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“L’angelo custode mi ha salvata da uno stupratore”

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Portaluz - pubblicato il 24/10/16

Una dentista messicana racconta la propria esperienza: non ha dubbi che Dio abbia ascoltato le sue costanti preghiere alla Madonna e al suo angelo custode

Elizabeth (su sua richiesta utilizziamo un nome fittizio) ha raccontato che Dio le ha concesso la grazia di conoscere il suo angelo custode. Lo ha invocato da quando era piccola, dice lei, attraverso la “Preghiera dell’angelo custode” che le aveva insegnato la madre. Ha sempre confidato nella sua compagnia e protezione, al punto da trattarlo come un amico.

Elizabeth è una dentista. Quando era ancora una studentessa – ha raccontato – cominciò a lavorare in uno studio di Ciudad Juárez. C’era un periodo in cui i media segnalarono che un uomo aveva ripetutamente aggredito delle dentiste, violentando alcune delle sue vittime. Elizabeth ne conosceva diverse…

“…Non abbandonarmi, né notte né giorno”

“Un giorno ero sola nello studio”, ha raccontato Elizabeth, “e si era fatto tardi. Arrivò un uomo e chiese se facessimo il trattamento dello sbiancamento dentale. Lo ricordo molto bene. Mentre gli rispondevo, lui si guardava intorno”. Elizabeth ha detto di aver pregato anche in quel giorno la Madonna e il suo angelo custode, supplicando di essere protetta…


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Intervistata dal giornale Presencia de la diócesis, ha ricordato che l’uomo si fermò a pensare per qualche istante, in silenzio. Poi ringraziò e se ne andò. “Qualche tempo dopo – ha dichiarato Elizabeth – trovai su un giornale il volto dell’aggressore che prendeva di mira gli studi dentistici. Non era una foto, era un disegno; ma riconobbi subito l’uomo che si presentò quel giorno nel mio studio. Ringraziai immediatamente Dio, la Madonna e ovviamente il mio angelo custode per avermi protetta. Sono sicura che il mio angelo si sia manifestato, in qualche modo, affinché l’uomo potesse vedere che io non ero sola”.

Conforto durante l’agonia del marito

Dopo questa esperienza, Elizabeth si unì ad una piccola comunità di una parrocchia di Ciudad Juárez, partecipando a ritiri e corsi di formazione che rafforzarono la sua fede nella mediazione dell’angelo custode. Anni dopo il suo angelo le diede conforto nelle ore precedenti alla morte del marito, affetto da un’insufficienza cardiaca congenita…

“Ricordo che ero molto triste, piangevo, perché mio marito non migliorava. Mi prostrai davanti al Santissimo. Ad un certo punto ho visto l’immagine della Vergine Maria alla mia destra, e il mio angelo alla mia sinistra. Ricordo che, in preda all’angoscia, volli afferrare il manto della Madonna. L’angelo mi fece un gesto, come per dirmi di non farlo. Poi smisi di piangere. Ero più tranquilla…”

Sebbene la morte del marito sia stata una prova difficile da superare, Elizabeth è grata perché “la mano di Dio, della Madonna e dell’angelo custode mi hanno permesso di andare avanti”, ha concluso.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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