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“Mio figlio universitario non crede in Dio”, 8 consigli per i genitori

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Catholic Link - pubblicato il 10/10/16

di Silvana Ramos

Non è raro (magari lo fosse) che oggigiorno molti giovani, soprattutto quando iniziano l’università, abbandonino la fede. Le cause possono essere ricercate nell’influenza degli amici, nelle mode, nel razionalismo estremo, in un’informazione parziale o addirittura nella delusione verso la stessa Chiesa. Qualsiasi sia la ragione, ai genitori cattolici fa molto male vedere il proprio figlio, cresciuto nella fede, prendere questa decisione. Un dolore che inevitabilmente fa spazio al senso di colpa: cosa ho fatto di sbagliato che ha portato mio figlio a non credere più in Dio?

Più che cercare di capire cosa abbiamo fatto di giusto o di sbagliato come genitori – perché l’unico padre perfetto è quello Celeste – la cosa che dobbiamo comprendere è che i nostri figli rappresentano un incarico prezioso. Ma, per farla breve, non ci appartengono. È nostra responsabilità principale, e nostro dovere, prenderci cura della loro formazione. Ma raggiunta l’età adulta le loro decisioni sono, appunto, loro. Saremo sempre i loro genitori, però saranno loro a prendere decisioni nel corso della propria vita. Così come noi prendiamo le nostre.

Un caro amico mi ha detto che bisogna ricordarci che l’amore per i nostri figli costituisce anche un cammino di santità, di prova e di amore incondizionato. Detto ciò vogliamo condividere con voi una serie di riflessioni che potranno aiutarvi ad affrontare la difficile situazione di chi si trova con un figlio che non crede più in Dio.


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1. Ciò che gli avete trasmesso nell’infanzia è ancora in lui

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Ogni sforzo fatto nel vostro cammino di genitori, tutto il meglio che avete riservato loro (e non parlo solo di cose materiali) si trova ancora lì, in vostro figlio. Ciò che gli avete insegnato ha plasmato in modo consistente la persona che è oggi. Quando sarà adulto vedrete i frutti dei tanti sforzi fatti per crescerlo nella fede, nelle virtù, nelle buone maniere, nel rispetto e nella libertà. Quello che seminiamo quando i nostri figli sono piccoli darà frutto nell’età adulta. E non disperate se in questo momento pensate che tutti i vostri sforzi siano stati inutili. Abbiate pazienza e speranza. La vostra fatica non è stata invano.


2. Ascoltatelo, trattatelo con rispetto e mostrate interesse per la sua decisione

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Invece di lasciarvi andare alla disperazione e al sentimentalismo, fate un respiro profondo. Ascoltate, prima di parlare. Mostrate interesse in ciò che vi dice. Non lasciatevi andare all’indignazione e non uscitevene con qualche sermone, altrimenti rischiate soltanto di far allontanare ulteriormente vostro figlio. Ascoltate le sue ragioni, fate domande e continuate ad ascoltare. Provate a conoscere ciò che pensa, i suoi punti di vista, i suoi desideri e i suoi sogni. Solo così saprete quale cammino stia intraprendendo.

3. Non provate a convincerlo

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Non iniziate una campagna martellante per convertire vostro figlio, molto probabilmente otterrete il risultato opposto. Questo non significa che voi genitori dobbiate smettere di essere praticanti o di parlare di Dio davanti a vostro figlio. Anzi, al contrario: continuate la vostra vita di sempre e siate quanto più coerenti con la vostra fede cristiana. Molte volte i ragazzi mettono da parte la fede proprio perché delusi dal comportamento di alcuni cristiani. Non costringetelo a pregare, ma fate in modo che il vostro approccio alla preghiera sia di esempio. Non bisogna essere indifferenti, potete parlare apertamente di ciò che pensate e della vostra fede, lasciando che vi ascolti come voi avete ascoltato lui. È una buona opportunità per imparare a conversare e rispettarsi.


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4. Non minacciate di punirlo o di smettere di aiutarlo per la sua scelta

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Collegare la sua fede al vostro supporto non porterà la relazione molto lontano. La nostra fede non è un obbligo imposto da qualcuno, la nostra fede è una relazione d’amore, un regalo. Gesù non è andato in giro a dire “Ti obbligo a credere in me”. Gesù si è fatto piccolo come uno di noi e – con pazienza, tenerezza e col suo esempio di vita – ci ha mostrato il cammino da seguire. Da cristiani dovreste seguire questo esempio di Gesù: siate vicini a lui, pazienti, amichevoli e continuate a sostenerlo.


5. Mostrategli la gioia di avere una relazione con Dio

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La nostra fede non si riduce a credere in qualcosa. La ricchezza della fede cristiana consiste in una relazione con Qualcuno. Non si tratta di una serie di norme da seguire meccanicamente. La nostra fede nasce dall’incontro con un’altra persona, la persona di Gesù Cristo. In una situazione simile, invece di mille parole, sarà fondamentale l’esempio della vostra vita quotidiana: la vostra coerenza, la vostra gioia, il modo in cui trattate il prossimo, il vostro amore stabile e incondizionato.

6. Coinvolgetelo nelle vostre attività, senza forzarlo

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Così come voi parlate con lui della sua decisione (che rispettate), anche voi dovreste mostrare ciò che pensate e parlarne apertamente. Non avete paura a mostrare la vostra fede, continuate a renderlo partecipe e ad invitarlo (anche se dovesse dire di no) alle vostre attività religiose. E perché no, anche nelle opere sociali. Invitatelo a messa (o almeno chiedetegli di accompagnarvi) e alle celebrazioni pasquali e natalizie. Continuate a renderlo partecipe. Celebrate insieme a lui con gioia. La decisione di partecipare o meno sarà sua, ma molto probabilmente verrà con voi (perlomeno qualche volta lo farà). Queste attività hanno caratterizzato la sua storia, e trasmettono tanto amore.


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7. Non cadete nella tristezza e nella disperazione

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Forse ha deciso di non credere in Dio, ma ricordatevi sempre che Dio crede sempre in lui. È il suo creatore, il suo Padre celeste e non lo lascerà mai, anche se a volte a voi sembra così. Non lasciatevi andare alla tentazione di pensare che vostro figlio sia condannato, questo spetta a Dio dirlo. A noi spetta amare e metterci al servizio degli altri. Dunque, invece di lasciarti vincere dalla tristezza e dell’afflizione, confidate in Dio con ancora più forza.


8. Fate in modo che Santa Monica diventi la vostra migliore amica

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Santa Monica è la nostra alleata per eccellenza in questa missione. Sa e conosce perfettamente la situazione di chi ha un figlio lontano da Dio. Invocatela affinché interceda per vostro figlio. E gettate su Dio anche voi, come fece lei, tutti i vostri pesi e i vostri dolori. Pregate del continuo e senza stancarvi. Il cammino verso la conversione dei nostri figli passa inevitabilmente attraverso la nostra stessa conversione. Chiedete a Dio di darvi più fede ogni giorno, di rendervi sempre più pii. E come disse il vescovo a Santa Monica: “È impossibile che possa perire il figlio di tante lacrime”.

«Quanta dignità e quanta tenerezza nell’attesa di quel padre che sta sulla porta di casa aspettando che il figlio ritorni! I padri devono essere pazienti. Tante volte non c’è altra cosa da fare che aspettare; pregare e aspettare con pazienza, dolcezza, magnanimità, misericordia» (Papa Francesco – 4 febbraio 2015).

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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