Non bisogna essere paranoici – bensì consapevoli – per ciò che pensiamo e facciamo
Ma è davvero così determinante quella piccola bugia bianca detta prima? È un grosso problema procrastinare, non prenderti cura di te stesso oppure lamentarti? Elizabeth Scalia sostiene che sì, queste cose hanno importanza. Nel suo nuovo libro Little Sins Mean A Lot Scalia dimostra – con esempi dalla sua vita personale e dalle sue esperienze – che le piccole cattive abitudini di ogni giorno hanno un impatto grave sulla nostra vita spirituale e possono essere un ostacolo nel nostro cammino verso Dio. Scalia si è presa una piccola pausa dal suo lavoro di caporedattrice di Aleteia per raccontarmi un po’ del suo nuovo libro.
Il tuo libro mi ha fatto capire di essere una persona peggiore di quella che pensavo. Non vorrei ringraziarti, ma in realtà sento di doverlo fare perché questo libro potrebbe essere usato per fare un Esame di Coscienza. L’hai scritto con questo intento?
Mi spiace che ti senta una “persona peggiore” di ciò che pensavi di essere. Non sono d’accordo. So che sei una persona molto buona, sei soltanto una peccatrice. Come me, come ognuno di noi. E, lo dico seriamente, non era questa l’intenzione del libro, che ho tentato di mantenere quanto più leggero e umoristico possibile.
Ho scritto il libro perché eccessivamente in colpa per non averlo scritto prima (avevo infatti già detto, con riluttanza, che l’avrei fatto). Non mi è mai andata a genio l’idea di scrivere un libro su tutti i vari piccoli peccati, perché sapevo che mi avrebbe portata a guardare a tutte le mie cattive abitudini e a sentirmi dire – abbastanza comprensibilmente – “a cosa stavi pensando, scrivere un libro su questo argomento? Nessuno di noi vuole sentirne parlare, e inoltre… guarda te stessa, donna!” Quando l’editore ha inviato Little Sins a qualche amico per avere un feedback, uno di loro mi ha risposto subito, dicendo: “Beh, grazie tante! Mi piacevano i miei piccoli peccati, stavamo bene insieme ed era molto più facile concentrarmi sui grandi peccati del mondo là fuori piuttosto che guardare così da vicino dentro me”.
Ma sono contenta che alla fine il libro gli sia piaciuto, anche se ha continuato a mandarmi un messaggio pungente dopo ogni capitolo letto.