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Perché vi dovrebbe importare della Giornata Mondiale della Gioventù

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Jeffrey Bruno / CNA

Jeffrey Bruno - Aleteia - pubblicato il 01/08/16

Nella Tauron Arena abbiamo intravisto un po' com'è il cielo, e tutti lo sapevano

La gente accusa gli altri di “non essere presenti” ai grandi eventi della loro vita perché tutto quello che interessa loro è scattare una fotografia con il loro cellulare o farsi un selfie con un celebrità. Come fotogiornalista, sono tra i peggiori. Quando copro un evento, sperimento raramente il significato di ciò che sta accadendo davanti a me. Cerco infatti di bloccarlo. Tutta la mia attenzione è rivolta a scattare una foto che possa raccontare la storia. Aggiungeteci le preoccupazioni per i controlli di sicurezza, le barriere linguistiche e trovare il posto migliore per scattare e capirete che sono a malapena “sul posto”.

Nel coprire una serata di adorazione eucaristica alla Tauron Arena durante la Giornata Mondiale della Gioventù, tuttavia, è accaduto qualcosa – la realtà ha fatto irruzione anche attraverso il mio distacco necessario.

KRAKOW,POLAND 24 JULY: Young adults who will are the volunteers throughout the 31st Annual World Youth Day ‘camp out’  in the unfinished Saint John Paul II Conference and Exhibition Center at the Saint John Paul II Sanctuary in Krakow. Makeshift sleeping areas house the over 1000 volunteers using inflatable mattresses, clotheslines and portable showers.
KRAKOW,POLAND 24 JULY: Young adults who will are the volunteers throughout the 31st Annual World Youth Day ‘camp out’ in the unfinished Saint John Paul II Conference and Exhibition Center at the Saint John Paul II Sanctuary in Krakow. Makeshift sleeping areas house the over 1000 volunteers using inflatable mattresses, clotheslines and portable showers.

Contrariamente a ciò che pensano alcuni, la Giornata Mondiale della Gioventù non è un tipico raduno di giovani, e non è un “Woodstock cattolico”. È un pellegrinaggio che centinaia di migliaia di giovani cattolici compiono per unirsi nella fede. Non è una vacanza, come vi dirà chiunque vi abbia partecipato. È dormire in posti scomodi, mangiare panini bagnati e camminare per quella che sembra un’eternità. È abbastanza per domandarsi perché qualcuno possa volervi partecipare.

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Ho smesso di chiedermelo perché ora lo capisco.

Mentre ero in piedi in uno spazio cupo in cui i pellegrini anglofoni si erano riuniti per pregare, ho iniziato lentamente a sentire come se fossi entrato in un universo del tutto diverso. Ero continuamente distratto dalle interazioni delle decine di migliaia di giovani che si abbracciavano, condividevano, ridevano e pregavano. Quello che mi distraeva non erano le loro azioni, ma quello che sottostava ad esse, ovvero qualcosa di profondo, qualcosa di bellissimo e del tutto contrario e scollegato rispetto all’orrore dei titoli dei giornali.

Ultraterreno. Era come se questi giovani pellegrini avessero viaggiato per migliaia di chilometri per riunirsi con i loro amici più cari, mai incontrati prima.

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Poi è iniziata la serata di preghiera e di adorazione, presieduta dal vescovo Robert Barron e guidata a livello musicale da Matt Maher e Audrey Assad, e ho guardato quei ragazzi inginocchiarsi e chiudere gli occhi, mentre le lacrime scorrevano sulle loro guance.

Ultraterreno, sì. Mi sono reso conto che era una vera communio – una vera comunione spirituale tra persone di tutte le età, i background, le razze e le etnie, unite come una cosa sola in Cristo. Sono stato completamente travolto da quella communio. Mi sono unito a loro, e a Cristo.

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Mi ha tolto il fiato, e ho lottato per trattenere le lacrime, perché è difficile fotografare qualcosa mentre stai piangendo – quando sei profondamente immerso nella Presenza Vivente di Cristo Gesù, con 30.000 persone davanti a te.

Sembrava che l’intera arena si stesse chiudendo in un abbraccio tenero e amorevole.

In quel momento volevo che non finisse mai. Volevo che quella notte non terminasse. Stavamo intravedendo un po’ della pace celeste, e tutti lo sapevano.

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È per questo che dovreste interessarvi alla Giornata Mondiale della Gioventù, perché è importante e perché se lo Spirito Santo ci invita dovremmo compiere ogni sforzo per seguirlo. Ho lasciato l’arena pensando: “Perché un qualsiasi essere umano razionale dovrebbe volersi privare di questa intensa gioia?”

L’invito che ho ricevuto personalmente questa settimana è stato “Cooperare con la Grazia”.
Se la mia prima risposta è stata alzare le spalle dicendo “Certo, perché no?”, ora lo so bene. Perché no, infatti?

Sono entrato nell’arena preparato a svolgere semplicemente un lavoro, e siamo tutti talmente coinvolti da quello che facciamo – il nostro lavoro, la nostra vita – da dimenticare la Grazia, o di essere aperti ad essa. Dimentichiamo (o rifiutiamo di accettare) l’aiuto, la guarigione e la forza che Dio vuole disperatamente donare a ciascuno di noi.

Anche io sono così – ostinato nella ribellione. Nella vita di fede, tuttavia, questa ostinazione è contraria alla logica e all’intelligenza. Dev’essere parte della nostra natura caduta per via del peccato. Penso che ci faccia agire come bambini petulanti contro un Padre che sa davvero cosa sia meglio. Pensiamo di sapere cosa vogliamo, ma alla fine la maggior parte di noi in realtà non lo sa. Dio sa per cosa siamo stati creati, e ce lo dirà se glielo chiediamo.

Mentre lasciavo l’arena, ho capito quanto il mondo abbia bisogno della Giornata Mondiale della Gioventù. Questo evento influisce sulla vita nel modo più potente e più significativo. Nell’arco di pochi giorni tocca e rimodella le anime.

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Questa settimana volge al termine e i pellegrini si preparano a tornare a casa. Porteranno con sé qualcosa di nuovo che prima non avevano: un’esperienza di sofferenza, sudore e disagio, ma anche un senso di paradiso che non svanirà. Porteranno con sé la consapevolezza che esiste qualcosa di più grande di loro, e che questo Essere, questa grandezza, è reale, santo, amorevole e buono.

La risposta a tutti i problemi del mondo è permettere questo incontro, essere aperti ad esso e poi – come gli apostoli e i discepoli che ci hanno preceduti – andare e portare questa esperienza, questa conoscenza, alle proprie famiglie, ai propri amici e e alle proprie comunità. Gli effetti, la guarigione effusa sul mondo, sarebbero inarrestabili.

Se dodici tizi di duemila anni fa sono riusciti a cambiare il mondo “cooperando con la Grazia”, pensate solo a quello che potrebbe fare qualche centinaio di migliaia di persone.

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Fotografie di Jeffrey Bruno. Per gentile concessione della CNA e con il grato sostegno di Aleteia e KAI

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Jeffrey Bruno è art director di Aleteia.org. Il suo sito è http://www.jeffreybruno.net

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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