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Un mio gesto di carità ha scioccato mio figlio!

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Georgie Wileman via Getty Images

LAURA YEAGER - pubblicato il 05/12/16

...e la sua reazione è stata una vera e propria lezione.

Era appena prima del Giorno del Ringraziamento. Mio figlio Tommy ed io stavamo andando in un negozio di giocattoli per comprare un regalo per il suo amico Mike. Tommy pensò che gli sarebbe potuto piacere una felpa di Angry Bird. Stavamo per imboccare l’uscita dell’autostrada quando vedemmo un senzatetto, tutto infreddolito. In mano reggeva un cartone ridotto a brandelli, su cui c’era scritto “Per favore, aiutami”.

Di solito non rispondo ai senzatetto che si mettono ai lati della strada con un cartello in mano, ma quel giorno ci fu qualcosa che mi toccò. Al semaforo ci fermammo, abbassai il finestrino e feci segno a quell’uomo di avvicinarsi. Lui vide il mio gesto, e si incamminò verso la macchina.

“Mamma, che stai facendo?” chiese Tommy.

“Sto aiutando questo signore”.

Quando ci raggiunse, vidi che era molto giovane, aveva una ventina d’anni. Aveva i capelli lunghi e disordinati e indossava un cappotto grigio e un cappello rosso. Aveva anche un cappuccio che gli copriva la testa.

“Ciao”, dissi.

“Ciao”.

Tirai fuori il portafogli, l’aprii e mi resi conto di non avere contanti con me. “Perfetto, e adesso cosa faccio? Gli dico di andare via?” Mi sentivo frustrata. Poi mi ricordai di avere un buono di 10$ da spendere in un negozio di vestiti. “Gli potrebbe interessare?”

“Hai mai sentito parlare del Summit Thrift Store?”, gli chiesi.

“Sì, ne ho sentito parlare”.

“Sai dove si trova?”

“No, ma posso trovarlo”.

Gli diedi il buono. Lo guardò e sorrise. “Grazie”, mi disse. “Ho una bicicletta, più tardi ci farò un salto”.

“Potresti prendere qualcosa di cui hai bisogno”, gli dissi fiduciosa.

“Ho bisogno di un nuovo zainetto”, disse, mostrandomi quello vecchio. “Questo è troppo piccolo”. In effetti lo era. In quel negozio avrebbe sicuramente trovato qualcosa di suo gradimento a meno di 10$.

“Perfetto”, dissi.

“Grazie di cuore”.

“Di nulla”.

Scattò il verde, e noi andammo via.

“Mamma”, disse Tommy, “non riesco a credere che hai dato qualcosa ad un senzatetto!”

Tommy non mi aveva mai vista dare l’elemosina. Di solito non aiuto gli altri pubblicamente, preferisco mandare un assegno con posta ordinaria oppure fare un’offerta in chiesa. Oppure aiutare amici e vicini che Tommy conosce. Non ho mai aiutato un estraneo sulla base di una decisione estemporanea.

Tommy ne fu scioccato. Stava sperimentando l’amore di Cristo irradiarsi attraverso di me. Gesù agiva in questo modo continuamente. Dava sempre tutto se stesso, guarendo le persone, sfamandole e insegnando loro. Morendo per loro.


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Quel giorno compresi pienamente di dover essere un esempio per Tommy, insegnandogli ad aiutare il prossimo. Avrei dovuto donare più spesso, in modo che anche lui imparasse a farlo.

Mio marito ed io a volte prestiamo servizio come volontari in una mensa locale. Penso sia giunto il momento di portare Tommy e di fargli servire i poveri insieme a noi. O forse potremmo scegliere alcuni suoi giocattoli da dare ai bambini poveri, metterli in una confezione carina e regalarli. Quel breve incontro con un senzatetto ha spinto Tommy ad essere più generoso, in questi giorni. E voglio incoraggiare questa sua indole.

L’Avvento è in corso. Ci stiamo preparando alla venuta di Gesù.

Non sarebbe bello se donassimo tutti un po’ di più, quest’anno?

Dio benedica il tuo cuore e lo renda propenso al servizio e al dono, durante questa stagione natalizia e per tutto l’anno a venire.

Buon Avvento.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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