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Papa Francesco ai leader di Internet: ciò che nessuno si aspettava che dicesse

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Jesús Colina - Aleteia - pubblicato il 08/11/16

Ha ricevuto rappresentanti di Google, WPP, Publicis, Discovery, Dentsu Aegis, Scripps Networks Interactive, Orascom, Média-Participations…

Cosa ha detto Papa Francesco ricevendo in Vaticano alcuni dei leader dell’industria digitale, come Google, WPP, Publicis, Média-Participations o editori di videogame come Candy Crush? Il suo messaggio è stata una autentica sorpresa.

Guardando negli occhi questi big della comunicazione, il pontefice ha evidenziato che “il mondo ha bisogno della rivoluzione della tenerezza”.

Papa Francesco ha lasciato il suo messaggio alla fine del convegno che ha radunato in Vaticano alcune delle società digitali di avanguardia per affrontare un argomento di scottante attualità: “La trasmissione dei valori nell’era digitale”.

L’udienza – di carattere privato – è diventato il momento conclusivo del convegno “Core Values”, organizzato sotto l’alto patrocinio della Segreteria per le Comunicazioni della Santa Sede, della Pontificia Università Lateranense, e de La Tela Digitale, il 4 novembre, nella sede dell’Ateneo, dipendente dal Vaticano.

All’incontro hanno partecipato Carlo D’Asaro Biondo, Presidente delle Relazioni Strategiche Google (EMEA); Maurice Lévy, Presidente Publicis Groupe; Jerry Buhlmann, CEO Dentsu Aegis Network; e Dominic Grainger, CEO di GroupM EMEA in rappresentanza di WPP.

Tra gli altri presenti anche: David M. Zaslav, Presidente e CEO di Discovery Communications; Kenneth W. Lowe presidente e CEO di Scripps Networks Interactive; Naguib Sawiris, Presidente di Orascom Telecom Holding di Egitto; e Vincent Montagne, Presidente di Aleteia.org e del gruppo Média-Participations.

Infini nell’udienza papale, che radunava gli speaker del convegno, c’erano anche il Principe Nikolaus di Liechtenstein, presidente della Fondazione per l’Evangelizzazione attraverso i Media (FEM); Eddy Moretti, Creative Director di Vice Media; e Riccardo Zacconi, Co-founder & CEO of King Entertainment, la società che produce la saga di videogame Candy Crush.

L’incontro con il Papa tra questi esponenti è diventato una conversazione informale, nella quale il pontefice ha aperto il cuore per condividere con i suoi ospiti il suo messaggio più personale: la tenerezza, “che il mondo tende a dimenticare”.

“Credo che noi dobbiamo fare la rivoluzione della tenerezza”, ha ribadito il Santo Padre, ricordando che il mondo perde il valore e l’importanza di una carezza. “Ne dovete parlare perché altrimenti il mondo se ne dimentica”, ha aggiunto.

I partecipanti all’incontro appartenevano a diverse religioni. Per questo motivo, prima di congedarsi, il Papa ha voluto impartire la sua benedizione a tutti, “secondo la propria religione”.

Nei lavori del convegno, gli stessi partecipanti hanno discusso sull’appello lanciato dal Papa nell’enciclica Laudato Si’, dove si evidenzia: “come mai prima d’ora nella storia, il destino comune ci obbliga a cercare un nuovo inizio”.

“Possa la nostra epoca essere ricordata per il risveglio di una nuova riverenza per la vita, per la risolutezza nel raggiungere la sostenibilità, per l’accelerazione della lotta per la giustizia e la pace, e per la gioiosa celebrazione della vita”, dice il Papa in riferimento ai valori che l’era digitale dovrebbe promuovere.

Nel suo intervento di apertura del convegno, il Rettore della Pontificia Università Lateranense, monsignor Enrico Dal Covolo, ha spiegato che la Chiesa non misconosce il patrimonio creato dal digitale e dalla sua economia, ma chiede che vi siano “regole per la cittadinanza digitale per garantire che lo scambio di dati e informazioni sia eticamente corretto”.

“Non spetta alla Chiesa individuare queste regole, ma la Chiesa può fare da bussola sia per le autorità pubbliche che per gli attori privati”, ha aggiunto.

Dal canto suo, in un video messaggio trasmesso durante l’evento, monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, ha riconosciuto che non si può lasciare che la trasformazione digitale crei un mondo disumano.

“La persona deve sempre essere centrale, senza distinzione di cultura e dando accesso a tutti affinché nessuno sia escluso dai benefici del progresso”, ha chiesto il prefetto.

L’incontro è stato concluso da monsignor Lucio Ruiz, segretario della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, che ha annunciato l’impegno dei partecipanti al convegno nella redazione di un Carta universale dei valori per la sociale digitale, che sarà pubblicata prossimamente.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.core-values.org

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