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Francia, nuove norme dei vescovi contro la pedofilia

Vatican Insider - pubblicato il 02/07/16

In una Francia scossa dalle accuse delle vittime al cardinale Philippe Barbarin per i casi dei sacerdoti della diocesi di Lione dal cui passato sono riemerse gravissime accuse di pedofilia, la Conferenza episcopale francese ha varato una serie di nuove misure contro la piaga degli abusi sessuali nei confronti di minori commessi da sacerdoti. Decise dal Consiglio permanente dei vescovi, le nuove iniziative sono state annunciate oggi in una conferenza stampa dal presidente mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia.  

I vescovi francesi premettono di aver espresso già nel 2000 una «condanna assoluta» per gli atti di pedofilia, che se commessi da un sacerdote rappresentano «un doppio tradimento». Sostengono che «oggi queste vicende tragiche riguardano pochi preti, ma che anche un solo episodio è comunque troppo». Chiedono inoltre espressamente ai sacerdoti resisi responsabili di questi atti di «autodenunciarsi all’autorità giudiziaria».  

In questo quadro il Consiglio permanente afferma la «priorità dell’accoglienza e dell’ascolto delle vittime e il suo impegno a collaborare con la giustizia»; e proprio a tradurre meglio in pratica questi obiettivi mirano le nuove decisioni. La più significativa è l’istituzione a livello diocesano – o almeno in ciascuna delle Province ecclesiastiche – di «un luogo dove le vittime possano essere accolte, ascoltate e accompagnate». A questa struttura capillare di centri d’ascolto verrà affiancato un sito internet promosso dalla Conferenza episcopale: dedicato esclusivamente all’accoglienza delle vittime, conterrà tutte le indicazioni sulle realtà da contattare. Fin da subito è stato attivato a questo scopo l’indirizzo mail paroledevictimes@cef.fr.  

Le nuove strutture non si occuperanno solo del presente, ma anche dei casi passati, finiti al centro delle polemiche a Lione. «Nella storia delle diocesi – si legge nella nota dei vescovi francesi – restano situazioni particolari, anche vecchie, sulle quali è necessario fare luce. Ci impegniamo a svolgere quest’opera come lo stiamo facendo nei casi portati a nostra conoscenza, in particolare dalle vittime».  

Seguendo una strada già percorsa da altre conferenze episcopali, viene annunciata poi la costituzione di una Commissione nazionale di esperti indipendenti, presieduta da un laico qualificato e composta da ex magistrati, medici, psicologi, genitori. Suo compito sarà quello di consigliare i vescovi nella valutazione dei casi di preti accusati di aver atti riprovevoli. Questa commissione entrerà in carica entro l’estate 2016.  

Il Consiglio permanente dei vescovi francesi si impegna, infine, a proseguire l’opera di prevenzione della pedofilia tra gli educatori, gli animatori, i preti, gli insegnanti i seminaristi. Anche su questo verrà creato un sito internet ad hoc, insieme a un vademecum per i vescovi su tutte le procedure da seguire.  

Le decisioni annunciate da mons. Pontier sono state accolte con freddezza da La Parole Libérée l’associazione di vittime che da Lione ha fatto riesplodere lo scandalo pedofilia in Francia. «Sono belle dichiarazioni di intenti che abbiamo già sentito altre volte – ha replicato il fondatore Bertrand Virieux -. È appena il minimo sindacale. Ci aspettavamo, piuttosto, misure forti: tolleranza zero anziché un semplice indirizzo mail e dei centri d’ascolto».  

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