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“U Signuri Longu”: così Gesù viene portato in processione a 13 metri d’altezza

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 23/08/16

Dopo una miracolosa guarigione si omaggia a Castroreale il simulacro ispirato al Concilio di Trento

il 23 e il 25 agosto di ogni anno, si ripete una caratteristica processione che avviene di norma anche durante la Settimana Santa: si tratta di un crocifisso che viene chiamato in dialetto “U Signuri longu” (Cristo lungo), detto così perché viene inalberato e portato in processione su un palo di 13 metri.

L’evento, unico nel suo genere, si svolge a Castroreale, un paesino in provincia di Messina. Il Crocifisso ha la propria collocazione nell’altare maggiore della chiesa di Sant’Agata, dove viene venerato e custodito. Si tratta di una grande scultura in stucco e cartapesta, opera di un anonimo plasticatore siciliano della prima metà del XVII secolo. L’epoca è quella in cui venivano recepite e attuate le decisioni pastorali del Concilio di Trento.

LA SCULTURA E IL CONCILIO

Una scultura a grandezza reale, modellata a tutto tondo, con effetti policromi che la rendono molto realistica. Il tutto perfettamente in linea con la pastorale tridentina che suggeriva di utilizzare le opere d’arte per avvicinare i fedeli alla fede, e con la visione del mondo e della vita che in quel periodo storico si andava delineando.(www.europamediterraneo.it, 20 agosto 2015)

SIMULACRO MIRACOLOSO

La scultura fu anche considerata prodigiosa e per questo motivo fu portata in processione anche in altre circostanze, al fine di invocare l’aiuto divino per particolari bisogni immediati della cittadinanza. Una di queste occasioni straordinarie si verificò nell’anno 1854 a causa della diffusione dell’epidemia di colera. Il primo contagio, che ne avrebbe certamente portato altri, fu quello della signora Giuseppina Vadalà, moglie del messinese Ignazio Nicosia che risiedeva in quel periodo a Castroreale per motivi di lavoro. A causa di questo primo contagio, considerando anche il fatto che la scienza del tempo non era in grado di fronteggiare l’epidemia, si decise di portare in processione il Crocifisso. I medici dell’ufficio sanitario del tempo constatarono la guarigione completa della donna contagiata. Da quel momento la processione, approvata successivamente dal pontefice Pio IX, si svolge ogni anno non solo nella Settimana Santa, ma anche nel mese di agosto.

IL TRASPORTO DEL CRISTO SOSPESO

Il Crocifisso, montato su un palo di cipresso lungo circa 13 metri viene inalberato e fissato con funi in piombo. La processione si svolge il pomeriggio del 23 agosto lungo le strette vie del centro storico. L’attrazione maggiore della festa è l’emozionante trasporto della vara, che tiene per tutta la sua durata col fiato sospeso i tanti fedeli e curiosi presenti. La manifestazione religiosa è accompagnata da luminarie, concerti bandistici, spettacoli folkloristici, gare sportive e fuochi artificiali. Ma l’emozione più grande si prova nell’osservare attentamente il simulacro, in modo particolare il volto di Gesù sofferente(www.paeseitaliapress.it, 22 agosto).

I “MAESTRI DI FORCINA”

La vara nel suo complesso ha un peso di circa 950,00 kg ed è portata a spalla da 16 uomini. A manovrare le forcine delle pertiche ci sono degli esperti “maestri di forcina” che permettono al simulacro di ben muoversi tra le strette strade dell’antico paese, che spesso sono in discesa. Secondo un’antica tradizione i portatori erano quasi tutti contadini, i forcinari artigiani del legno o assimilati. Durante la processione la Croce sembra muoversi lentamente sui tetti delle case.

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