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4 cose da condividere sulla fede con i tuoi amici più “scientifici”

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Pixabay.com/Public Domain/ © WikiImages

Catholic Link - pubblicato il 13/07/16

Benedict Hince

“Sono una persona più scientifica” ­ forse l’avete sentito dire qualche volta. In genere la scena è questa: incontrate qualcuno, parlate e l’argomento della fede salta fuori naturalmente, e poi venite colpiti da un “Beh, io sono una persona più scientifica, ma trovo la cosa davvero interessante…”

Forse vi siete grattati spesso la testa cercando di capire cosa voglia dire. Penso che la traduzione migliore e più caritatevole sia “Preferisco credere solo in quello che è stato provato dal metodo scientifico, e Dio non rientra in questo settore…”.

Ecco 4 cose da sapere e da condividere sulla scienza e la Chiesa:

1.“Scientismo”

Iniziamo con la questione tecnica e filosofica. “Scientismo” è il termine che indica l’eccessiva convinzione nel potere della conoscenza e delle tecniche scientifiche. L’ironia è che l’affermazione in base alla quale la metodologia scientifica è l’unica via affidabile per assicurare la conoscenza di qualsiasi cosa è in sé un’affermazione non scientifica e non può essere provata a livello scientifico.

La ricerca scientifica presuppone varie ipotesi filosofiche.

Essere “una persona più scientifica” è dare meno importanza al senso comune, all’esperienza, all’intuizione, al ragionamento e a molto altro. Tutti questi metodi di comprensione del mondo sono appropriati e importanti in certe situazioni.

“L’odierno progresso delle scienze e della tecnica, che in forza del loro metodo non possono penetrare nelle intime ragioni delle cose, può favorire un certo fenomenismo e agnosticismo, quando il metodo di investigazione di cui fanno uso queste scienze viene a torto innalzato a norma suprema di ricerca della verità totale. Anzi, vi è il pericolo che l’uomo, fidandosi troppo delle odiernescoperte, pensi di bastare a se stesso e non cerchi più valori superiori” (Gaudium et Spes, n. 57).

2.Persone

Nel corso della storia della Chiesa, molte persone hanno testimoniato con il lavoro di una vita la compatibilità tra fede e scienza. Eccone qualcuna che vi aiuterà la prossima volta che sentirete qualcuno dire “Sono una persona più scientifica”.

Padre Georges Lemaître

Se avete sentito parlare della teoria del Big Bang, potrebbe interessarvi sapere che l’uomo che ha proposto per primo la teoria dell’espansione dell’universo è stato il sacerdote belga Georges Lemaître. Sacerdote ma anche astronomo e professore di Fisica, è stato il primo a dedurre quella che è nota come “legge di Hubble” nel 1927.

Padre Gregor Mendel

Avete mai pensato a quanto assomigliate ai vostri genitori? Se è così, avrete anche parlato di genetica. L’agostiniano padre Gregor Mendel è stato uno scienziato e il fondatore della moderna scienza della genetica! Nel 1866 ha pubblicato il suo lavoro in cui dimostrava l’azione di “fattori” invisibili nel fornire tratti visibili in modi prevedibili – quelli che oggi chiamiamo geni.

Fr. Guy Consolmagno

Sapevate che il Vaticano ha un proprio osservatorio? È vero! L’osservatorio vaticano è un’istituzione educativa e di ricerca astronomica sostenuta dalla Santa Sede e si trova a Castel Gandolfo, vicino Roma. Fr. Guy Consolmagno, un gesuita, è il direttore dell’osservatorio, ha conseguito una laurea presso il MIT e ha svolto la sua ricerca post­dottorato e ha insegnato presso l’osservatorio di Harvard. È entrato nei gesuiti nel 1991.

3.Cosa dice il Catechismo

Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica parla della compatibilità tra fede e scienza, dicendoci che “anche se la fede è sopra la ragione, non vi potrà mai essere vera divergenza tra fede e ragione: poiché lo stesso Dio che rivela i misteri e comunica la fede, ha anche deposto nello spirito umano il lume della ragione, questo Dio non potrebbe negare se stesso, né il vero contraddire il vero” (CCC, n. 159).

“La ricerca scientifica di base e anche la ricerca applicata costituiscono un’espressione significativa della signoria dell’uomo sulla creazione. La scienza e la tecnica sono preziose risorse quando vengono messe al servizio dell’uomo” (CCC, n. 2293).

4.Cosa dice la Gaudium et Spes

Se servissero altre prove, la costituzione del Concilio Vaticano II Gaudium et Spes afferma che “l’uomo (…) applicandosi allo studio delle varie discipline, quali la filosofia, la storia, la matematica, le scienze naturali, e coltivando l’arte, può contribuire moltissimo ad elevare l’umana famiglia a più alti concetti del vero, del bene e del bello e a una visione delle cose di universale valore”.

La Chiesa, quindi, ama la scienza e incoraggia attivamente a perseguirla. La scienza ci aiuta a conoscere la verità e a conoscere meglio la bellezza con cui Dio ha creato il nostro mondo. Come cattolici, possiamo avere fiducia nel fatto di sapere che – attraverso un perseguimento buono e vero della conoscenza scientifica – anche la Chiesa apprezza molto questo modo di comprendere il nostro mondo.

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Benedict Hincestudia Filosofia e Antropologia presso l’Università di Exeter. Dopo aver trascorso un anno presso la Saint Patrick’s Evangelisation School (SPES) di Londra, attualmente è impegnato a far conoscere Cristo agli altri e a condividere la bellezza e la gioia della fede cattolica con loro, approfondendo al contempo la propria fede.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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Tags:
fede e scienzagaudium et spes
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