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Come influisce l’ordine di nascita sulla nostra personalità?

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Shutterstock / Evgeny Atamanenko

Joanna Operacz - pubblicato il 19/10/16

La metà dei premi Nobel, dei presidenti degli Stati Uniti e dei direttori di grandi aziende è composta da primogeniti

I primogeniti fanno da padrone nel mondo degli astronauti: dei 23 che hanno viaggiato nello spazio con il programma Apollo, ben 21 erano fratelli maggiori. Perché?

Una questione biologica?

La questione è stata trattata, per la prima volta, 150 anni fa. Ci sono idee contrastanti circa le circostanze di questa scoperta, frutto del naturalista e antropologo inglese Francis Galton, padre della teoria dell’eugenetica.

Nel 1874 pubblicò un articolo in cui dimostrava che nella British Royal Society vi fossero tantissimi primogeniti.

Galton credeva che il loro successo fosse determinato dalla biologia. Oggi sappiamo che le ragioni sono di carattere esclusivamente psicologico.

Ma l’ordine di nascita nella famiglia determina, o meglio, può determinare alcune caratteristiche.

L’attuale approccio alla questione è illustrato in maniera molto chiara nel libro di Michael Grose, Why First-Borns Rule the World and Last-Borns Want to Change It [Perché i primogeniti controllano il mondo e gli ultimi nati vogliono cambiarlo].


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Destinati ad avere successo

I primogeniti portano ai genitori delle emozioni speciali. Per questi ultimi, tutto ciò che fanno i primogeniti accade per la prima volta.

Il nuovo ruolo mette i genitori in difficoltà, che commettono il maggior numero di errori proprio col primo figlio. Il primogenito dunque, se da un lato può essere fonte di ansia, dall’altro lato sa dall’inizio di essere una persona speciale.

Quando nascono dei fratellini, il primogenito potrebbe sentirsi “detronizzato”. Se gli adulti non gestiscono la situazione in modo appropriato, i bambini potrebbero pensare che bisogni lottare tra di loro per guadagnare amore e approvazione.

Questo crea un ambiente che favorisce lo sviluppo di grandi ambizioni. Quando il primogenito sceglie una professione, tiene in conto il relativo prestigio e la remunerazione economica con molta più frequenza dei figli minori.

I genitori tendono a preoccuparsi più dell’istruzione dei primogeniti. Tuttavia, per i fratelli maggiori l’istruzione rappresenta una sfida più difficile rispetto ai minori, che raccolgono informazioni in tempo reale e il primo giorno di scuola già sanno dove si trovi l’armadietto. I primogeniti imparano subito che la vita richiede sforzo.

I fratelli maggiori spesso si prendono cura di quelli più piccoli, e già da bambini imparano ciò che in gergo aziendale si chiama “gestione delle risorse umane”. Tendono anche ad essere più responsabili, ubbidienti e organizzati dei fratelli minori.

Se poi, da adulti, vedono un’opportunità o una necessità, tendono ad assumersi ogni responsabilità e a ricoprire una posizione di leadership.

Inoltre il fratello o la sorella maggiore tendono ad avere più coraggio e motivazione, pur essendo più propensi a ragionare per singolo obiettivo.

La vie en rose

Il figlio o la figlia minore inizia la propria vita in modo completamente diverso. Nasce in una famiglia in cui i ruoli sono ben stabiliti, in cui non deve lottare né dimostrare niente a nessuno. Tende ad essere dunque il fratello più allegro, brillante e tranquillo. Dovunque va è “l’anima della festa”.

Il figlio minore affronta la vita seguendo il principio “non importa cosa accade, farò in modo che tutto andrà bene”. È questa la sua esperienza di vita, dato che già dall’infanzia ha imparato che sia i genitori che i fratelli maggiori andranno in suo soccorso, qualsiasi cosa succeda.

Si preoccupano molto meno, rispetto ai primogeniti, di ricevere una buona istruzione e di ottenere un lavoro stabile. La cosa strana è che raramente il loro eccessivo ottimismo risulta infondato. O forse il punto è che le difficoltà e gli insuccessi non li buttano giù, e invece di preoccuparsi si concentrano sugli aspetti positivi?

Il problema principale del figlio minore è la sua poca disponibilità a prendere decisioni importanti o ad assumersi la responsabilità (propria e degli altri). Potrebbero rimandare a tempo indeterminato la decisione di vivere da solo, di laurearsi, di sposarsi, ecc.

Ma quando finalmente danno vita ad una famiglia, di solito si rivelano essere dei coniugi e genitori esemplari.

Ma essere i più piccoli dei fratelli non porta con sé solo vantaggi. I fratelli maggiori possono essere molto cattivi con loro, nascondere i loro giocattoli o obbligarli a fare cose che non vorrebbero fare. Ecco perché i fratelli minori tendono ad essere ribelli e anticonformisti più frequentemente degli altri.


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Negoziatori nati

I figli mediani di solito danno meno problemi ai genitori. Se le loro capacità naturali lo permettono, sono veloci ad acquisire padronanza con nuove competenze, e si distinguono nel mondo scolastico.

Tendono a lavorare bene in gruppo, hanno un ottimo senso dell’umorismo e una buona oratoria. I fratelli mediani sono spesso i più loquaci della famiglia.

Hanno anche abilità straordinarie di negoziazione e persuasione, che a volte sfruttano per raggiungere i propri interessi.

Eppure sono proprio questi i figli che si lamentano di più della propria posizione all’interno della famiglia. Non danno molti problemi, e quindi i genitori vi prestano meno attenzione; hanno meno foto, meno giocattoli e vestiti propri, e per questo motivo potrebbero sentirsi meno importanti e meno amati.

Ecco perché ai figli di mezzo potrebbe costare molto raggiungere una posizione sociale prominente; potrebbero tendere ad essere gli ultimi della classe o diventare dei bulli, ma come adulti tendono ad intraprendere attività originali, come ad esempio nell’arte o nello sport.

Alcune cose da ricordare sull’educazione di figli:

– Primogeniti:

  • Assicuratevi che sappiano di essere amati, accettati e che sentano la vostra approvazione. Abbracciateli.
  • Non caricateli di eccessive aspettative e seguite il principio secondo cui “a maggiori doveri corrispondono maggiori privilegi”.
  • Non chiedete loro di cedere nei confronti dei fratelli o delle sorelle minori solo per il fatto di essere più grandi.

– mediani:

  • Ascoltate attentamente quello che dicono; non ignorare le loro pene e le loro difficoltà, nemmeno se sono oggettivamente banali.
  • In situazioni di conflitto, ascoltate attentamente entrambe le parti della contesa; non prendete decisioni in modo precipitoso, presupponendo che vostro figlio sia la vittima innocente che dice di essere.
  • Mostrate interesse nelle loro passioni, e incoraggiateli affinché le sviluppino.
  • Dedicate loro del tempo di qualità ed esclusivo.

– figli più piccoli:

  • Non trattate i più piccoli come una mascotte.
  • Incoraggiateli ad essere autosufficienti e mostrate coerenza nei loro confronti.
  • Fateli gestire le conseguenze delle loro scelte.
  • Presta particolare attenzione ai suoi progressi scolastici.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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