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7 dritte per pregare quando si viaggia

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ileohidalgo - www.flickr.com

Catholic Link - pubblicato il 24/11/16

di Benedict Hince

Viaggiare è un modo meraviglioso per incontrare altre persone e conoscere nuove culture. Ciò che si scopre (e soprattutto chi si incontra) può essere di grande ispirazione. Quando prendi la decisione di viaggiare, scegli di farlo con Dio, perché quando Gli permetti di operare attraverso di te e di guidarti nei tuoi viaggi, allora vivrai sicuramente una grande avventura.

Ai viaggi sono legati i miei ricordi più preziosi e gli incontri più provvidenziali. Ma quest’esperienza porta con sé anche delle sfide, sia fisiche che spirituali!

Una di queste sfide è sempre stata quella di riuscire a mantenere una vita di preghiera, oltre alle classiche sfide del fuso orario, del dovermi ambientare a posti nuovi e a persone appena conosciute.

Ecco 7 consigli per pregare quando si viaggia:

1. Si inizia prima ancora di partire!

Parlando delle vocazioni, un sacerdote una volta mi disse che un uomo che non prega diventerà un seminarista che non prega, ed un seminarista che non prega diventerà un sacerdote che non prega. Ciò che voleva dire è che è impossibile pensare che la nostra vita di preghiera possa fiorire all’improvviso: deve essere presente già dall’inizio del cammino vocazionale!

Allo stesso modo, quando viaggiamo non dovremmo aspettarci di trovare all’improvviso del “tempo per pregare”; la cosa più importante da sapere sul rapporto tra preghiera e viaggio è che si baserà sulla vita di preghiera che già si aveva prima di partire.

Forse viaggiando potresti avere più tempo per pregare da solo, ma come regola generale possiamo dire che se a casa non avevi l’abitudine di pregare, difficilmente lo farai all’improvviso quando sei in viaggio. Quindi inizia adesso!

2. Perché a Messa sono tutti in piedi?

Andare a Messa quando si viaggia può presentare le sue sfide, ma non lasciarti intimorire dalla lingua straniera o dalle usanze diverse! La comunità potrebbe alzarsi in piedi quando tu sei abituato a inginocchiarti, oppure potrebbe sedersi quando tu ti alzeresti in piedi, ma non ti preoccupare! Ciò che è più importante è il fatto che tu sia lì!

La cosa migliore da fare in questi casi è seguire la congregazione; sono le locali conferenze episcopali a impostare le norme liturgiche che la congregazione è tenuta a seguire, e presto riuscirai a scoprire il ritmo naturale della liturgia.

Recentemente ho scoperto la Divina liturgia di rito bizantino, perché dove mi trovavo non vi era Messa in rito latino; è stato sicuramente molto diverso rispetto a qualsiasi cosa io abbia sperimentato precedentemente, ma è stato meraviglioso. E sono immensamente grato di aver fatto quell’esperienza.

3. Costruisci abitudini (ma sii pronto al cambiamento)

Trova ciò che si addice a te, e rendilo un’abitudine quotidiana mentre provi ad adattarti al ritmo che il viaggio impone. Potrebbe essere una semplice consacrazione ogni giorno appena dopo il risveglio; oppure potresti scoprire che si presenta l’opportunità di pregare in un’occasione specifica della giornata, come ad esempio durante gli spostamenti mattutini… la chiave è trovare qualcosa che potrai essere in grado di fare ogni giorno!


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Una volta andai in un bellissimo campo sulla costa croata; ogni mattina dedicavo venti minuti per recitare il rosario seduto sulla spiaggia. Non lo avevo affatto pianificato, ma colsi l’opportunità e la trasformai in un’abitudine quotidiana.

L’ideale sarebbe avere, ovunque si vada, delle ‘fonti naturali’ di preghiera da utilizzare ogni giorno per ricaricarsi spiritualmente; che sia un momento della giornata in cui sei sempre libero, oppure un panorama meraviglioso che ti capita regolarmente di vedere da un punto specifico… trova la tua opportunità di preghiera.

4. Prega con un amico

Se sei insieme ad altre persone – un compagno di viaggio, un amico che sei andato a visitare oppure qualcuno che hai appena incontrato – potrebbe essere interessante provare a coinvolgerle nella preghiera. Da un lato sapranno che tu hai bisogno di tempo per pregare, e dall’altro lato potrebbe essere un’occasione per pregare insieme. Non si può esprimere a parole quanto sia speciale pregare con un amico o insieme ad un gruppo di amici.

Una volta andai in Spagna a trovare un amico. Una sera stavamo per andare a dormire, quando lui mi chiese se volessi pregare insieme a lui: l’abbiamo fatto (in spagnolo) ed ora ricordo quell’esperienza come una delle memorie più preziose che ho.

Quando preghiamo con degli amici, invitiamo Dio a essere presente in quell’amicizia.

5. Invoca la Madre!

Quando parto per un viaggio che mi terrà un po’ di tempo fuori da casa, mia mamma vuole sempre essere aggiornata su dove mi trovo, cosa faccio… ma mi dimentico sempre di chiamarla (scusa mamma)! Me la cavo abbastanza bene, però, ad aggiornare la mia Madre Celeste!

La Madonna è la “guida del viandante”, per citare un inno inglese. Per chi viaggia è una gioia essere vicino a Lei. Si fa carico delle nostre situazioni, preoccupazioni, pensieri, gioie e piani (o mancanza di essi) e li pone ai piedi di Suo Figlio.


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Come possiamo entrare in contatto con lei? A chi viaggia consiglio sempre di portare con sé un rosario… quando si viaggia è facile pregare con esso, ed è estremamente efficace!

6. La Preghiera di Gesù

L’ho scoperta di recente, e non l’ho ancora approfondita a sufficienza. Ma ho sentito testimonianze di persone che hanno raccontato la gioia, il sollievo e la consolazione che recitare questa preghiera ha dato loro.

Una preghiera semplice ma molto potente, e può essere recitata sempre e dovunque (il che la rende perfetta per chi viaggia). Ha radici profonde nella tradizione della Chiesa orientale, e i Padri della Chiesa primitiva la consideravano una chiave per accedere all’intimità della preghiera interiore.

Si tratta soltanto di dire “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me peccatore”, e di dirlo più volte, sussurrandolo con le tue labbra e ripetendolo nelle profondità del tuo cuore.

7. Contempla!

Il mio ultimo suggerimento per pregare quando si viaggia è di gustare la preghiera fino in fondo! Non permettere all’ansia di privarti della gioia di assaporare la bellezza di quest’esperienza. L’intero viaggio può diventare una preghiera se abbiamo Dio davanti ai nostri occhi, mentre Lui rivela a noi i Suoi misteri.

In merito alla contemplazione, Hildebrand scrisse: “Chi tra noi non conosce i momenti supremi in cui una grande verità, la gloriosa bellezza dell’arte o della natura, oppure l’anima di una persona cara si manifesta alla nostra anima con uno splendore fulmineo, abbellendo i nostri occhi con una maestosa visione che ci porta ad esclamare “O Signore, quanto è mirabile il Tuo nome in tutta la terra!”

Ecco cosa significa viaggiare.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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