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Un “esame” serale per aiutarvi a diventare una moglie migliore

coppia

Jessica Byrum | Stocksy United

Angie Windnagle - For Her - pubblicato il 15/11/16

Questa semplice pratica spirituale ha cambiato il mio matrimonio. E non è solo per le mogli: mariti, prendete nota!

Il mio figlio più piccolo non ha nemmeno due anni, ma ama un buon libro da colorare e i pastelli. Quando si siede si concentra sul serio, china la testolina e il corpo e afferra il pastello con precisione, come se stesse per eseguire un capolavoro. Dopo il primo tratto, il corpo si sposta e il pastello vola liberamente sulla pagina.

Trovo che sia molto affascinante, perché sta solo cercando di imitare i fratelli. Avendo tre (presto quattro) figli, ho osservato quella crescita innata che si verifica quando passano da tratti ampi e casuali a tratti dettagliati e intenzionali. E non solo mentre colorano, ma con tutto ciò che imparano nella vita.

All’inizio del mio matrimonio, il mio cuore era pieno della stessa tenacia che mostra mio figlio. L’ho approcciato in molti modi con l’atteggiamento del “Sì, ho capito! Sediamoci e andiamo al dunque”. Come il mio bambino, ero emozionata al pensiero di fare quello che avevo visto in tanti bellissimi matrimoni. Ero un po’ ignorante su cosa fosse necessario per creare davvero il capolavoro di un matrimonio santo, ma allo stesso tempo ero emozionata per il fatto di vivere quell’esperienza.

Ma, come accade a tutte le coppie, abbiamo iniziato a crescere, e come per il mio figlio mediano, che ha tre anni, il colore sul foglio non è più così affascinante quando si vedono altri creare grandi opere d’arte e tu stai ancora cercando di non uscire dagli spazi col pastello. Volevo santità, amore profondo e duraturo. Ma mi sentivo anche frustrata.

Pregavo regolarmente e facevo un breve esame di coscienza ogni sera, riflettendo sulla mia giornata in generale, cercando perdono e pregando di fare meglio il giorno successivo. Qualcosa, però, mi esortava ad andare più a fondo, ad essere responsabile del modo in cui stavo vivendo la mia vocazione al matrimonio, non solo una vita corretta in senso generale.

Volevo che qualcosa mi sfidasse e mi insegnasse a rimanere entro gli spazi, per così dire, e a iniziare a lavorare al capolavoro che desideravo raggiungere.

In quel periodo stavo leggendo gli scritti di Santa Madre Teresa in Vieni, sii la mia luce. Alla fine del libro, condivide i suoi scritti in cui esamina un voto o una promessa di vita specifica che ha fatto. Poi riflette per vedere quanto sta vivendo bene la sua fede giorno dopo giorno. Le sue risposte sono schiette e oneste, senza spazio per le giustificazioni. Va al punto e si ritiene responsabile.

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Leggere questo mi ha fatto desiderare profondamente quel tipo di riflessione nel contesto della mia vocazione. Al di là di un senso generale di fare bene e seguire i comandamenti, volevo andare più a fondo e iniziare a lavorare sulle imperfezioni per poter diventare una moglie migliore.

Questo mi ha portata a fare un esame. Se non ne avete mai fatto uno nella preghiera, è una forma più concentrata e intensa del breve esame quotidiano che si fa alla fine di ogni giornata. È come un bambino che impara a rimanere negli spazi piuttosto che assicurarsi semplicemente che il colore si sparga sulla pagina.

Un esame punta a una parte specifica della vita o della spiritualità e ci aiuta ad andare più a fondo, per poter scoprire le cose che ci impediscono di amare come Dio vorrebbe che facessimo. Molti santi hanno raccomandato questa pratica per una vita di preghiera fruttuosa. La formula generale è riservare un momento alla preghiera e analizzare una serie di domande o di riflessioni in modo lento e deliberato, aprendo il cuore (queste domande o questi spunti si basano in genere su una virtù specifica su cui bisogna lavorare). Partendo da queste domande, possiamo scoprire aree in cui abbiamo fallito e poi chiedere perdono, determinati a crescere in quel campo in futuro.

Nel mio matrimonio, questo tipo di preghiera è stato promosso da qualche anno di brutto egoismo portato avanti non ammettendo le nostre mancanze e biasimandoci.

Eravamo stressati, feriti, e ci concentravamo sul proteggere noi stessi piuttosto che sul cercare perdono e santità insieme. Anche se pregavamo con e per l’altro, non stavamo approfondendo a livello spirituale per crescere nella virtù. Ho quindi iniziato a pormi domande sul mio matrimonio e le mie azioni nello spirito degli scritti di Santa Madre Teresa:
• Quando parlo con lui uso parole buone, vere e amorevoli oppure parole dure, che giudicano, di condanna?
• Mi sono lamentata di mio marito (ad alta voce o interiormente)?
• Condivido con altri informazioni sul mio coniuge che non dovrebbero essere condivise, nella fattispecie mancanze o difetti?
• Biasimo il mio coniuge per i miei fallimenti?
• Mi aggrappo all’orgoglio quando il mio coniuge avanza reclami o sopporto pazientemente i torti?

Queste domande iniziali si sono evolute nella scrittura di questo Esame Serale per Mariti e Mogli per aiutarmi a rimanere concentrata sulla volontà di Dio per la mia vita e la santità in questa vocazione.

Per compiere questo esame, prendo la lista generale delle domande, e prima di andare a letto trovo un momento tranquillo da dedicare alla preghiera. Inizio chiedendo la grazia, poi prego con le domande molto lentamente. A volte certe questioni non sono cose su cui devo lavorare in quel momento, e allora non mi ci soffermo.

Ma lo Spirito Santo ha un ottimo modo per mettere nel mio cuore le questioni su cui devo pregare e le aree in cui ho bisogno di crescere. Se è stata una settimana lunga e ho parlato a mio marito in modo duro, mi prendo del tempo per riflettere seriamente sulla questione, chiedo il perdono di Dio e la grazia di cercare il perdono di mio marito e di fare meglio. Mio marito usa l’esame in modo simile, e prega separatamente per riflettere su come può crescere come marito.

A livello spirituale, questo ci ha dato la possibilità di fare un passo indietro rispetto al nostro egoismo e di riorientare il nostro cuore verso il cielo e verso l’altro. È diventato come un check-up spirituale per il nostro matrimonio – possiamo ricorrere a quell’esame quando sentiamo la necessità di vedere quanto siamo cresciuti o il modo in cui possiamo amare meglio. Ci ha aiutati a crescere in compassione, comprensione, pazienza e amore.

San Francesco di Sales ha analizzato vari esami per preparare un’anima alla confessione generale nel suo libro Introduzione alla vita devota. Padre Michael Gaitley usa una forma più semplice, che guida chi legge attraverso una serie di domande sulla misericordia nel suo testo Consoling the Heart of Jesus. La mia riflessione per l’esame di una persona sposata si basa sull’insegnamento e sullo stile di quelli del Catholic Prayer Book di padre John Hardon.

Sono necessari? No, ovviamente no. Ma compiere questa pratica, anche solo occasionalmente, può aprirci un’oasi di grazia durante i periodi duri o di crescita.

Una delle vie per questa crescita è l’esame approfondito delle nostre mancanze e il tentativo di vivere la nostra vocazione imparando e pregando intensamente. Stiamo lavorando sulla santità nella via che Dio ha posto davanti a noi.

Non mi avvicino nemmeno ai capolavori di matrimonio che ho testimoniato intorno a me, o alla santità che desidero, ma compiere un esame particolare specifico per la mia vocazione ha portato frutti innegabili. Sollevando sempre più il velo dalle mie zone d’ombra, vedo che la luce e la guarigione gettano radici sempre più profonde nel nostro matrimonio.

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Angie Windnagle è ideatrice e autrice di yellowpelican.net, uno spazio per aiutare le famiglie cattoliche. Ama il caffè forte, il marito Jake e i loro tre maschietti turbolenti (e una femminuccia in arrivo!). Si possono seguire i suoi interventi su fede e vita familiare su Instagram, @yellowpelican.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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