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Santa Lucy di Narnia, prega per noi

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© Ian Burt

Daniel R. Esparza - pubblicato il 05/12/16

L'eroina de Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis è ispirata a una terziaria domenicana del XV secolo

Molti conoscono sicuramente Lucy Pevensie, la bambina che è stata la prima ad attraversare l’armadio che l’avrebbe portata a Narnia e poi è stata incoronata, insieme ai tre fratelli, come una delle regine del luogo, con il titolo di “Lucy la Coraggiosa”.

Anche se C.S. Lewis ha chiamato così il suo personaggio per rendere omaggio alla figlia del suo amico Owen Barfield, è anche un omaggio a una delle grandi mistiche italiane, Lucia Brocadelli, nata a Narni – sì, avete letto bene, proprio “Narni” -, che ai tempi dell’imperatore Nerva si chiamava “Narnia”.

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La beata Lucia Brocadelli, più nota come “Lucia di Narni”, era una terziaria domenicana dalla profonda vita mistica. Portava sul suo corpo anche le stigmate della Passione, ed ebbe visioni della Vergine Maria e di San Domenico di Guzmán quando era ancora bambina. È stata beatificata nel 1710 da papa Clemente XI.

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Anche se l’intenzione di Lucia era quella di diventare monaca domenicana, la morte prematura del padre obbligò suo zio a farla sposare. Lucia venne promessa al conte Pietro di Milano, che accettò che lei mantenesse il suo voto di castità.

Così si sarebbe compiuto in Lucia quello che la Madonna le aveva promesso: sarebbe stata come lei, sposata e vergine. Col tempo, ad ogni modo, si ritirò in un convento. Il marito fece lo stesso, finendo per indossare l’abito francescano.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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