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Francesco ai piedi della Madonna “ferita”

Vatican Insider - pubblicato il 28/07/16

Lo visitano ogni anno più di quattro milioni di pellegrini ed è considerato il cuore della Polonia cattolica, segno del profondo legame della nazione con Maria. Il santuario di Czestochowa dove si reca questa mattina Papa Francesco si trova nel voivodato della Slesia: a Jasna Góra (Monte Chiaro) si conservata l’icona della Madonna di Czestochowa.Un’immagine che secondo la tradizione sarebbe stata dipinta da san Luca avendo come modello la Madonna stessa. In realtà si tratta di un’icona bizantina del genere «Odigitria» (Colei che indica e guida lungo la strada) databile tra il VI e il IX secolo, dipinta su tavola di legno. Raffigura il busto della Vergine con Gesù in braccio. Tutto il quadro è dominato dal volto di Maria, con l’affetto che chi lo guarda si trova immerso nel suo sguardo.

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L’icona venne portata dall’Ucraina a Jasna Góra, nel 1382, dal principe Ladislao di Opole che in quell’anno fece costruire il monastero sulla cima della collina sovrastante la città e vi chiamò i monaci dell’ordine ungherese dei Paolini per curare il santuario. Nel 1430, durante le guerre degli Ussiti, l’icona venne profanata a colpi d’ascia, e ancora oggi sono visibili tre profondi sfregi sulla guancia sinistra, che rendono particolare e inconfondibile l’immagine.

Fin dal momento della sua fondazione, i re polacchi hanno sempre avuto per Jasna Góra una grande venerazione. I re, dopo la cerimonia di incoronazione, erano soliti venire qui per rendere omaggio alla Madonna Nera. L’unico a non esserci mai andato è stato l’ultimo re polacco, Stanislao Augusto Poniatowski. Nei primi decenni del Seicento, per proteggere il monastero, sono state costruite fortificazioni, all’interno delle quali vegliava una guarnigione militare. Nel 1655, per due mesi Jasna Góra ha resistito all’assedio dell’esercito svedese. Negli anni 1770-1771 è stata invasa dalle truppe dei Confederati di Bar che qui si difesero contro i russi e nel 1809 ha poi resistito all’assedio degli austriaci, ma, quattro anni più tardi è stata occupata dall’esercito russo. Il santuario, oltre a essere un luogo di fede, è anche un luogo di cultura: possiede una biblioteca che raccoglie oltre 40.000 pregiati manoscritti.

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© Mazur/catholicnews.org.uk

Fin dal medioevo da tutta la Polonia si svolge il pellegrinaggio a piedi verso il santuario di Czestochowa.In tutti i momenti di difficoltà della Polonia il popolo si è stretto attorno alla Madonna Nera del Santuario di Jasna Gora. E ancora oggi arrivano annualmente diversi pellegrinaggi, in particolare tra giugno e settembre. Il pellegrinaggio a piedi dura diversi giorni e i fedeli percorrono anche centinaia di chilometri lungo oltre 50 percorsi da tutta la Polonia, il più lungo dei quali è di 600 chilometri.

I percorsi più famosi sono quelli che partono da Varsavia (9 tappe, 243 km, dal 6 al 14 agosto) e da Cracovia (6 tappe, 150 km, dal 6 all’11 agosto). Il più antico e rinomato rimane però quello che parte da Varsavia e che si svolge fin dal 1711 e che arriva per la festa dell’Assunzione della Santissima Maria Vergine, il 15 di agosto.

Questo pellegrinaggio è stato fatto anche dal giovanissimo Karol Wojtyła nel 1936 partendo da Cracovia. Nel periodo in cui la Polonia era governata dal regime comunista il pellegrinaggio ha visto un incremento di adesioni raggiungendo nei primi anni ottanta anche un milione di partecipanti. Oggi i pellegrini a piedi sono oltre 200.000. Negli ultimi trent’anni vi hanno preso parte anche molti giovani provenienti dai paesi occidentali in particolare italiani: il pellegrinaggio è proposto in modo particolare a chi si diploma o si laurea, per affidare alla Madonna una fase delicata della vita.

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