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Lottare contro il cancro senza smettere di sprigionare eleganza

ballerina

Esther Núñez Balbín - pubblicato il 27/06/16

Il Perù è uno dei Paesi in cui le donne sono più colpite dal cancro

Anche quando pensava che non sarebbe riuscita a combattere il cancro, Ana Cecilia Rivas Lizarzaburu ha continuato a ballare. Dal 2007, quando aveva 28 anni, la sua vita è diventata una lotta costante per la sopravvivenza. “Mio padre ed io abbiamo ricevuto la notizia in busta chiusa. Abbiamo camminato per ore turbati preparando la battaglia che avremmo combattuto contro il cancro”, ha confessato Ana Cecilia, che oggi ha 36 anni.

“Eravamo insieme in questa avventura. ‘Si ha sempre la possibilità di ricominciare’, mi diceva sorridendo. ‘Sei una donna coraggiosa’”.

In quegli anni non ha trovato miglior teatro dell’Istituto per le Malattie Neoplasiche (INEN), che per un bel po’ di tempo, scrive Ana Cecilia sul suo account di Facebook, è diventato la sua casa.

La “marinera” mi ha insegnato a dare battaglia

Con il fazzoletto bianco sempre in alto. Un mese dopo la mia prima operazione ho ballato moltissimo. Il teatro migliore è stato la sala dell’ospedale. L’anno successivo ho avuto come partner il mio medico. E così ho dichiarato guerra al cancro. Poi, grazie alle mie compagne di stanza, mi sono esibita varie altre volte.

Mi sono messa i guanti per ammortizzare i colpi chimici. Ho indossato una corazza per non far penetrare la paura. Al di sopra di tutto, però, c’è stata la mia fede indistruttibile. Cercavo di esprimere con il ballo quanto mi rendesse felice usare il mio corpo per danzare.

Ana Cecilia valorizza molto quella tappa della sua vita che l’ha portata a istituire la sua accademia di “marinera”, un ballo tipico della zona settentrionale del Perù. La lotta contro il cancro l’ha trasformata in una donna talentuosa che quando danza sprigiona eleganza.

Combattere il cancro restituisce autostima alle donne

La presa di coscienza delle donne peruviane riguardo alla prevenzione del cancro è in aumento. Nel 2014 c’è stato un incremento del 35% del test di Papanicolau e del 17% delle mammografie.

Ad ogni modo, sono oltre 13.000 le donne che muoiono a causa del cancro in Perù, Paese in cui sono più esposte alla malattia rispetto ad altre zone del mondo.

I tipi di tumore con maggiore incidenza sulle donne peruviane sono quelli del collo dell’utero (19%), della mammella (16%), dello stomaco (9%) e del polmone (6%).

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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