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Festa, solennità, memoria… qual è la differenza?

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Joanne McPortland - pubblicato il 21/07/16

Noi cattolici celebriamo un anno pieno di giorni festivi, ma non tutti allo stesso grado

Con la recente notizia per cui papa Francesco ha elevato la commemorazione liturgica di Santa Maria Maddalena a festa c’è stata forse un po’ di confusione: quando cadrà questa nuova festa? Maria Maddalena non ne aveva già una?

Ecco allora una rapida guida per aiutarvi a capire la differenza tra un giorno festivo e una festa liturgica.

In termini “popolari”, un giorno festivo cattolico è un giorno in cui ricordiamo e celebriamo qualcuno o qualcosa che è importante per la nostra fede. La parola “festa” deriva dal latino “festes”, che significa “gioia”. Denota un momento di festeggiamento (e per associazione l’abbondanza di cibo e bevande con cui viene celebrata un’occasione gioiosa). Nel modo particolare in cui i cattolici, come i nostri antenati nella fede ebrei, santificano il calendario, un giorno festivo è quello in cui il ricordo dei fatti della salvezza e delle persone che ne sono state ispirate irrompe nella quotidianità della vita.

I cattolici hanno quindi un anno di giorni festivi in generale, legati ovviamente alle domeniche, i giorni festivi preminenti. Abbiamo giorni santi di precetto, giorni dedicati ai santi e giorni dedicati a espressioni particolari dell’amore di Dio nella vita di Gesù e di sua madre Maria.

Santa Maria Maddalena aveva già una festa, il 22 luglio, e il nuovo annuncio non cambia la data.

È però importante ricordare che i giorni festivi cattolici hanno una dimensione liturgica formale, e in questo senso non tutti i giorni festivi sono “feste”. Basandosi sul livello di significato nella vita della Chiesa universale, vari giorni festivi sono sottoposti a una gerarchia di importanza. Esistono tre livelli di giorni festivi, ciascuno con la propria forma liturgica.

Solennità

Al vertice della gerarchia dei giorni festivi ci sono le solennità – celebrazioni che ricordano gli eventi più significativi nella vita di Gesù, di sua Madre e di quelli che erano più strettamente uniti a lui nell’opera di salvezza, come San Giuseppe, San Giovanni il Battista e i Santi Pietro e Paolo. Le solennità hanno la precedenza sulle altre celebrazioni liturgiche, eccetto le Domeniche d’Avvento, la Quaresima, la Settimana Santa e il periodo pasquale, in cui in genere vengono spostate al lunedì successivo.

Alcune solennità – la Natività del Signore (Natale), la Resurrezione (Pasqua), l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria – vengono celebrate come giorni santi di precetto (anche se a eccezione di Natale e Pasqua la decisione spetta agli ordinari locali), molte altre no. Quando si va a Messa in una solennità, ci saranno tre letture e il Gloria (anche durante l’Avvento e la Quaresima) e la recita del Credo, come nella Messa domenicale. Quando una solennità cade di venerdì, si è dispensati dall’obbligo di astenersi dalla carne o di compiere un altro atto di penitenza a favore della celebrazione.

In questa sede ci stiamo riferendo al calendario universale della Chiesa. Alcuni giorni festivi vengono celebrati come solennità a livello locale o tra particolari comunità religiose. Ad esempio, il giorno festivo del fondatore di una comunità può essere celebrato come una solennità nelle case di quella comunità.

Feste

A livello intermedio ci sono giorni festivi che sono feste e commemorano eventi nella vita di Gesù – ad esempio la Trasfigurazione – di significato inferiore rispetto a quelli ricordati nelle solennità, alcuni giorni festivi di Maria e i giorni festivi degli apostoli, degli evangelisti e di figure chiave del cristianesimo delle origini, come San Lorenzo diacono. Due letture, preghiere speciali (includendo, nel caso di Santa Maria Maddalena, un prefazio speciale composto ora per questa festa) e il Gloria fanno parte della celebrazione liturgica di una festa. Solo le feste del Signore sostituiscono la liturgia domenicale. Questo tipo di giorno festivo verrà ora celebrato per commemorare Santa Maria Maddalena, “apostola degli apostoli” ed evangelista della Resurrezione. In questo senso, quindi, ha ricevuto una “promozione” liturgica.

Memorie

All’ultimo posto nella scala dei giorni festivi ci sono le memorie, il modo più comune in cui la Chiesa ricorda santi ed eventi nella Messa e nella Liturgia delle Ore. Le memorie possono essere liturgicamente “obbligatorie” – le due letture speciali e le preghiere (non il Gloria) del giorno festivo devono sostituire le letture e le preghiere regolari nella Messa e nella Liturgia delle Ore – o liturgicamente “opzionali”, nel qual caso la decisione spetta al pastore o al celebrante. Una domenica, una solennità e una festa (vedi sotto) hanno tutte la precedenza liturgica su una memoria. Finora, il 22 luglio è stata la memoria (obbligatoria) di Santa Maria Maddalena.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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