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10 domande da porti per evitare che il tuo matrimonio sia nullo

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Catholic Link - pubblicato il 27/06/16

di Andrés D’ Angelo

Quando ho letto che Papa Francesco ha detto che “molti matrimoni sacramentali sono nulli” sono quasi caduto a terra. Io avevo maturato già da tempo la stessa ipotesi! Lavoro come consulente familiare e intervistando coniugi in crisi e analizzando come e perché si sono sposati, ho scoperto che molte volte si sono accostati al sacramento come a una semplice benedizione, considerandolo più come un’usanza sociale che come una realtà soprannaturale. Ecco perché molte volte la Grazia Sacramentale non agisce! Semplicemente perché non è presente! Di fronte ai tantissimi matrimoni in crisi dobbiamo chiederci se queste persone si sono davvero sposate “come Dio comanda”. Molte volte la risposta alle crisi è lì, nella mancanza di comprensione degli effetti del sacramento sui coniugi e sui figli.

Un altro problema diffuso è quando i coniugi finiscono col diventare “sconosciuti”. Si conoscono, si innamorano e si sposano, perché sono innamorati. E quando l’innamoramento va via, vogliono lasciarsi. Non si capiscono più, le farfalle nello stomaco sono state brutalmente digerite dalla routine e ora non sanno più che fare di questa relazione che non funziona più.

Pertanto, oltre ad approfondire la catechesi matrimoniale prima e dopo il matrimonio stesso, il futuro marito deve dialogare con l’altra persona in modo da prevenire e ridurre al minimo il rischio di queste crisi. E quali domande devono porsi i futuri sposi affinché questo dialogo renda frutti? Di quali temi devono parlare?

1. Comprendiamo realmente il dono e il mistero del sacramento del matrimonio?

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Il matrimonio è un sacramento, e i sacramenti sono segni tangibili della Grazia. E qual è la Grazia di questo specifico sacramento? Il perfezionamento dei coniugi! Questo non vuol dire che il mio compito è di perfezionare mia moglie, ma che anzi ho bisogno dell’aiuto della Grazia per perfezionare me stesso nella relazione con lei. Tutti vogliamo sposarci con il Signor Perfetto o con la Signora Perfetta, ma pochissimi sono disposti a diventare tali per il bene dell’altro. Ed è qui che entra in gioco la Grazia!


2. Stiamo prendendo veramente un impegno?

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Assicuriamoci di voler rimanere uniti “nella buona e nella cattiva sorte”. Il fidanzamento è il tempo designato per prepararci al matrimonio. E abbiamo bisogno di preparazione per essere fedeli, per amare nella salute e nella malattia, nelle prosperità e nelle avversità, per dire ‘Sempre!” (o almeno fino a che morte non ci separi). Questa volontà di impegnarsi, questo “per sempre” è un qualcosa di cui dover parlare se decidiamo di sposarci. Poi, quando verranno le difficoltà (e verranno), ci aggrapperemo a questa decisione: “Questa difficoltà dobbiamo risolverla, perché abbiamo deciso di essere sposati per sempre”.


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 3. Com’è la nostra amicizia?

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Sembra incredibile, però pochissime persone vedono il futuro coniuge come il suo miglior amico o amica. Ecco perché in molti credono alla tremenda frase “dall’amore all’odio il passo è breve”. Non è così che deve essere. Il rapporto coniugale si basa sulla precedente amicizia, che deve crescere giorno dopo giorno e deve essere coltivata con il dialogo, l’attenzione, la cura reciproca. E una volta sposati bisogna coltivare ancora più intensamente l’amicizia coniugale. Soprattutto gli uomini tendono a pensare che “quanto dovuto è già stato fatto”. Abbiamo indossato uno smoking, riso di fronte ad amici e parenti e pensiamo che questo sia l’unica dimostrazione d’amore a nostra moglie… eh no, caro! Devi conquistare tua moglie ogni giorno della tua vita!


4. Quanti figli vogliamo avere?

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Un tema chiave, di cui bisogna parlare prima di intraprendere l’avventura più grande della vita! Quanti figli vogliamo? Come li educheremo? Come li guideremo verso la santità? E se non dovessimo riuscire ad averne? Li adottiamo? E quanti? Ognuno di questi temi è fondamentale e ci porta alla domanda successiva. Perché, come tutti sanno, per avere dei figli è necessario che prima “avvenga qualcosa”.


5. Capiamo cosa implica la sessualità nel matrimonio?

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Potrebbe essere complicato affrontare questo tema prima del matrimonio, ma bisogna parlarne! Innanzitutto dobbiamo studiare, comprendere e saper spiegare gli insegnamenti della Chiesa in materia di riproduzione. Se possibile approfondiamo lo studio della Catechesi sulla sessualità di Giovanni Paolo II (chiamata “Teologia del corpo“). Fantastico! Ma se non riusciamo a farlo, almeno leggiamo cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica a riguardo. Il dono della castità non è un divieto della sessualità, ma un modo di orientarla e dirigerla affinché sia di aiuto alla santificazione dei coniugi. La cosa importante non è soltanto saper aspettare il matrimoni, ma anche come e perché farlo!


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6. Come proteggeremo il nostro matrimonio dall’infedeltà, dalla pornografia, ecc?

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Dobbiamo scoprire e coltivare la castità coniugale prima del matrimonio. E parlare di questi temi ci aiuta a proteggere il nostro matrimonio da queste vere e proprie maledizioni moderne, così frequenti. Dobbiamo sapere che viviamo in un’epoca ipersessualizzata, che banalizza il matrimonio e lo attacca con una marea di pornografia che è praticamente impossibile evitare. Accostarsi ai Sacramenti e parlare in modo aperto e fiducioso ci aiuterà a superare questi pericoli con meno rischi.

7. Come ci comportiamo con le nostre famiglie?

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C’è una frase nella Bibbia che si ripete almeno tre volte (prima nella Genesi, poi la dice Cristo e infine la ripete Paolo agli Efesini) è: “Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre”. La giusta distanza, con il dovuto rispetto nei confronti delle famiglie, aiuterà a cementare la pace coniugale. Ma non si deve abbandonare i propri genitori. Un proverbio spagnolo dice “né talmente calvo da far vedere il cervello, né con tre parrucche”. La virtù sta nel mezzo. Ma prima di sposarci bisogna chiarire che la famiglia non può intromettersi nelle questioni di coppia né nella loro intimità, altrimenti sarà un disastro!


8. E il tema delle finanze?

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Anche questo è un tema di cui bisogna necessariamente parlare prima. Non ci sono più le parole “mio” o “tuo”, ora esiste soltanto la parola “nostro”. Bisogna trovare un accordo prima di finire a litigare. E con questo intendo dire prima di sposarsi. Se stiamo per intraprendere un progetto di vita, e invece di risparmiare per comprare casa o per affittare una stanza io dovessi spendere i soldi andandomi a divertire con gli amici, è probabile che dopo il matrimonio questo comportamento continui. I fondi della famiglia sono della famiglia, non di uno dei due coniugi. Soprattutto se è solo uno dei due coniugi a lavorare.


9. Come agiremo quando ci saranno discussioni?

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È importante discutere prima di sposarsi! Non sto dicendo di litigare per vedere come reagisce l’altro. Ma è importante aver avuto almeno un confronto importante prima del matrimonio. Se ci sposiamo senza aver mai avuto almeno una discussione, non potremo mai sapere se l’altra persona è vendicativa, se sa perdonare, se è violenta, ecc. È importante sapere che quasi inevitabilmente ci saranno dei disaccordi nel matrimonio e che per poter trovare un accordo bisognerà saper trovare dei compromessi, ascoltare l’altro e comprendere il suo punto di vista.


10. E la nostra vita di preghiera?

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Ultimo punto, ma non di importanza: “La famiglia che prega insieme, resta insieme”. Il dialogo che stabiliamo con Dio deve ricoprire un ruolo centrale nel nostro fidanzamento. E presto dovremo abituarci a farlo insieme. Tutta la forza della nostra unione verrà dalle preghiere quotidiane che faremo insieme! Più siamo vicini a Dio e più saremo vicini l’uno con l’altra. E continuando a pregare, andando a Messa insieme, partecipando in modo completo alla vita della Chiesa, la nostra casa diventerà una “Chiesa domestica” in cui i nostri figli potranno sviluppare una fede forte e sicura. E anche il nostro rapporto diventerà più forte e sicuro!


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[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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