare i nostri stati d’animo, di modo che si esprimano con armonia, proporzione e serenità. È questa capacità che ci permette di sperimentare la pace dello spirito. È una virtù che ha a che vedere con la conoscenza e il dominio di sé, quello che si irradia agli altri, creando un ambiente accogliente e sicuro. Per far crescere questa virtù dobbiamo relazionarci con noi stessi, e la difficoltà risiede proprio in questo. Ecco qualche consiglio al riguardo.


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1. Iniziate nell’intimità familiare

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Come per ogni apprendistato, il luogo migliore per iniziare a imparare è la famiglia. Sono i genitori i primi a instillare le virtù con l’esempio, e in questo senso la temperanza si evidenzierà nell’ambiente di sicurezza, calma e affetto che si offre ai bambini, così come nel modo quotidiano di trattarsi. L’amore buono e retto è la strada sicura verso la temperanza, una strada in cui l’egoismo non trova spazio.

2. Apprezzate l’austerità

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In questo periodo dell’anno l’austerità sembra un concetto inesistente. I regali, le feste, i banchetti e gli ornamenti sono all’ordine del giorno. Orientarsi verso l’austerità può essere difficile, ma essere austeri implica il fatto di guardarsi dentro e chiedersi: “Ho davvero bisogno di questo o è semplicemente per il gusto di averlo o di farlo vedere?”

3. Imparate a moderare il gusto

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Ha a che vedere con il punto precedente. Spesso facciamo più caso a quello che ci piace che a ciò che abbiamo o che abbiamo bisogno di fare. Ricordiamo che una cosa non è necessariamente positiva solo perché ci piace farla. A volte può piacerci qualcosa che per noi è nocivo. Arrivando agli estremi, la tossicodipendenza illustra molto bene quello di cui parlo. Iniziamo con piccole rinunce, come smettere di mangiare in modo eccessivo o solo quello che ci piace, moderare il modo di vestirsi o non esserne eccessivamente dipendenti…


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4. Proteggete e coltivate i momenti di silenzio

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Le nuove tecnologie hanno apportato molti benefici, ma siamo arrivati al punto in cui siamo costantemente collegati ad esse, ricevendo e inviando informazioni di ogni tipo per tutto il tempo. In questa situazione il silenzio è il grande assente. È fondamentale iniziare a cercare spazi in cui imparare a fare silenzio. La preghiera è un buon momento per iniziare.

5. Date spazio alla vostra crescita spirituale

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Non mi riferisco a studi tipo la matematica, ma al fatto di iniziare a studiare temi che vi arricchiscano nella vostra crescita personale, come l’arte, la musica, i temi di fede e la conoscenza personale. Conoscere i vari cammini spirituali della Chiesa, le virtù, la Parola di Dio… Tutto questo vi aiuterà ad avere più chiaro il vostro cammino di conversione e di avvicinamento al Signore.

6. Imparate a osservare

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La temperanza è una virtù che anche se ha a che vedere con il rapporto che si ha con se stessi non ha nulla a che fare con l’egocentrismo, e men che meno con l’egoismo. Imparate a osservarvi e a osservare gli altri con uno sguardo compassionevole e comprensivo della realtà. Imparate a cercare in ogni dettaglio concreto della vostra vita cosa vuole Dio da voi.


Silvana Ramosha 38 anni, è ingegnere e per molti anni ha lavorato in un’impresa di innovazione. Cinque anni fa è diventata madre per la prima volta, e tre anni fa ha abbandonato l’ingegneria per dedicarsi ai suoi figli. Oggi ne ha tre. Il matrimonio e la famiglia sono diventati la sua vera vocazione.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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