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Impara ad amare te stesso, perché Gesù ti ama

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Kathryn Jean Lopez - pubblicato il 25/11/16

Danielle Bean parla del suo nuovo libro sul riscoprire il proprio valore alla luce dell'amore di Dio per noi

You’re Worth It! (Tu vali!) è il nuovo libro di Danielle Bean. E tu che vali. Pensi che il titolo sia eccessivo? Ti sembra una medaglia ricevuta all’improvviso per qualcosa che non hai fatto o che non meriti? Non riesci a crederci? Allora forse questo libro è per te. Il resto del titolo potrebbe aiutarti: Cambia ciò che provi per te stesso scoprendo ciò che Gesù prova per te. Abbiamo fatto una chiacchierata con Bean, editrice e caporedattrice del Catholic Digest, e pensiamo ti potrebbe interessare…

Kathryn Jean Lopez: Il titolo del tuo libro fa pensare all’auto-aiuto. Alcune persone sono contrarie ai libri di self-help e questo titolo le potrebbe allontanare. Cosa vuoi dire loro per convincerle a dare uno sguardo in più?

Danielle Bean: Posso capirle. Molte persone sono stanche e sono diventate ciniche, in un mondo che rifiuta la verità della nostra dignità di esseri umani. Ma questo è esattamente il motivo per cui ho scritto questo libro. Tantissime donne moderne hanno creduto che la vita sia a buon mercato, che noi siamo degli oggetti, e che abbiamo valore soltanto fino a quando restiamo fisicamente attraenti. Ma questo libro vuole dare un messaggio controcorrente. Non vuole essere un melenso “Gesù ti ama!”… ma la verità è quella. Gesù ti ama davvero, e tu vali tantissimo. Molti di noi hanno bisogno di ascoltare questa verità e di crederla nonostante il proprio cinismo. Questo libro è il modo in cui voglio provare a farlo.


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you're worth it - danielle bean

Lopez: Il colore della copertina sembra quello di una borsa di Tiffany. È un caso?

Bean: Beh, non posso permettermi di fare shopping lì, quindi… penso di si. Ma penso sia un colore fresco che possa piacere alle donne; non volevo una copertina esageratamente “femminile”, perché penso che ognuna sperimenti la propria femminilità in modo diverso. Una tazza da te e un vaso di fiori potrebbero non trasmettere nulla, e io volevo che il messaggio di questo libro parlasse a tutti i tipi di donne. Mi è piaciuta l’idea del semplice colore abbinato al forte impatto delle parole, che ci ricordano del nostro valore.

Lopez: È un libro rivolto a tutti oppure vuole soprattutto aiutare le donne a riscoprire il proprio “genio femminile”?

Bean: Sebbene ammiri tantissimo San Giovanni Paolo II, nel libro non parlo del “genio femminile”, perché penso che impostare il discorso in quella maniera potrebbe allontanare diverse donne. Non voglio dire a nessuna “come essere una donna”, ma provo a confermare che le donne siano davvero diverse dagli uomini. Abbiamo bisogni diversi, capacità diverse, forze diverse e tendenze diverse. Dio ha un amore unico per ciascuna donna, ed è questo che voglio trasmettere a chiunque legga il libro.

Lopez: Cosa vuol dire per te il “genio femminile”, espressione diventata popolare con Giovanni Paolo II?

Bean: Nella mia vita personale il “genio femminile” significa che la mia identità di donna e di madre (perché San Giovanni Paolo II ci ricorda che tutte le donne sono pensate per essere madri, in qualche modo) è la mia identità primaria. È il mezzo attraverso il quale Dio mi chiama ad una maggiore santità, e in cui mi dà ciò di cui ho bisogno per rispondere a quella chiamata. Ho dei doni unici, con cui devo amare e servire le persone che Dio ha messo al mio fianco. Sebbene a volte sono combattuta nella mia vocazione, e sebbene ci siano dei giorni in cui vorrei buttare tutto all’aria e ricominciare tutto daccapo, so di essere stata creata per questo. Sono stata creata per questo compito. Sono chiamata a servire Dio e il Suo popolo attraverso la mia maternità.

Lopez: Come puoi sapere con certezza ciò che “Gesù prova per te”?

Bean: Beh, se non siamo sicuri diamo uno sguardo alla croce, dove c’è Gesù morente e sanguinante per l’amore che ha per ciascuno di noi. Penso che sia una conferma potente di ciò che Gesù prova per noi. Un amore tiepido non sceglie la morte sulla croce. Gesù ci ama così intensamente e senza limiti, da aver dato la Sua vita per noi. Ogni volta che sono tentata di pensare che a Dio non importa nulla, o quando non mi sento amata, guardo Gesù sulla croce. Quello è vero amore, sparso per ognuno di noi.

Lopez: Come si fa ad accettare questo amore? Cosa rispondi a chi ti dice che queste sono fantasie?

Bean: Dio ci ama, ma Lui non è invadente. Ci ha donato il libero arbitrio affinché potessimo scegliere di amare e servire Lui, in risposta all’amore che Lui ci mostra. Lui desidera una relazione autentica con ciascuno di noi. Nelle relazioni umane c’è bisogno di dare e ricevere, è necessaria la partecipazione attiva di ogni persona. Ecco cosa Dio vuole da noi e per noi. Dobbiamo aprire i nostri cuori per invitare Dio ad avere una presenza maggiore nella nostra vita. Se qualcuno pensa che una relazione personale con Dio sia fantasia, che sia lui o lei stessa ad invitare Dio nella propria vita. Legga la Bibbia, vada a messa, contempli il crocifisso. Dica a Dio di volerlo conoscere e apra il suo cuore, affinché Lui possa rispondere.


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Lopez: “Anche quando non sappiamo che Lui è con noi, Gesù vede la nostra sofferenza, ha a cuore il nostro benessere e vuole dirci che c’è guarigione, dopo il dolore; c’è vita, dopo la morte”. Come fai ad esserne così sicura?

Bean: Ne sono certa, perché Gesù ci ha detto che Lui ci avrebbe amato e che sarebbe stato sempre con noi. Ha contato i capelli sulla nostra testa. Ci conosce profondamente, in modo personale e autentico. A volte ce ne dimentichiamo e iniziamo a pensare a Dio come ad un’idea distante, ad un essere che non è personalmente connesso con noi, ma Dio si è fatto uomo. È diventato uno di noi perché vuole una connessione con noi. Una connessione umana, autentica. Una connessione profonda e personale.

Lopez: Che significa “trovare l’interezza in Gesù”?

Bean: Non siamo stati creati per essere soli. Dio ci ha fatti per comunicare l’uno con l’altro e soprattutto con Lui, per sempre. Tutti hanno questo desiderio ardente di essere uniti a Dio, anche se non dovessimo sapere esattamente chi o cosa sia. Potremmo cercare l’interezza nel piacere, nella ricchezza, nelle relazioni umane… ma alla fine ognuna di queste cose ci deluderà, perché siamo creati per qualcosa di perfetto e di eterno. Siamo creati per un amore duraturo, per essere in comunione con Dio. È anche buono cercare il proprio senso nel lavoro, nell’amore e nelle relazioni umane, ma dobbiamo vedere queste cose per ciò che sono: uno specchio imperfetto del tipo di amore e del tipo di relazione che aneliamo avere con il nostro Creatore.

Lopez: Concludi il tuo libro con “un invito” e con le parole: “Questo è il tempo giusto. Vieni a Gesù, e sii amato. Tu vali!” Per chi dovesse lasciarsi affascinare anche minimamente da queste parole, quale dovrebbero essere potenzialmente i primi passi da fare?

Bean: Presta attenzione a Lui! Che Gesù sia un concetto a te estraneo, o che tu veda in Lui il tuo migliore amico, riconosci Gesù e parla a Lui, nel tuo cuore. Non sono necessarie parole forbite o preghiere altisonanti. Riconosci semplicemente la presenza di Dio e contemplala nel tuo cuore e nella tua mente. Sii aperto a dove Dio potrebbe chiamarti e a come si potrebbe mostrare a te. Concediti il dono di riconoscere la relazione più importante della tua vita. Conosci il vero amore, la pace autentica e l’eterno appagamento che possiamo trovare soltanto in Gesù.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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