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“Ringrazio Dio per quello che mi ha dato”

Letizia Leviti

Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 25/07/16

Così la giornalista Letizia Leviti si è congedata dai suoi colleghi di SkyTg24 e ci ha lasciato una grande testimonianza

“Ringrazio Dio per quello che mi ha dato” dice, spingendoci a ricordare di essere sempre grati per ciò che la vita ci offre e di apprezzare tutto quello che arriva giorno dopo giorno, anche le difficoltà. E aggiunge: “Occorre essere liberi“, non schiavi del lavoro o di quello che non possiamo avere. Non ha rimpianti Letizia, se non quello di lasciare i suoi bambini, suo marito, la famiglia. “Per il resto, – come dice lei – va bene così”.

E’ il senso dell’audio messaggio che la giornalista Letizia Leviti ha lasciato ad amici e colleghi di SkyTg24 come testamento morale a pochi giorni dalla propria morte.

La cronista, già inviata di guerra e volto del telegiornale di Sky, ha lottato con un grave male per oltre due anni, ma alla fine non ce l’ha fatta e a soli 45 anni se n’è andata.

Lascia il marito e tre figli. Dopo la laurea in filosofia e quella in filologia, nel 1995 aveva iniziato a collaborare con diversi giornali, tra cui il ‘Corriere Apuano’ e ‘La Nazione’ a Pisa e Carrara. Vincitrice di un concorso per giornalisti al Parlamento Europeo, divenne responsabile dell’ufficio stampa della Scuola superiore di studi e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa. Giornalista professionista dal 2003, è stata nella redazione romana di Sky TG24 prima in veste di conduttrice e poi di inviata di guerra. Ha pubblicato diversi libri di carattere letterario e di costume e curato alcune antologie di poesie che contengono anche suoi brani. A Carrara ha presentato diverse edizioni del festival “Convivere” (Huffington Post).

La direttrice di SkyTg24, Sarah Varetto la ricorda commossa:

«Sì, l’ ho poi sentita al telefono più volte. Ma dell’ audio mi parlò già quando venne a trovarmi in redazione, in primavera. Mi disse: “Voglio essere io, con la mia voce, a salutare colleghi e telespettatori, non voglio un ricordo formale, tradizionale”». Le ultime parole della registrazione sono particolarmente toccanti: non ho tanta voglia di andar via, dice, allora forse ruzzolerò sul web, in qualche notizia, non vi lascio. «Letizia era una donna in gamba, molto apprezzata dal punto di vista professionale, ha fatto una lunga gavetta, ha condotto trasmissioni, lavorato agli esteri, fatto anche l’ inviato di guerra. Al suo lavoro teneva tantissimo e lo dice nell’ audio, parla di necessità di raccontare la verità, di onestà intellettuale di noi giornalisti. No, non ci lascerà». Eppure non ha trascurato la famiglia. Ha avuto tre figli. «Assolutamente. Il marito la adorava e la sosteneva. Ma Letizia, pur lavorando molto, ha sempre saputo dare grande importanza agli affetti». La voce, quasi un sussurro, fa pensare che sia stata registrata forse pochi giorni fa. «Non lo so. La voce è flebile, il nostro dolore è grande, ma ritengo sia giusto aver diffuso l’ audio, lo voleva lei, me l’ aveva chiesto» (Corriere della Sera, 25 luglio).

Una testimonianza forte la sua, ricca di amore per la vita, per la propria famiglia e per la dignità del lavoro di giornalista, Letizia aveva ben chiara la responsabilità morale e il debito che ogni cronista ha nei confronti della fiducia dei lettori e spettatori che ascoltano il nostro resoconto per ascoltare parole di verità. Non sempre la categoria è all’altezza di questa sfida, per questo il monito di una professionista come lei è ancora più importante…

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giornalistatestimonianze di vita e di fede
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