Aleteia logoAleteia logoAleteia
sabato 20 Aprile |
Aleteia logo
vaticano notizie
separateurCreated with Sketch.

“Evangelizzare? Non è proselitismo, è testimonianza di vita”

Vatican Insider - pubblicato il 09/09/16

Servono azioni d’esempio prima che parole. Niente vanti. Bisogna non ridurre l’evangelizzazione al funzionalismo né tanto meno a una semplice «passeggiata». È il richiamo di papa Francesco nell’omelia mattutina di oggi a Casa Santa Marta. Il Pontefice – riferisce Radio Vaticana – ha sottolineato l’importanza che deve assumere la testimonianza nella vita dei cristiani, mettendo in guardia dalla tentazione di far proselitismo o di convincere a forza di proclami.  

Che cosa significa evangelizzare e come si può fare? Francesco ha preso spunto dalla Prima Lettura, un brano della Lettera di San Paolo ai Corinti, per interrogarsi su cosa significhi dare testimonianza di Cristo.  

Innanzitutto, il Papa si è soffermato su ciò che non vuol dire evangelizzare: ridurlo «a una funzione». Purtroppo, ha ravvisato, anche oggi si vedono cristiani che vivono il servizio come una funzione. Laici e sacerdoti che si vantano di quello che fanno: «Questo è il vanto: io mi vanto. È ridurre proprio il Vangelo a una funzione o anche ad un vanto: “Io vado ad evangelizzare e ho portato in Chiesa tanti”. Fare proselitismo: anche quello è un vanto.Evangelizzare non è fare proselitismo. Cioè né fare la passeggiata, né ridurre il Vangelo a una funzione né fare proselitismo: questo non è evangelizzare. Questo è quello che dice Paolo qui: “Per me non è un vanto. Per me è una necessità – ha continuato – che mi si impone”. Un cristiano ha l’obbligo, ma con questa forza, come una necessità di portare il nome di Gesù, ma dal proprio cuore». 

Annunciare il Vangelo, ha proseguito, non può essere un vanto, ma – come ci esorta San Paolo – «un obbligo». Ma qual è dunque lo «stile» dell’evangelizzazione, si è domandato ancora il Papa? «Come io posso essere sicuro – ha aggiunto – di non fare la passeggiata, di non fare proselitismo e di non ridurre l’evangelizzazione a un funzionalismo?».  

Lo stile, è stata la risposta di Francesco «è farsi tutto a tutti». Lo stile è: «Andare e condividere la vita degli altri, accompagnare; accompagnare nel cammino della fede, far crescere nel cammino della fede». Dobbiamo metterci nella condizione dell’altro: «Se lui è ammalato, avvicinarmi, non ingombrarlo con argomenti, essere vicino, assisterlo, aiutarlo».Si evangelizza, ha ribadito, «con questo atteggiamento di misericordia: farsi tutto a tutti. È la testimonianza che porta la Parola». 

Francesco ha dunque rammentato che durante il pranzo con i giovani alla Giornata mondiale della Gioventù di Cracovia, un ragazzo gli ha chiesto cosa dovesse dire a un suo caro amico ateo: «È una bella domanda! Tutti noi conosciamo gente allontanata dalla Chiesa: cosa dobbiamo dire loro? E io ho risposto: “Senti, l’ultima cosa che devi fare è dire qualcosa! incomincia a fare e lui vedrà cosa tu fai e ti domanderà; e quando lui ti domanderà, tu dì”». 

«Evangelizzare è dare questa testimonianza – ha quindi aggiunto – io vivo così, perché credo in Gesù Cristo; io risveglio in te la curiosità della domanda “ma perché fai queste cose?” Perché credo in Gesù Cristo e annuncio Gesù Cristo e non solo con la Parola – si deve annunciarLo con la Parola – ma con la vita».  

Questo è evangelizzare, ha concluso, «e anche questo si fa gratuitamente», «perché noi abbiamo ricevuto gratuitamente il Vangelo», «la grazia, la salvezza non si compra e neppure si vende: è gratis! E gratis dobbiamo darla». 

Top 10
See More