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La quasi impossibile battaglia suprema del cristiano nell’attuale III Guerra Mondiale

Military Chaplaincy in East Ukraine, 2015

catholicnewsagency.com

Francisco Vêneto - pubblicato il 18/07/16

L'indizio che stiamo perdendo la guerra è chiaro: basta verificare se stiamo rispettando l'ordine più sorprendente del nostro Comandante

Tutti i secoli precedenti al nostro sono stati portatori di morte. In tutti i secoli ci sono state guerre fratricide abominevoli, e tutte, senza eccezione, sono state dovute a motivi decisamente stupidi.

Una guerra non può non essere stupida. Anche se molte di esse derivano da una reazione di legittima difesa, questa difesa è sempre contro un’aggressione iniziale profondamente stupida.

La stupidità assassina dei nostri tempi si manifesta ancora in guerre fratricide dello stesso tipo di quelle che si verificavano all’alba della cosiddetta “civiltà”, ma quest’epoca ci presenta una forma di stupidità assassina che supera tutte le altre per codardia. In una guerra “convenzionale”, le persone interessate sanno almeno chi sono i loro nemici. Nell’attuale III Guerra Mondiale, che come ha detto saggiamente papa Francesco stiamo già combattendo “a pezzetti”, non possiamo nemmeno identificare i nemici presenti tra noi.

I terroristi non indossano un’uniforme. Non hanno alcuna “etica di guerra giusta”. Non risparmiano non solo donne e bambini, ma neanche i propri concittadini e i propri correligionari. Sono l’esercito della suprema codardia, una legione camuffata in mezzo agli eserciti della stupidità.

La legittima difesa non solo permette, ma obbliga le vittime innocenti a difendersi. La nostra difesa, però, non può essere stupida quanto le aggressioni. È vero che per difenderci siamo costretti a usare metodi compatibili con quelli dell’aggressore, il che implica, purtroppo, l’uso di armi, ma questi metodi non possono essere gli unici.

Se di fatto siamo cristiani come diciamo, non possiamo neanche pensare di essere sconfitti nella grande e suprema battaglia in cui questo tipo di terrorismo codardo desidera sconfiggerci maggiormente: la battaglia della fede.

E questo ci pone davanti alla lotta più difficile che possiamo intraprendere in una guerra stupida e codarda: quella contro la nostra tendenza umana ad abbassarci al livello del nemico stupido e codardo.

L’indizio che stiamo perdendo la guerra è chiaro: basta verificare se stiamo rispettando l’ordine più sorprendente del nostro Comandante.

Amate i vostri nemici. Fate del bene a quelli che vi perseguitano. Perdonate settanta volte sette”.

Quale battaglia può essere più difficile di questa?

Sì, preghiamo per Nizza, come preghiamo per Istanbul, Orlando, Parigi, Bruxelles, Boston, Madrid, New York, per la Nigeria e per il Pakistan, per la Siria e per l’Iraq, per la Libia e per il Kenya e per ogni pezzo del nostro mondo macchiato dal sangue innocente versato da profeti del terrore, della stupidità e della codardia.

Sì, preghiamo per i feriti, per i morti, per le loro famiglie e per le persone che hanno una missione di leadership – che sembrano non sapere cosa fare di fronte all’assurda sfida di combattere un nemico invisibile che attacca nell’ombra.

Sì, preghiamo per noi stessi, per non perdere la fede, per non perdere il cuore, per non desistere dal difendere la Verità del messaggio di Cristo: Cristo stesso, che è Via, Verità e Vita.

E non siamo codardi davanti alla più difficile e alla più cristiana di tutte le preghiere che siamo chiamati da Cristo a recitare.

Preghiamo per i nemici. Preghiamo per i terroristi. Preghiamo perché conoscano la Verità e siano finalmente liberati da questa.

Se non rispettiamo questo ordine del nostro Comandante, abbiamo già perso non solo questa battaglia, ma tutta la guerra.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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