Aleteia logoAleteia logoAleteia
giovedì 28 Marzo |
Aleteia logo
Chiesa
separateurCreated with Sketch.

6 errori logici di chi vuole “dimostrare” che Dio non lo ama

web-african-american-man-sad-looking-away-icsnaps-shutterstock_193553171

icsnaps/Shutterstock

Anna O'Neil - pubblicato il 11/10/16

Sei caduto anche tu, senza volerlo, in una di queste trappole?

Se io provassi a convincerti che Dio non ti ama, probabilmente alzeresti gli occhi al cielo, prenderesti la tua Bibbia e mi daresti una spiegazione tale da lasciarmi senza parole. Mi leggeresti dei commoventi passi del Vangelo, mi parleresti dei Sacramenti e mi citeresti delle tue esperienze personali in cui hai vissuto il Suo amore. Sai, quei momenti intensi ed indimenticabili in cui hai sentito nel tuo cuore, e preso consapevolezza nella tua mente, che Dio era lì, proprio vicino a te. Ma se invece ti dicessi che inconsciamente potresti ripetere a te stesso che Dio non ti ama? In quel caso il pericolo sarebbe maggiore, perché non sapresti ciò che stai facendo.

Senza saperlo potresti aver fatto tua almeno una delle fallacie logiche qui sotto elencate, dimenticandoti del profondo ed eterno amore che Dio ha per te (o non credendoci più).


LEGGI ANCHE: Una lettera d’amore da parte di Dio


1. Ad hominem: È la fallacia in cui si attacca la persona invece della sua idea. Un esempio ne è rispondere ad una critica con “Ah sì? Beh, tu sei brutto!”. Anche se l’insulto dovesse essere vero, tutto ciò che fa l’ad hominem è aggiungere alla discussione informazioni irrilevanti. Ma se ti illudi che questa reazione sia pertinente, potresti restare deluso nel non ricevere alcuna risposta. Ogni volta che pensi che Dio non può amarti poi così tanto a causa dei gravi e ripetuti peccati che commetti, stai semplicemente aggiungendo delle informazioni irrilevanti. Il tuo peccato non è in alcun modo legato all’amore che Dio ha per te.

web-angry-woman-argument-dean-drobot-shutterstock_332010977

2. La fallacia genetica si ha quando si giudica negativamente una posizione perché non si gradisce chi l’ha sostenuta. Il concetto secondo il quale “qualcuno ti ama” è una frase abusata che si vede nei poster motivazionali, appiccicata sopra a foto di teneri gattini photoshoppati; ma questo non significa che non sia una verità che valga la pena ricordare. Il sacerdote che fa l’omelia sull’amore potrebbe essere anziano, non molto colto e irascibile; ma questo non significa che ciò che dice non abbia un’importanza assoluta.

3. La fallacia dell’Ignoratio elenchi si ha quando si presenta un argomento fuori tema nel tentativo intenzionale di confondere o distrarre l’interlocutore. Devia la conversazione e ci evita di rispondere alla domanda che ci ha messi in difficoltà. Gli esseri umani hanno una tremenda propensione alla distrazione, e lo fanno continuamente. Siamo impegnati e riempiamo di varie attività le nostre vite. E così, evento dopo evento, non c’è mai tempo per ascoltare con calma la “voce sottile” dell’amore di Dio.

4. Creare una falsa dicotomia significa ridurre una situazione ad un “aut aut”, rifiutandosi di considerare l’eventualità della presenza di una terza opzione. Non riesco a ricordare le innumerevoli volte che ho pregato dicendo: “Dio, se davvero mi ami, mi tirerai fuori da questa situazione!”. Per poi – quando non ha agito esattamente nel modo che volevo io – ritenere che Lui non mi ami affatto.

bivio-crossroad
pathdoc

5. Falsa causa significa presumere che una relazione reale o percepita tra due cose sia una la causa dell’altra: “Gli uccelli iniziano a cinguettare proprio prima che il sole sorga! Questo vuol dire che sono loro a causare l’alba!”. La cosa si fa più sottile – e meno divertente – quando ci troviamo a pensare: “Ogni volta che prego c’è un silenzio di tomba. Immagino che Dio non sia proprio interessato alle mie preghiere”.


LEGGI ANCHE: 10 consigli per sentire la presenza di Dio nella preghiera


6. E infine la fallacia che personalmente mi riguarda di più: l’appello all’emozione, che si ha quando si ritiene che ciò che si prova sia vero, ignorando del tutto la ragione e le evidenze. Se mi sento poco amabile, nove volte su dieci passerà almeno una settimana prima che mi renda conto di aver ritenuto che – proprio come suggerito dal mio stato d’animo – neanche Dio mi possa amare. Se sono arrabbiata con me stessa, darò per scontato che anche Dio ce l’abbia con me. Se non mi sento in grado di diventare più santa, penserò che Dio si sia arreso con me. Forse dovrei tatuarmi “Sciocca, stai di nuovo facendo appello all’emozione!” da qualche parte, così potrò ricordarmi di smetterla e di lasciare che Dio sia Dio.

E a te quale di queste fallacie logiche causa più problemi?

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

Top 10
See More