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4 consigli per i genitori per sopravvivere all’anno scolastico

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Olesia Bilkei - Shutterstock

Colleen Duggan - pubblicato il 07/09/16

Parola di un genitore che sa di essere ansioso...

Nelle ultime settimane ho trascorso delle ore ordinando le uniformi scolastiche, il materiale e i libri per i miei cinque figli in età scolare. Li ho assillati circa 556 volte perché terminassero le letture estive. Ho selezionato nuove cartelle, ho messo i nomi sui quaderni, ho setacciato la casa cercando i lacci per appaiare le scarpe e sono andata tre volte nei negozi appositi. Ho comprato gli snack preferiti per il loro primo pasto al nuovo tavolo da pranzo.

Ma sono anche rimasta stesa nel letto la notte preoccupandomi per il futuro accademico dei miei figli. Mi sono chiesta se abbiamo preso la decisione giusta iscrivendo i nostri bambini in una certa scuola. Quando mi sono stancata di preoccuparmi per questo mi sono chiesta se i bambini ameranno i loro insegnanti e i compagni. Mi sono preoccupata chiedendomi se la loro vita accademica andrà bene.

Essere genitori è difficile.

Ho letto da qualche parte che per un genitore il nuovo anno scolastico è un momento opportuno per prendere nuove decisioni – per affrontare quegli obiettivi irrealistici che ci imponiamo il 1° gennaio dopo settimane di autoindulgenza eccessiva. Mi è piaciuta l’idea, perché la preparazione necessaria all’inizio di un nuovo anno scolastico porta di per sé i genitori a riflettere.

Cosa ho fatto bene l’anno scorso? Dove ho sbagliato? Come posso aiutare i miei figli a riuscire bene? Cosa dovrei aiutarli a evitare?

Come genitore ansioso, tuttavia, a volte l’esame di coscienza va fuori controllo, e allora ecco quattro risoluzioni per salvare la propria sanità mentale che implemento quando permetto alle mie preoccupazioni sulla vita educativa dei miei figli di prendere il sopravvento su di me.

1. Siate in pace con le decisioni che avete preso. Siamo solo a settembre. Non valutate qualsiasi decisione educativa che avete preso per i vostri figli – indipendentemente dal fatto che si tratti di istruzione privata, pubblica o domestica. Dio potrebbe chiamare la vostra famiglia ad abbandonare il metodo educativo che avete adottato, ma forse non è bene rimuginare su questa decisione nella prima settimana di scuola, o anche nel primo mese.

Penso spesso a cambiare il nostro modello educativo, soprattutto quando devo affrontare una giornata impegnativa, ma non spreco troppo tempo a valutare quella decisione sul momento perché il mio compito attuale è chiaro. Ci saranno sicuramente ulteriori considerazioni, ma solo in momenti stabiliti in cui sarò capace di pensare chiaramente ai pro e ai contro. Fino a quel momento, cercherò di tener fede al metodo educativo che ho scelto.

Vostro figlio non ama la sua insegnante nelle prime settimane? O forse il bambino che gli siede accanto è uno stupido?

Va bene, aspettate un attimo. Queste situazioni nuove potrebbero risolversi da sé, e vostro figlio potrebbe finire per amare la sua nuova condizione scolastica.

2. Decidete di lavorare insieme a insegnanti e allenatori, non contro di loro. Quando mia figlia torna a casa piangendo per un incidente in classe, mi viene la tentazione di correre dall’autorità preposta alla sua cura, ma è davvero il caso di farlo?

Ho scoperto che quando si collabora con insegnanti e allenatori aiuta porre delle domande per promuovere il dialogo. È altrettanto importante ascoltare il punto di vista dell’insegnante anziché limitarmi a condividere il mio. Devo anche ricordare a me stessa – continuamente, se è necessario – che le persone che istruiscono i miei figli desiderano che riescano bene. Il modo in cui li guidano potrebbe essere diverso dal mio, ma l’adulto a cui è affidato questo compito in genere ha buone intenzioni.

3. Incoraggiare i rapporti, non la divisione. Qualche anno fa mia figlia, che andava alle elementari, espresse la sua insoddisfazione nei confronti delle amicizie femminili nella sua classe. Parlai con qualche mamma dei suoi compagni e capii che tutte le bambine provavano lo stesso – si sentivano escluse dal gruppo e non volute.

Organizzai allora una festa per decorare dei dolcetti e invitai tutte le bambine. Trascorsero il pomeriggio a spargere decorazioni sui dolci e sul pavimento. Dopo quell’incontro, mia figlia non si lamentò più per tutto il resto dell’anno. A volte offrire opportunità al di fuori dell’orario scolastico perché i bambini stiano insieme allevia le divisioni.

4. Affidate i vostri figli e le vostre decisioni scolastiche per loro alla Vergine Maria. La Madonna è una madre molto migliore di me. È più paziente, più amorevole e più gentile, e sa anche quanto amo i miei figli. Quando inizio a preoccuparmi per i miei bambini mi rivolgo a Maria. Lei ci è passata.

——
Colleen Duggan, moglie e madre di sei bambini, è una scrittrice freelance per varie pubblicazioni cattoliche online. Ha un blog su www.colleenduggan.net sulla vita da madre imperfetta.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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