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La santa che ha ritrovato la croce di Gesù

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 24/08/16

Sant'Elena, festeggiata il 18 agosto, fece la scoperta nel 326

A ritrovare la croce di Gesù è stata una donna. Si tratta di Elena, madre dell’imperatore Costantino, che la Chiesa festeggia il 18 agosto.

Nata a Drepanum (Bitinia, che corrisponde alla Turchia nord-occidentale) nel III secolo, da una famiglia plebea, Elena venne ripudiata dal marito, il tribuno militare Costanzo Cloro, per ordine dell’imperatore Diocleziano. Quando il figlio Costantino, sconfiggendo il rivale Massenzio, divenne padrone assoluto dell’Impero, Elena, il cui onore venne riabilitato, ebbe il titolo più alto cui una donna potesse aspirare, quello di “Augusta” (Famiglia Cristiana, 18 agosto).

FERVIDA RELIGIOSA

Fu l’inizio di una nuova epoca per il Cristianesimo: l’imperatore Costantino, dopo la vittoria, attribuita alla protezione di Cristo, concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale ebbe la madre Elena: forse contribuì alla conversione del figlio, in punto di morte. Elena testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi.

TRE CROCI

Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia, e poco dopo la croce del Signore e quelle dei due ladroni. Il ritrovamento della croce, avvenuto nel 326 sotto gli occhi della pia Elena, produsse grande emozione in tutta la cristianità.

VIAGGIO A GERUSALEMME

Stando al racconto di Rufino, la madre di Costantino si recò a Gerusalemme per cercare il luogo della crocifissione del Signore. In quel luogo, gli antichi nemici della Chiesa avevano eretto una statua di Venere – in modo da far apparire come adoratori della dea tutti quelli che si avvicinavano per adorare Cristo – e avevano ammassato del terriccio (Aleteia, 25 febbraio 2016).

DIFFICILE RICONOSCIMENTO

Allora Elena fece rimuovere tutto ciò che c’era di profano e, dopo aver fatto scavare fino in profondità, rinvenne tre croci riposte in ordine sparso. La gioia di quel ritrovamento fu inizialmente tanta, ma presto diminuì perché la somiglianza delle tre croci era tale da rendere difficile il riconoscimento di quella del Salvatore. Per la verità, gli addetti ai lavori rinvennero anche il titulus scritto da Pilato in greco, latino ed ebraico, ma anch’esso non offriva sufficienti garanzie al fine di riconoscere la croce.

MIRACOLO DELLA MORIBONDA

A quel punto il vescovo di Gerusalemme, Macario, ebbe un’idea e ordinò di portare i legni rinvenuti presso una donna di alto rango che giaceva in fin di vita a causa di una grave malattia. Si recò dunque con Elena dalla donna morente, s’inginocchiò e pregò il Signore affinché fosse possibile riconoscere il santo legno attraverso la guarigione della malata. Accostò quindi a lei una delle croci, ma non ottenne nulla. Applicò poi il secondo legno, ma il risultato fu lo stesso. Non appena però accostò la terza croce, la moribonda aprì gli occhi, si alzò dal letto e iniziò a camminare per la casa magnificando la potenza di Dio.

Raggiunto dunque il suo scopo, Elena portò via con sé, a Costantinopoli, una parte del santo legno e fece collocare la rimanente parte in una cassetta d’argento, che lasciò a Gerusalemme.

PROTETTRICE PER GLI OGGETTI SMARRITI

Sant’Elena, grazie al ritrovamento della croce, è molto popolare e venerata. E’ patrona di Pesaro e Ascoli Piceno, e poi è venerata con culto speciale anche in Germania, a Colonia, Treviri e Bonn, e in Francia ad Elna, che in origine si chiamava Castrum Helenae. Inoltre è considerata la protettrice dei fabbricanti di chiodi e di aghi; ma sopratutto è invocata da chi cerca gli oggetti smarriti (www.santiebeati.it).

LA PREGHIERA

La santa la si può invocare attraverso questa preghiera:

Per la premura che voi aveste nel trarre dalle rovine in cui stava nascosta la santa Croce di Gesù Cristo, e per lo strepitoso miracolo dell’immediato e perfetto risanamento di un moribondo con cui il Cielo benedisse i vostri desideri, perché si distinguesse da tutti gli altri il legno della comune redenzione, otteneteci, o incomparabile sant’Elena, di non gloriarci mai d’altro se non che della Croce di Gesù Cristo, e di portare con santa rassegnazione la croce dei patimenti.

Tre Gloria.

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santi e beati
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